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29 Febbraio 2024
13:17

Chi è il pangolino e perché è il mammifero più trafficato al mondo

I pangolini, con le loro squame, sono tra i mammiferi più curiosi e bizzarri al mondo. Purtroppo però, per via del commercio illegale delle squame e della loro carne, sono anche tra gli animali più trafficati in assoluto e a maggior rischio estinzione.

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I pangolini, talvolta conosciuti anche come formichieri squamosi, sono un piccolo gruppo di mammiferi appartenenti alla famiglia Manidae, l'unica inserita nell'ordine Pholidota. Sono in tutto nove le specie di pangolini conosciute – l'ultima descritta appena nel 2023 – divise in due gruppi distinti, quelli africani e quelli asiatici. I pangolini hanno grandi scaglie di cheratina che ricoprono la loro pelle e che li proteggono dai predatori e sono gli unici mammiferi ad avere questa caratteristica così particolare.

Purtroppo però, anche per via delle loro particolari scaglie cheratinose, sono molto ricercati dai bracconieri per essere poi rivenduti sul mercato nero e per questo sono tra gli animali più trafficati al mondo. Sia la richiesta per la loro carne che per le scaglie, utilizzate nella medicina tradizionale in alcune culture asiatiche, stanno infatti spingendo sempre più questi eccezionali e unici mammiferi verso l'estinzione. Si stima che ogni anno vengano trafficati illegalmente solo verso Cina e Vietnam ben 100.000 pangolini, per un totale di oltre un milione di animali solamente negli ultimi dieci anni.

Chi è il pangolino

La particolarità di questi curiosi animali è senza dubbio la corazza che protegge il loro corpo, formata da uno spesso strato di squame marroni "impilate" come tegole di un tetto. Il ventre e il collo sono le uniche parti scoperto che presentano una copertura di pelo. La testa è invece piccola e affusolata e le zampe sono corte, tozze e con grandi e potenti artigli. Anche la lunga coda prensile, usata da alcune specie per aggrapparsi ai rami, è coperta di squame.

Questi animali non hanno denti e la funzione di "masticazione" viene invece svolta completamente dallo stomaco. Hanno una lingua cilindrica lunga fino a 25 centimetri che è umida e vischiosa. Viene utilizzata per cacciare quasi esclusivamente formiche e termiti. Le diverse specie hanno dimensioni e abitudini molto variabili, ma sono perlopiù animali tendenzialmente solitari e notturni, lunghi trai i 40 e i 90 centimetri.

Le squame di cui è ricoperto il corpo dei pangolini sono fatte di cheratina, la stessa sostanza presente nelle nostre unghie e nei nostri capelli. Ogni pangolino ne possiede circa 10.000 e la parte esterna è particolarmente tagliente, proprio perché serve a proteggersi dai predatori. I pangolini somigliano superficialmente agli armadilli, tuttavia i due gruppi non sono strettamente imparentati e hanno semplicemente subito un'evoluzione convergente.

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Le femmine si prendono cura da sole dei piccoli (da uno a tre), che allevano solitamente fino a due anni. Spesso i piccoli si aggrappano alla loro madre, che  talvolta li porta "a spasso" sul suo dorso. I grossi artigli sulle zampe anteriori sono utilissimi quando si tratta di scavare alla ricerca di formiche, ma leggermente scomodi quando ci si deve muovere per terra. Per questo, quando devono spostarsi al suolo, i pangolini possono avere anche un'andatura bipede, mantenendo una postura a dir poco singolare con le zampe anteriori raccolte verso il petto.

Tutte le specie di pangolino sono divise in tre generi differenti: Manis (i pangolini asiatici); Phataginus e Smutsi (i pangolini africani). Tradizionalmente sono considerate otto le specie conosciute, ma secondo uno studio genetico pubblicato nel 2023 ce ne sarebbe anche una nona. Tutte sono seriamente minacciate di estinzione:

  • Pangolino gigante (Smutsia gigantea);
  • Pangolino di Temminck (Smutsia temminckii);
  • Pangolino arboreo (Phataginus tricuspis);
  • Pangolino dalla coda lunga (Phataginus tetradactyla);
  • Pangolino delle Filippine (Manis culionensis);
  • Pangolino indiano (Manis crassicaudata);
  • Pangolino cinese (Manis pentadactyla);
  • Pangolino del Borneo (Manis javanica);
  • Pangolino asiatico misterioso (Manis mysteria).

