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2 Maggio 2022
10:01

Cane investito e ucciso a Genova. L’avvocato: «Importante far riconoscere anche il danno morale»

A Genova un cane è stato investito mentre attraversava la strada con la sua umana, sulle strisce pedonali. Il cane, di taglia piccola, era senza guinzaglio ed è morto sul colpo.

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cane attraversa

Genova. Una Bmw 525 percorreva via Petrarca quando, giunta all'altezza dell'attraversamento pedonale all'incrocio con via Porta Soprana, si è fermata e ha fatto passare tutti i pedoni, ma il cane, che non era al guinzaglio, si è attardato sulle strisce pedonali mentre il suo umano aveva completato l'attraversamento. Così si legge nella relazione della sezione infortunistica della Polizia locale di Genova.

Visto che tutti avevano raggiunto il marciapiede opposto, il conducente del veicolo è ripartito e, senza vederlo, ha schiacciato il cane sotto le ruote. Si trattava di un piccolo cane del peso circa di 5 chilogrammi, morto sul colpo. Sul posto è arrivata la Croce Gialla soccorso animali ma per il cagnolino non c’era più niente da fare e la sua pet mate, sotto choc, ha preferito raccoglierlo e portarlo dal suo veterinario per le pratiche necessarie.

La polizia locale ha anche precisato che a bordo del veicolo c’erano cinque persone residenti a Genova. In via Petrarca sono intervenuti sia i carabinieri sia la polizia di stato, che hanno atteso la pattuglia dei vigili per i rilievi del caso.

Attualmente le indagini sono in corso, anche per visionare le immagini catturate dalle telecamere di video sorveglianza. Alla proprietaria è stata comminata una sanzione perché non conduceva il cane al guinzaglio.

«Il rispetto delle regole è fondamentale», spiega Giorgio Viale, assessore alla Polizia Locale del Comune di Genova. «In questo caso vediamo purtroppo come disattenzione e mancato uso del guinzaglio abbiano portato alla morte dell'animale d'affezione, il guinzaglio è come il casco e la cintura di sicurezza, serve a proteggere in primis proprio il nostro amico a quattro zampe».

La prima cosa da fare quando vediamo un animale investito o peggio, se lo investiamo, è sicuramente chiamare i soccorsi, in Italia attraverso il numero di emergenza unico 112. La centrale avvertirà il Servizio veterinario dell’ASL competente sul territorio, che deve garantire reperibilità anche nelle ore notturne e nei giorni festivi e che sono tenuti ad intervenire in caso di emergenza, essendo un servizio pubblico. Questo vale soprattutto per gli animali domestici, come un cane o un gatto. Se ci si trova in una strada di campagna o di montagna e l’animale investito è selvatico, di solito sarà inviata la Polizia provinciale o le unità forestali dei Carabinieri.

Secondo l’ultimo report ASAPS nel 2020 ci sono state 90 collisioni gravi registrate, un numero non vertiginoso “grazie” al lockdown ma comunque si tratta solo del numero degli incidenti con morti, impossibile calcolare con certezza, invece, la totalità degli incidenti che hanno interessato animali familiari e selvatici. Ad oggi non esiste ancora un fondo dello Stato destinato al soccorso degli animali incidentati, nonostante la richiesta avanzata da anni dalle associazioni animaliste.

«Quando viene investito un cane occorre innanzitutto verificare dinamica del sinistro e responsabilità», spiega l’avvocato Salvatore Cappai. «In caso di attraversamento improvviso di un cane lasciato libero di circolare (quindi senza guinzaglio), ove il conducente abbia tenuto una guida prudente e rispondente alla normativa vigente, la responsabilità dell'evento non può che essere attribuita al pet mate. Sarà lui a doversi fare carico delle eventuali spese veterinarie per le cure dell'incolpevole animale e dovrà altresì risarcire tutti i danni subiti dal mezzo». L'avvocato Cappai, poi, chiarisce come «Nel caso in cui, invece, la responsabilità dell'investimento sia da attribuirsi al conducente (perché non ha prestato la dovuta attenzione, o perché, per fare un esempio, ha investito un cane che attraversava le strisce al guinzaglio), sarà questi a dover rispondere e a dover risarcire tutti i danni».

Il legale aggiunge che «Purtroppo, nel nostro ordinamento civilistico gli animali sono considerati come degli oggetti e la giurisprudenza ancora non considera il loro ferimento o la loro uccisione (dovuti a responsabilità di terzi) come una lesione di un interesse fondamentale. Per questo i Giudici, tuttora, in molti casi tendono  a non riconoscere al pet mate il risarcimento del danno morale. Cosa che dovrà cambiare stante l'evoluzione sociale e normativa già avvenute».

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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