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20 Aprile 2021
11:08

Chi è DJ3, l’orsa trentina che verrà trasferita in Germania

DJ3 è l'ospite che da più tempo vive all'interno del recinto del Casteller. Il 18 aprile, in una diretta streaming organizzata da LAV, il generale dei Carabinieri del Cites, Massimiliano Conti ha dichiarato che la provincia di Trento la trasferirà in Germania all'interno di un altro recinto. Gli attivisti di #Stopcasteller non ci stanno. Scopriamo la storia di questa orsa, i cui genitori erano già saliti agli onori delle cronache.

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Una notizia inaspettata arriva dalla Provincia di Trento, pochi giorni dopo la seconda manifestazione di #Stopcasteller, organizzata per chiedere la liberazione degli orsi rinchiusi all'interno del recinto. L'orsa DJ3, una delle tre ospiti del centro, verrà trasferita nel Sud – Ovest della Germania, all'interno dello stesso recinto dove é stata Trasferita anche l'orsa Jurka nel lontano 2010. Il luogo scelto per DJ3 si chiama «Alternativer Wolf- Und Bärenpark Schwarzwald» (Parco per orsi e lupi della Foresta Nera) e al suo interno vivono già 5 orsi e 3 lupi in un terreno di 10 ettari a metà strada tra le città di Freiburg e Stuttgart.

La notizia del trasferimento è stata diffusa da Massimiliano Conti, generale dei Carabinieri del Cites e componente del team che lo scorso ottobre ha visitato il recinto del Casteller per scrivere un report sulle condizioni di vita degli orsi rinchiusi. La dichiarazione è avvenuta durante una diretta streaming sulla pagina Facebook della LAV: «Il CITES ha rilasciato un certificato di trasferimento verso la Germania – ha affermato Conti – Abbiamo da poco ricevuto il nulla osta da parte del comitato scientifico tedesco e nelle prossime settimane verrà effettuato lo spostamento». Si attendono ora le dichiarazioni del Presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti che al momento non ha ancora confermato la notizia.

La storia di DJ3

Era il maggio del 2011 in Val d'Algone, nel Trentino occidentale, quando per la prima volta, nel tentativo di catturare DJ3, la Provincia autonoma di Trento decise di utilizzare la trappola a tubo, un'enorme dispositivo cilindrico che, correttamente posizionato nel bosco, permette di intrappolare gli orsi senza l'utilizzo di sedativi. L'orsa, colpevole di aver visitato più volte le zone abitate e aver predato una pecora all'interno del centro abitato di Fisto, nel comune di Spiazzo Rendena, era stata considerata pericolosa e il 18 marzo ne era stata quindi ordinata la rimozione.

DJ3, come tutti gli orsi del Trentino, porta nel suo nome le iniziali dei nomi dei suoi suoi genitori, molto noti nella Provincia autonoma. L'orsa è infatti figlia della sfortunata Daniza, salita agli onori della cronaca nel 2013 quando aveva ferito un uomo per proteggere i cuccioli e poi morta durante i tentativi di cattura. Il papà invece era Joze, uno dei primi maschi trasferiti dalla Slovenia nel 2000 all'età di 6 anni e diventato anche lui famoso per essere stato in grado di superare le protezioni di un altro recinto trentino, quello di Spormaggiore, nel tentativo di accoppiarsi con Cleo o Cora, le due sorelle ospiti del Parco Faunistico addirittura dal 1996.

L'opinione di #Stopcasteller

A seguito della diffusione della notizia, gli attivisti di #Stopcasteller hanno pubblicato un comunicato stampa molto duro riguardo l'operato della Provincia in cui viene riportata la loro opinione riguardo il trasferimento: «Molti penseranno che ogni sistemazione sia meglio di una gabbia di cemento e acciaio, ma la Provincia non si sta adoperando nell’interesse degli animali: sta solo facendo spazio all’interno del Casteller per poter replicare la stessa triste storia di incarcerazione e sofferenza sulla pelle di altri orsi, che non hanno fatto nulla se non aver difeso i propri cuccioli ed aver predato qualche animale di allevamento».

Non è una sorpresa la posizione di #Stopcasteller riguardo lo spostamento degli orsi. Già la scorsa settimana infatti, in occasione della manifestazione del 10 aprile, Francesca Manzini del Centro sociale Bruno aveva espresso a Kodami le sue perplessità: «Spostare gli animali in altri recinti al di fuori del nostro territorio permette alla Provincia di Trento di "ripulirsi l'immagine" facendo credere all'opinione pubblica di aver risolto la situazione con una sorta di operazione "lontano dagli occhi, lontano dal cuore».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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