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28 Febbraio 2023
10:08

Capriolo aggredito a morte da due cani senza guinzaglio. L’Enpa di Genova: «Chi ha visto parli»

Un capriolo è stato trovato in fin di vita dopo l'aggressione da parte di due cani lasciati liberi. Gli operatori del Cras di Campomorone hanno dovuto praticare l'eutanasia al selvatico e hanno ricordato di tenere i cani al guinzaglio anche in natura.

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«Non ci stancheremo mai di dirlo: i cani vanno tenuti al guinzaglio, nel rispetto di tutti. Compresi gli altri animali». Finisce così il messaggio del Centro recupero animali selvatici di Campomorone, gestito dall'Enpa di Genova, dopo il ritrovamento di un capriolo aggredito da due cani lasciati liberi.

Al selvatico, arrivato in ambulatorio già in gravissime condizioni, è stata praticata l'eutanasia: per il veterinario il suo stato non era compatibile con la sopravvivenza: «Tante, troppe volte, ci siamo trovati a dover porre fine alla sofferenza di selvatici feriti a morte dai cani di proprietà, questa volta la differenza è che abbiamo le immagini – continuano gli operatori del Cras – Siamo decisi a costringere i proprietari, che non possono ignorare quanto é successo, a prendersi le loro responsabilità».

Poi l'appello ai residenti: «Chi avesse assistito all'aggressione o identificasse i cani è pregato di contattarci». L'episodio è avvenuto lunedì 27 febbraio a Struppa, alle spalle di Genova.

È molto frequente imbattersi nei boschi in cani lasciati liberi, le persone di riferimento dell'animale trovandosi in mezzo alla natura e – si pensa – isolati da tutti, sono spinte a credere che non ci sian pericolo per nessuno. In realtà, oltre all'incontro con altri umani seguiti dal proprio pet, i cani senza guinzaglio possono finire nei guai o provocarne ad altre specie. Diverse volte abbiamo scritto su Kodami di cani finiti in pozzi, caduti da dirupi, precipitati in cavità carsiche in seguito all'inseguimento di un uccello o di una lepre. Questi abitanti del bosco rincorsi fino allo stremo possono morire per infarto, indebolimento o per predazione, ovviamente.

Il Ministero della Salute, nell'agosto del 2013, ha aggiornato le regole che riguardano i cani a spasso attraverso l’emanazione di un'Ordinanza (“Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”). Come spiega l'avvocato Salvatore Cappai al primo articolo si chiarisce che: “il proprietario di un cane è sempre responsabile del benessere, del controllo e della conduzione dell’animale e risponde, sia civilmente che penalmente, dei danni o lesioni a persone, animali o cose provocati dall’animale stesso”. Prosegue stabilendo che “chiunque, a qualsiasi titolo, accetti di detenere un cane non di sua proprietà, ne assume la responsabilità per il relativo periodo”. Ancora, tra le altre cose, proprio in riferimento alla passeggiata, prevede che “ai fini della prevenzione di danni o lesioni a persone, animali o cose il proprietario e il detentore di un cane” sono tenuti a utilizzare sempre il guinzaglio.

Chi assume la custodia di un cane, poi, deve condurlo legato anche quando cammina in aperta campagna, se nell’occasione sono presenti terzi. È quanto invece stabilisce una recente sentenza della Corte di Cassazione: la n. 37183 del 2022. La Cassazione era stata chiamata a pronunciarsi su un caso di aggressione da parte di due cani ai danni di una signora che, come loro, passeggiava in aperta campagna. I Giudici di merito, nei gradi precedenti, avevano già condannato i due detentori degli animali aggressori – un uomo e una donna – per il reato di lesioni personali colpose (fortunatamente lievi).

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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