Dove vive il pangolino

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La distribuzione delle varie specie di pangolino. Manis crassicaudata: viola; Manis pentadactyla: arancione; Manis javanica: Azzurro; Manis culionensis: rosso; Phataginus tricuspis: verde chiaro; Phataginus tetradactyla: magenta; Smutsia gigantea: verde scuro; Smutsia temminckii: blu. Immagine da Wikimedia commons

I pangolini vivono allo stato selvatico esclusivamente in Africa e in Asia, suddivisi in due gruppi distinti. Quelli asiatici, appartenenti al genere Manis, sono diffusi in Asia meridionale e orientale, incluso il Sud-est asiatico. Alcune di queste specie hanno un areale molto vasto e che include diversi paesi, altre invece sono estremamente localizzate. Il pangolino delle Filippine (Manis culionensis), per esempio, vive esclusivamente sulle isole Palawan e Culion.

I pangolini africani, invece, hanno un'ampia distribuzione sub-sahariana, con le specie più grandi che frequentano soprattutto praterie e habitat aperti, come le savane. Due specie africane, tuttavia, si distinguono un po' di più dalle altre, sia per le dimensioni ridotte che per le spiccate abitudini arboricole. Il pangolino arboreo (Phataginus tricuspis), per esempio, preferisce gli habitat forestali dell'Africa centro-occidentale.

Così come il pangolino dalla coda lunga (P. tetradactyla), il più piccolo di tutti, che è ancora più arboricolo e tendenzialmente diurno. È l'unica specie di pangolino a essere particolarmente attiva durante il giorno e utilizza la sua lunga coda (da cui prende il nome) per mantenere l'equilibrio mentre si muove tra i rami e, talvolta, per aggrapparsi rimanendo a penzoloni.

Il ruolo del pangolino nella pandemia di Covid-19

I pangolini sono stati recentemente al centro dell'attenzione mediatica mondiale come possibili candidati per il salto di specie che ha portato il virus SARS-CoV-2 a infettare l'essere umano e a generare la pandemia da COVID-19. Alcuni ricercatori di Guangzhou, in Cina, avevano infatti ipotizzato che il virus, originatosi nei pipistrelli, prima di infettare gli esseri umani circolasse soprattutto tra i pangolini. Il commercio illegale di questi animali, utilizzati nella medicina tradizionale cinese, avrebbe poi facilitato il salto di specie sugli esseri umani attraverso il consumo di carne e squame.

Tuttavia, il confronto dell’intero genoma ha dimostrato che i pangolini e i coronavirus che hanno colpito l'uomo, condividono solo fino al 92% del loro RNA. Test successivi più approfonditi sui recettori e sulla proteina spike, hanno inoltre dimostrato che difficilmente i pangolini sono stati ospiti intermedi del virus. Pertanto, un loro coinvolgimento nei meccanismi di infezione che hanno poi portato alla pandemia da COVID-19 negli esseri umani è oggi considerato molto improbabile.

Perché è l'animale più trafficato al mondo

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I pangolini vengono spesso considerati i mammiferi più trafficati al mondo e più in generale sono certamente anche tra gli animali più commercializzati sul mercato nero. La crescente richiesta internazionale di pelle, scaglie e carne di pangolino, ha portato infatti ad alcuni sequestri record con numeri spaventosi. Secondo l’organizzazione Wild Aid, si stima che ogni anno vengano catturati in natura fino a 200.000 pangolini e secondo l’UNODC, l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, i sequestri di scaglie di pangolino sono aumentati di dieci volte tra il 2014 e il 2018.

I pangolini sono infatti molto richiesti in paesi come Cina e Vietnam, dove loro carne è considerata una prelibatezza e le scaglie vengono utilizzate nella medicina tradizionale per trattare una serie di disturbi, dall'asma ai reumatismi e all'artrite, sebbene non esistano prove scientifiche dell'efficacia di tali pratiche. Negli ultimi anni la domanda illegale di pangolini è inoltre cresciuta anche nelle Americhe, dove la pelle viene utilizzate per realizzare prodotti come stivali, borse e cinture.

In un periodo di 10 anni sono stati trafficati più di 1.000.000 di pangolini, con dati aggiornati al 2019. Significa in pratica che ogni tre minuti un pangolino viene cacciato e ucciso illegalmente, ogni giorno. Proprio per questo, a partire da gennaio 2020, la IUCN ha inserito tutte le specie di pangolino all'interno della Lista Rossa delle specie minacciate di estinzione. Ciò però non ha fermato il commercio illegale e nonostante i pangolini siano tutti protetti da leggi nazionali e internazionali, la domanda di carne e squame continua a crescere inesorabilmente.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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