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7 Novembre 2023
17:34

Cagna meticcia aggredita da un Pitbull a Sanremo: è in gravi condizioni

I volontari dell’ambulanza veterinaria Val Nervia l’hanno trasportata d’urgenza al poliambulatorio di Arma di Taggia per via delle ferite al collo. Ha perso molto sangue.

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Un’anziana meticcia lotta per la vita al poliambulatorio di Arma di Taggia, in provincia di Imperia, dopo essere stata aggredita da un Pitbull sulla pista ciclabile di Sanremo.

Leila, questo il nome della cagna 15enne, stava passeggiando insieme al suo umano di riferimento all’altezza di villa Nobel quando è stata azzannata da un Pitbull libero arrivato all’improvviso, probabilmente sfuggito al controllo di chi era con lui. Leila ha riportato gravi ferite al collo e ha perso molto sangue. Subito è stata soccorsa dal personale dell’ambulanza veterinaria Emergenza Val Nervia e trasportata d’urgenza al poliambulatorio dove è arrivata in gravi condizioni per via di una copiosa perdita di sangue. L’episodio, ora, è al vaglio della Polizia. Gli agenti del commissariato di Sanremo dovranno fare chiarezza sull’accaduto e, soprattutto, verificare perché il Pitbull si trovasse senza guinzaglio.

La gestione dei Pitbull è al centro del dibattito su scala nazionale per via di diversi episodi controversi che abbiamo testimoniato ultimamente anche sulle pagine di Kodami. L’ultimo caso risale proprio a pochi giorni fa quando a Livorno una donna di 86 anni è stata aggredita da cinque Pitbull riportando gravi ferite alle gambe e alle braccia oltre alla frattura del femore.

Fatto sul quale è intervenuto anche l’esperto del comitato scientifico di Kodami, Luca Spennacchio: «I Pitbull e i loro affini non consentono errori nella gestione, il che implica che chi decide di vivere con loro, anche nelle migliori condizioni, deve avere un grande senso di responsabilità, esperienza e capacità empatiche. La superficialità, l’incoerenza e l’impreparazione sono anticipatori di probabili incidenti soprattutto con questi cani. Il numero di Pitbull nei canili, sempre crescente, pare non interessare a nessuno fuorché a chi in canile ci lavora o fa volontariato e questi cani soffrono particolarmente la reclusione e l’allontanamento dai referenti umani. Il mercato di questi cani è fiorente e non accenna a diminuire».

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Pietro Zampedroni
Giornalista
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