video suggerito
video suggerito
12 Giugno 2023
14:45

Bruno Barbieri e il Labrador Totò alla scoperta degli hotel pet friendly della riviera romagnola

Su Instagram con un cucciolo di Labrador tra le sue braccia: Barbieri ha presentato Totò, il cane che lo ha accompagnato nel suo viaggio negli alberghi della riviera romagnola. Sui social si è creata però qualche polemica.

5.696 condivisioni
Immagine

Dedicare una puntata del programma “Bruno Barbieri – 4 hotelagli alberghi pet friendly è stata un’ottima idea, peccato però che i commenti allo chef e conduttore televisivo sui social non siano stati tutti positivi. Alcuni aspetti della puntata, secondo una parte degli utenti, sarebbero potuti essere migliori.

Con un post su Instagram dove un cucciolo di Labrador marrone è tra le sue braccia, Barbieri ha presentato ufficialmente il suo nuovo amico Totò, il cane che lo ha accompagnato in questo viaggio negli alberghi della riviera romagnola per capire se sono davvero pronti ad ospitare il cane come si deve.

In tutte e quattro le strutture Totò, infatti, combina danni: dal fare pipì e cacca al rompere le stoviglie mentre gioca, ma tutti i proprietari sono estremamente gentili e trovano soluzioni per risolvere le diverse situazioni.

Chiaramente sanno di essere ripresi, quindi la cura e l’attenzione nei confronti dell’animale probabilmente sono un po’ più accentuate rispetto a quelle che forse ci sarebbero lontani dalle telecamere.  Di certo, però, ci sono i commenti sotto al post non tutti favorevoli ad alcune scelte fatte per la puntata. @irenesgherri, ad esempio, scrive: «Ci fosse stato un cane adottato nella puntata! Tutti cani di razza», sottolineando quanto il messaggio lanciato da Barbieri non sia utile rispetto ai cani che numerosi affollano i canili.

«Non ci vuole molto a capire l’utilità di un’adozione rispetto al comprare un cane di razza – continua – Sai quanto randagismo c’è in sud Italia? Sai quanti privati sfruttano i cani per cucciolate e poi metterli in vendita su Subito? Semplicemente entra in un canile e ti renderai conto. Le puntate di 4 hotel sensibilizzano su tanti temi importanti, sarebbe stato carino farlo anche su questo».

Non completamente d’accordo sulla generalizzazione @radsincedayone che scrive: «Il problema non sono i cani di razza e gli allevatori ma le persone che fanno le cucciolate casalinghe sfruttando le cagne e vendendo i cani su internet o nei negozi di animali, chi non sterilizza i cani e li lascia liberi. È questo il cerchio che bisogna spezzare e condannare». C’è anche però qualcuno che ribatte, chiedendo come nasca la certezza che i cani siano stati tutti acquistati, visto che ormai nei canili non ci sono più soltanto i randagi.

I commenti degli utenti, poi, si concentrano molto sulle brutte esperienze di soggiorno avute con i propri amici in vacanza, ribadendo spesso quanto le strutture che si dichiarano pet friendly lo siano solo di nome e poco di fatto.

«L’estate scorsa io il mio compagno e il nostro cane siamo stati in Trentino, abbiamo soggiornato in tre diversi hotel “pet friendly” pagando la quota giornaliera anche per il cane, ma per lui, non c’era nulla, anzi! – scrive @iomeeirene – In 5 giorni non abbiamo neanche mai potuto fare colazione insieme, perché il cane non poteva accedere alla sala colazioni ma siccome non poteva nemmeno essere lasciato da solo in camera io e il mio compagno facevamo a turno. Pet friendly un cavolo!».

@annamazzone63 chiede allo chef di farsi portavoce di una campagna affinché siano sempre di più gli hotel che accettano “davvero” gli animali: «Vorrei sollevare il problema sui nostri amici a quattro zampe: se non possiamo portare i nostri amici con noi, dove dovremo lasciarli? Spero che lei possa sensibilizzare le strutture ad accogliere i nostri amici».

È vero che il turismo con gli animali sta crescendo rapidamente, l’anno scorso sono stati 8,5 milioni gli italiani che hanno fatto questa scelta, ed è vero che sono aumentate molto le strutture che accettano di farli soggiornare con i propri umani, il problema è che quel pet friendly di cui si fregiano le strutture, molto spesso non rispecchia ciò che veramente significa questo termine.

Infatti, a un hotel davvero pet friendly non basta consentire l’accesso agli animali domestici, ma la location deve consentire loro un soggiorno felice, ovvero soddisfare i bisogni reali degli animali che non sono solo quelli primari.

Ma sono quelli di avere a disposizione dello spazio all’aperto, magari un balcone in camera, percorsi brevi per portarlo fuori, l’assistenza veterinaria, la presenza di un pet sitter, cibo e acqua offerti dall’hotel, lettiere e sacchetti gratuiti. Ancora meglio se potessero servire servizi come itinerari di trekking ed escursioni organizzate,  toelettatura e spiagge riservate.

C’è da dire che il nostro Paese in questo senso, però, al netto delle critiche, non si comporta malissimo o almeno così la pensa The Swiftest, una start-up americana che si occupa di assicurazioni di viaggio, che ha pubblicato la classifica dei 51 paesi più dog friendly del mondo del 2022 e a sorpresa, la prima qualificata è risultata essere proprio l'Italia.

Il Belpaese, infatti, è stato quello che ha raggiunto il massimo di punteggio di tutti i parametri presi in considerazione tra i quali c’erano il numero di numero di hotel e strutture ricettive (per milione di abitanti) considerate pet friendly, il numero di veterinari per milione di abitanti, le normative di benessere animale e il riconoscimento dei diritti animali.

Avatar utente
Simona Sirianni
Giornalista
Sfondo autopromo
Segui Kodami sui canali social
api url views