video suggerito
video suggerito
7 Novembre 2023
11:04

Donna aggredita durante lite tra cinque Pitbull, l’esperto: «Cani che non consentono errori di gestione»

L’anziana ha riportato serie ferite alle gambe e alle braccia, è stata salvata anche grazie all’intervento di un tatuatore della zona: «Ho attorcigliato la mia felpa sul muso di uno dei cani per poi chiuderlo nel mio negozio».

71 condivisioni
pitbull

È ancora ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Livorno la donna di 86 anni che due giorni fa è stata ripetutamente morsa in strada da cinque Pitbull fuggiti da un’abitazione. E sulla dinamica dell’accaduto ci sono ancora in corso accertamenti, finalizzati prima di tutto a capire come i cinque cani siano riusciti a uscire e che cosa abbia portato all’aggressione.

Stando a quanto ricostruito sinora, tutto è successo in corso Amedeo. I cani sono usciti dal cancello di un’abitazione che dà sulla strada quando la porta di ingresso è stata spalancata da una folata di vento e proprio in quel momento stava passando l’anziana, di rientro dalla spesa. I cani hanno iniziato ad azzuffarsi tra loro finendo per travolgere e aggredire la donna.

Il quartiere si è subito attivato tra chi, guidato dall’istinto, ha iniziato a colpire i cani e chi, invece, ne ha allontanato un paio usando una felpa per “incappucciarli” e calmarli. La donna, richiusa un un’auto per prestarle i primi soccorsi, ha riportato gravi ferite: frattura del femore e tagli su tutto il corpo. Saranno necessari diversi punti di sutura ma, soprattutto, i medici le dovranno ricostruire parte della cute sulle gambe.

«Stavo lavorando all’interno del mio negozio e ho sentito urlare in strada – racconta a Kodami Denny Ietro, tatuatore della zona subito intervenuto per allontanare i cani – ho visto la signora a terra e i cani che si stavano attaccando tra loro. Dopo un iniziale spavento ho pensato a cosa fare per allontanare i Pitbull che stavano diventando sempre più aggressivi e si scagliavano contro chiunque si avvicinasse. Così ho preso la mia felpa, l’ho attorcigliata e ho aspettato il momento giusto per legarla attorno al muso di uno dei cani per portarlo via. Poi è intervenuto un altro ragazzo della zona che li ha allontanati con un ombrello».

«L’anziana donna ha riportato gravi ferite, un’altra persona l’ha chiusa in un’auto in attesa dell’ambulanza – aggiunge Denny Ietro – Ho parlato anche con la signora con cui vivono i cani che si è mostrata subito molto mortificata per quello che è successo. È una famiglia che non ha mai dato problemi in zona».

L’episodio è balzato agli onori delle cronache nazionali riportando l’attenzione sulle delicate dinamiche di convivenza con cani che, in alcune circostanze di particolare stress, possono portare a episodi potenzialmente drammatici. Sul tema interviene l’istruttore cinofilo e membro del comitato scientifico di Kodami, Luca Spennacchio: «In questo caso, a differenza di altri episodi simili delle scorse settimane, ci sono parecchi elementi predittivi di un incidente, a cominciare dal numero di cani conviventi in spazi ristretti. I cani, alla luce delle notizie giunte sino ad ora forse non stavano già bene insieme, visto che si stavano aggredendo tra di loro, la signora sfortunata si è trovata in mezzo a una lite. Quando i cani sono molto eccitati, arrabbiati, ma anche spaventati, e sono coinvolti una aggressione, può facilmente accadere che possano ridirigere il loro comportamento aggressivo verso referenti occasionali. Credo sia ormai inutile dire che la prevenzione è la via per evitare questi incidenti che si fanno via via più frequenti».

«Ormai è palese la complessità nel gestire certe tipologie di cani che hanno spiccate caratteristiche competitive in un contesto sociale complesso come la città – aggiunge Spennacchio – i Pitbull e i loro affini non consentono errori nella gestione, il che implica che chi decide di vivere con loro, anche nelle migliori condizioni, deve avere un grande senso di responsabilità, esperienza e capacità empatiche. La superficialità, l’incoerenza e l’impreparazione sono anticipatori di probabili incidenti soprattutto con questi cani. Il numero di Pitbull nei canili, sempre crescente, pare non interessare a nessuno fuorché a chi in canile ci lavora o fa volontariato e questi cani soffrono particolarmente la reclusione e l’allontanamento dai referenti umani. Il mercato di questi cani è fiorente e non accenna a diminuire».

I fatti di Livorno, inoltre, hanno visto una duplice e differente reazione da parte dei presenti. La domanda, quindi, è d’obbligo: come è consigliabile comportarsi nel caso in cui ci si trovasse davanti a una situazione del genere? «Lì per lì si fa quel che si può con quello che si ha, sapendo di correre rischi nel mettersi in mezzo – risponde Spennacchio – la situazione di solito è molto concitata e questi cani sono proprio fatti per essere difficili da fermare, quello che ha consentito di avere "successo" è il fatto che fossero più persone a intervenire, agendo contemporaneamente su più cani. Una persona da sola non sarebbe riuscita a fermarne cinque. Sicuramente, agendo coordinati, tentare di separarli magari chiudendoli da qualche parte è la cosa migliore. Percuotere i cani è una reazione comprensibilissima ma è praticamente inutile: la concitazione inibisce i recettori del dolore. Il contenimento è la cosa migliore».

Proprio al Pitbull e alle caratteristiche di questa razza non facile Spennacchio ha dedicato un video sulle pagine di Kodami.

Avatar utente
Pietro Zampedroni
Giornalista
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views