video suggerito
video suggerito
28 Gennaio 2022
11:21

Cani lupo cecoslovacchi di Grugliasco: la figlia della vittima accusata di omicidio colposo

La Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo la figlia della donna uccisa a Grugliasco da cinque canilupo cecoslovacchi.

381 condivisioni
Grugliasco cane lupo cecoslovacco

Era il 18 dicembre del 2020 quando Mariangela Zaffino, 74 anni, è stata ritrovata morta nel piccolo appartamento alle porte di Torino che condivideva con la figlia e cinque esemplari di  Cani lupo cecoslovacco. Ieri la Procura di Torino ha chiesto per Simona Spataro, figlia della vittima, il rinvio a giudizio con l'accusa di omicidio colposo. A difendere l'indagata sono i legali Luca Polita e Dante Libbra.

Secondo la ricostruzione elaborata dagli inquirenti, Zaffino è morta in seguito alle lesioni provocatele dai cani di Spataro, i cinque mix di Cane lupo cecoslovacco Ares, Aragorn, Aylen, Apache e Artù. Al contrario di quanto avvenuto con i cani coinvolti nella tragedia di Satriano, gli individui di Grugliasco per volere della Procura sono stati affidati a una struttura in provincia di Macerata che si occupa di razze di cani ibridate dal lupo mentre i cani della pineta di Monte Fiorito dove è avvenuta la tragica morte della giovane Simona Cavallaro sono ancora chiusi in canile, pur non sottoposti a sequestro e ancora inadottabili per questioni burocratiche.

Le spese dello stallo sono a carico dell'indagata che ha più volte chiesto la loro riconsegna. Per il momento, però, questa ipotesi sembra molto lontana: adesso si aprirà un lungo iter processuale volto a stabilire le responsabilità della donna dietro la morte della madre 74enne.

È impossibile stabilire con certezza, senza leggere gli atti dell'inchiesta, quali dinamiche si verificarono quel giorno di dicembre del 2020 nel bilocale in via Boves del Comune di Grugliasco, Kodami ha però analizzato il caso con il supporto dell'educatore cinofilo David Morettini, membro del comitato scientifico del magazine.

Il gruppo dei cinque cani era composto da due adulti e tre fratelli coetanei, tutti regolarmente microchippati e intestati alla figlia della vittima. Il giorno della morte di Zaffino la figlia era uscita come di consueto per andare a lavoro, tuttavia, poco dopo si è verificato qualcosa che non era mai successo prima. I vicini hanno sentito alcune urla provenire dall'appartamento e hanno allertato Spataro.

Quando i soccorsi sono arrivati al bilocale l'anziana donna era però già morta. Anche dopo l'apertura delle indagini a suo carico, la figlia non ha mai rinnegato i suoi cani e si è recata a trovarli con costanza quando si trovavano nel canile sanitario di Grugliasco, sotto sequestro giudiziario.

Ora si apre un nuovo capitolo di questa vicenda, forse destinata – a prescindere dalla verità giudiziaria – a non essere mai del tutto chiarita.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views