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9 Febbraio 2021
12:55

Casteller, gli autori del video che smentisce Zanotelli: «Realizzato da chi è davvero dalla parte dell’orso»

L'Assessore all'Agricoltura della Provincia di Trento Giulia Zanotelli ha rilasciato un'intervista in cui sostiene che gli orsi del Casteller si trovino in buono stato. Sono in completo disaccordo gli animalisti, i quali hanno pubblicato un video per smentire le sue parole, in cui si vedono gli orsi rinchiusi. ISPRA e CITES, pochi mesi fa hanno inoltre riportando una verità distante da quanto affermato dall'Assessore. Abbiamo chiesto a un esperto se gli orsi possano davvero vivere bene in un recinto, e la risposta è ancora una volta contraria alle opinioni di Zanotelli.

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«Gli orsi all'interno del recinto del Casteller si trovano in buono stato e al momento sono in letargo» ha affermato in un'intervista televisiva a LA7  l'Assessore all'Agricoltura della Provincia di Trento Giulia Zanotelli a poco più di una settimana dalle dichiarazioni rilasciate a Kodami riguardo la gestione degli orsi da parte dell'amministrazione provinciale. Un video, pubblicato dal gruppo animalista #stopcasteller uscito poche ore dopo l'intervista mostra però gli orsi svegli all'interno delle gabbie. Importante è capire se le immagini si riferiscano al periodo attuale ma per smentire le parole dell'assessore riguardo il benessere degli orsi del Casteller è sufficiente il rapporto compilato pochi mesi fa da ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la ricerca Ambientale) e dai Carabinieri del CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora) a seguito di un sopralluogo svolto lo scorso settembre, secondo il quale gli orsi in quel momento si trovavano «in una situazione di stress psico – fisico molto severa, dovuta in primis alla forzata e stretta convivenza». Se anche la situazione fosse cambiata negli ultimi mesi, gli orsi possono davvero vivere bene all'interno di un recinto? Lo abbiamo chiesto a un esperto e la risposta che abbiamo ricevuto è molto complessa.

Chi sono gli autori del video del Casteller? «tutti noi che stiamo dalla parte dell'orso»

A seguito dell'intervista rilasciata a LA7 dall'Assessore all'Agricoltura della provincia di Trento, gli animalisti di #Stopcasteller, famosi per aver contribuito alla manifestazione "Smontiamo la Gabbia", il corteo del 18 ottobre scorso per la liberazione degli orsi, hanno colto l'occasione per pubblicare il video di un'incursione in cui si vedono chiaramente gli orsi svegli, contrariamente a quanto affermato da Zanotelli. Il video, che ha suscitato immediatamente l'interesse della stampa nazionale, riporta la voce dell'Assessore mentre ripete le parole dell'intervista televisiva del 6 febbraio per sottolineare il contrasto tra le sue parole e le dure immagini riprese dagli attivisti durante l'incursione. Ma come dimostrare che le immagini sono state girate proprio in questi giorni? Alla luce di questi dubbi, Kodami ha chiesto spiegazioni direttamente ai gestori della pagina Facebook Assemblea Antispecista, tra i primi a pubblicare il video in questione, sostenendo si trattasse di immagini girate solo qualche giorno fa e invitando il pubblico alla manifestazione di #stopcasteller il 20 marzo a Trento. La risposta è stata esaustiva: «Vi possiamo assicurare noi che le immagini sono dei giorni scorsi, ma non troverete mai gli autori del video, non perdete tempo! Gli autori del video siamo tutti noi, tutti noi che stiamo dalla parte dell'orso».

Il rapporto ISPRA: «Somministreremo l'Alprazolam»

Ma video a parte, è la relazione del sopralluogo di ISPRA mette fine ai dubbi riguardo la condizione di vita degli orsi rinchiusi. «Tutti e tre gli orsi versano in una situazione di stress psico-fisico molto severa, dovuta in primis alla forzata e stretta convivenza dei tre esemplari, contrariamente a quanto permette la base etologica di specie ed alle ridotte dimensioni degli spazi. M49 ha smesso di alimentarsi e scarica tutte le sue energie contro la saracinesca della tana. Reagisce in maniera nervosa alla presenza umana. M57 si alimenta, ma ripete costantemente movimenti in maniera ritmata, prodromo di stereotipia (ripetizione di una sequenza invariata e costante di uno comportamento ndr). Presenta anche lesione cutanea nell'avambraccio sinistro, dovuto allo sfregamento nell'attività di cui sopra. DJ3 a causa della presenza e degli atteggiamenti degli altri due esemplari, spaventata, si è nascosta nel boschetto del recinto esterno e non torna in tana per alimentarsi. (…) Vista la delicata situazione (interventi di modifica delle gabbie ndr) si decide di somministrare per la prima volta dalla loro detenzione al Casteller dell'Alprazolam (ansiolitico) a M49 e M57 per ridurre lo stato di stress». Queste sono le parole con cui, il 21 settembre 2020, Piero Genovesi, Responsabile del Servizio per il coordinamento della fauna selvatica di  ISPRA conclude e firma la relazione riguardo il suo sopralluogo congiunto con i Carabinieri del CITES fugando ogni dubbio riguardo la condizione di vita degli animali all'interno dei recinti.

«Gli orsi all'interno dei recinti possono solo stare male o peggio»

Per fare chiarezza sulle possibili condizioni di vita degli animali all'interno dei recinti, abbiamo chiesto il parere di Andrea Mustoni, biologo esperto di orsi che fin dai tempi del progetto di reimmissione della specie Life Ursus si occupa della presenza del plantigrado in Trentino, il quale commenta sottolineando prima di tutto un dettaglio nelle parole dell'Assessore: «Le perdoniamo la svista, ma è indispensabile fare una precisazione tecnica: gli orsi non vanno in letargo, come da lei affermato, ma in ibernazione. Uno stato differente che prevede anche risvegli saltuari, i quali legittimerebbero le immagini del video, se fossero state effettivamente girate in questo periodo». Riguardo le condizioni di vita possibili per gli animali all'interno del recinto, il tecnico propone infine una riflessione: «Gli orsi all'interno dei recinti possono solo stare male o peggio, ma non possono sicuramente stare bene, soprattutto se sono nati in libertà. Gestiti in maniera accettabile potrebbero avere qualche fortuna, ma se trattati in modo assolutamente inadeguato, come sembra confermare il rapporto ISPRA – CITES possono solo stare male. A questo punto si entra in una sfera che esula dalla biologia e raggiunge un campo molto difficile che è quello dell'etica e della morale: la vita degli orsi all'interno del recinto è davvero meglio dell'abbattimento?».

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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