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28 Febbraio 2024
11:12

Chi è responsabile dei danni causati dai gatti liberi?

Chi si occupa delle colonie feline riceve spesso minacce da parte di persone infastidite dalla presenza dei felini o danneggiate dagli stessi. La responsabilità dei gatti di colonia, e dei danni da questi causati, non è però di chi se ne prende cura, bensì del Comune.

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Articolo a cura dell' Avvocato Salvatore Cappai
Civilista, esperto in diritto degli animali
gatto libero

Chi si occupa dei gatti liberi di colonia subisce spesso lamentele, aggressioni e persino minacce da parte di vicini di casa, infastiditi dalla presenza dei gatti o danneggiati dagli stessi. Per questo è frequente chiedersi chi sia responsabile dei danni causati dai gatti liberi.

La risposta è semplice: le colonie non appartengono a nessun privato. Sono infatti gruppi composti da felini "liberi" per definizione (anche normativa) e, anche quando vengono riconosciute ed affidate alle cure di uno o più referenti, la responsabilità per i danni causati dai gatti che le compongono rimane in capo al Comune del cui territorio stanziano.

Come sono tutelate dalla legge le colonie feline?

La normativa tutela le colonie feline sia a livello nazionale che locale. La legge statale di riferimento in materia è la n. 281 del 1991 "Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo" secondo la quale:

  • È vietato a chiunque maltrattare i gatti che vivono in libertà;
  • I gatti che vivono in libertà sono sterilizzati dall'autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo;
  • I gatti in libertà possono essere soppressi soltanto se gravemente malati o incurabili;
  • Gli enti e le associazioni protezioniste possono, d'intesa con le unità sanitarie locali, avere in gestione le colonie di gatti che vivono in libertà, assicurandone la cura della salute e le condizioni di sopravvivenza.

Come emerge chiaramente (anche) da una deliberazione della Giunta Regionale della Sardegna "Deliberazione n. 17/39 del 27 aprile 2010" «la normativa non contempla la lotta al randagismo del gatto, non è quindi prevista la cattura dei gatti vaganti». «Il prelievo dei gatti dall’ambiente in cui si trovano può essere effettuato esclusivamente se finalizzato alla sterilizzazione o al ricovero per motivi sanitari»; e infine «I gatti non possono essere mantenuti all’interno di gattili oltre il tempo necessario per la loro cura».

I gatti di colonia sono dunque liberi per definizione e, come già accennato sopra, nessuno può limitarne gli spostamenti o pretendere che chicchessia lo faccia. Nessuno può inoltre importunare i gatti di colonia e farlo significherebbe commettere il reato di maltrattamento di animali previsto dall'articolo 544 ter del Codice penale. Importante evidenziare come le tutele appena rappresentate spettino sia alle colonie formalmente riconosciute che a quelle di fatto.

Chi è responsabile per i danni causati dai gatti liberi di colonia?

Rispondendo alla domanda centrale di questo approfondimento: responsabile per i danni causati dai gatti liberi delle colonie è il Comune sul cui territorio queste insistono. Il Comune rimane responsabile anche quando le colonie vengono censite, riconosciute ed affidate formalmente alle cure di cittadini e associazioni (d'intesa con le autorità sanitarie locali). D

etti referenti assumono abitualmente gli importanti compiti di coadiuvare le autorità nelle operazioni di sterilizzazione e cura dei gatti, di nutrimento di questi ultimi, di pulizia dei punti di ritrovo della colonia per i pasti, ma non diventano responsabili della colonia né delle condotte (eventualmente dannose) dei felini che le compongono.

Per fare solo alcuni esempi di regolamenti e protocolli di gestione esistenti:

  • Le linee guida della gestione delle colonie feline del Comune di Cagliari prevedono che: «il referente della colonia felina assolve ad una funzione fondamentale, curando la salute e l’alimentazione dei gatti, nonché lo stato igienico dell’area di somministrazione. Il referente di una colonia felina può affiancarsi ad un’associazione zoofila e protezionistica riconosciuta, attraverso la quale colloquiare con le Autorità sanitarie, segnalando problematiche e necessità. Al tempo stesso, la sua azione sul territorio deve essere discreta, rendendo il più possibile “invisibile” la colonia per salvaguardarla dai sempre presenti pericoli della città».

Come si può notare, il ruolo del privato e delle associazioni è puramente di ausilio e beneficenza; gli stessi non divengono in alcun modo "proprietari" o "responsabili" delle colonie né delle condotte dei gatti;

  • Il "Regolamento comunale sulla tutela degli animali" di Roma prevede che il Comune «riconosce l’attività benemerita dei cittadini che, come gattari/e, si adoperano per la cura ed il sostentamento delle colonie di gatti liberi e promuove periodici corsi di informazione in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria USL competente per territorio e le Associazioni di volontariato animalista […] Al cittadino o cittadina gattaro/a è permesso l’accesso, al fine dell’alimentazione e della cura dei gatti, a qualsiasi habitat nel quale i gatti trovano cibo, rifugio e protezione. La cattura dei gatti liberi, per la cura e la sterilizzazione, potrà essere effettuata dai/dalle gattari/e o da personale appositamente incaricato dall’amministrazione comunale». «Le colonie feline sono tutelate dal Comune di Roma che, nel caso di episodi di maltrattamento, si riserva la facoltà di procedere a querela nei confronti dei responsabili secondo quanto disposto dal Codice Penale».

Anche in questo caso è chiaro come la responsabilità sulla colonia e per i danni causati dalla stessa permanga sempre e comunque in capo all'Ente di riferimento.

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Salvatore Cappai
Avvocato
Avvocato con la passione per la divulgazione. Mi occupo di diritto civile, con particolare riguardo ai campi della responsabilità civile, dell’assistenza alle imprese e del “diritto degli animali”. Mi sono avvicinato a quest’ultima materia circa dieci anni fa, quando ho incontrato Gaia, la mia cagnolina, che ha stravolto la mia visione sul mondo degli animali e sulla vita assieme a loro. La mia community social, nella quale da anni informo con semplicità su tematiche giuridiche, conta oltre 350.000 iscritti.
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