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20 Novembre 2023
18:07

Cani salvati dalla Cascina Pandina: «Di 88 cani ancora 12 cercano famiglia»

Una buona notizia e un appello arriva dall'Oipa Brescia: degli 88 cani detenuti nell’ex allevamento di Villanterio in condizioni di tale trascuratezza da far revocare l’autorizzazione sanitaria al gestori della struttura, ne sono rimasti "solo" 12 da adottare. L'appello affinché anche loro possano avere un futuro migliore.

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Una buona notizia arriva dell’ex allevamento Cascina Pandina di Villanterio, in provincia di Pavia che era stato messo sotto sfratto lo scorso agosto dopo l'intervento delle guardie zoofile dell’OIPA. Degli 88 cani recuperati in condizioni devastanti, 76 hanno trovato una famiglia. Ora, però, resta da fare ancora uno sforzo per i 12 rimasti: un Akita, quattro cani Corso, tre Pastori Tedeschi, un Beagle, due Pit/Amstaff e un Pastore della Ciarplanina. È per loro le guardie zoofile Oipa lanciano un nuovo appello e invitano chi volesse riscattarli da un passato difficile offrendo loro una casa a contattare l’OIPA Pavia

La vicenda dell’ex allevamento adibito anche a pensione e toelettatura ha inizio ad agosto scorso, quando  dopo il sopralluogo nella struttura, le guardie zoofile riescono a far mettere sotto sfratto il proprietario e a fargli  revocare l’autorizzazione sanitaria dall'ATS per la situazione scoperta al suo interno che coinvolgeva appunto 88 cani, appartenenti a varie razze, lasciati tutti in stato di estrema trascuratezza, rinchiusi dentro box sporchi in condizioni igieniche sanitarie preoccupanti. Uno stato che non riguardava solo i cani allevati, ma anche quelli a pensione, affidati da privati.

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Nell’allevamento, però, non c'erano solo cani ma anche altri animali: «Due pony, un maschio e una femmina di 20 e 25 anni che per fortuna erano in buona salute e, infatti, a breve saranno accolti in una struttura in provincia di Ravenna – spiegano dall’Oipa – Ma a dire il vero c’era di tutto, compresa un Amazzone Aestiva di nome Kako che abbiamo ritrovato in una stanza che doveva essere l’ufficio e della cui presenza abbiamo informato subito i Carabinieri Forestali. Il titolare è stato poi denunciato perché sprovvisto della documentazione CITES».

Il lavoro delle guardie zoofile è stato molto impegnativo e prosegue tuttora: con l’aiuto e la collaborazione di veterinari esperti, tutti gli ambienti che ospitavano gli animali e tutti gli altri locali sono stati sanificati e gli animali trattati per le infestazioni di ectoparassiti. Sono state stese delle tende ombreggianti per riparare gli alloggi dei cani che erano completamente esposti al sole. E anche le aree di sgambamento sono state ripulite e disinfestate. Inoltre, l’erba è stata tagliata e sono stati ricreati gli spazi dove i cani possano godere di ore di libertà e svago in totale sicurezza.

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«Fondamentale è stato il lavoro svolto da volontari ed educatori esperti per aiutare tutti i cani presenti a superare ansie, paure, stereotipie, diffidenze e timori dovuti agli anni di reclusione nei quali sono stati costretti. Gli animali sono stati schedati, sono stati cercati e solo in parte ritrovati i libretti sanitari per la maggior parte assenti di qualsiasi traccia di profilassi preventiva, vaccinazioni e cure sanitarie. Di molti cani non sono stati trovati nemmeno i libretti sanitari. Abbiamo cercato di rintracciare i pet mate dei cani detenuti in pensione».

Tutti gli animali, inoltre, sono stati sottoposti a visite veterinarie, con approfondimenti specialistici per differenti patologie, interventi chirurgici ed esami diagnostici oltre, naturalmente, la sterilizzazione. Un gran lavoro, insomma, che ha previsto per tutti quei cani privati di cure e di relazioni sociali, oltre alla restituzione della loro dignità di animali, anche la ricerca di una famiglia.

Per informazioni si può telefonare al 3282433347 o al 3715398774. Altrimenti inviare una mail all'indirizzo. guardiepavia@oipa.org

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Simona Sirianni
Giornalista
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