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31 Ottobre 2023
18:12

Bracconieri sparano a un cinghiale nel centro abitato: in fuga dopo essere stati scoperti

I bracconieri tornano a colpire a Marina di Ginosa: anche stavolta la vittima è stata un cinghiale, ammazzato a poca distanza dalle abitazioni in piena notte.

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Avevano trascinato il suo corpo per centinaia di metri con l’intenzione di caricarlo a bordo di un furgone. Un gruppo di bracconieri è stato sorpreso a Marina di Ginosa, in provincia di Taranto, mentre provava a prelevare un cinghiale appena ucciso. I cacciatori di frodo avevano già provveduto a portare l’animale ormai senza vita in una zona di carico, quando sono stati sorpresi dalle Guardie del NITA. Colti sul fatto hanno negato ogni addebito prima di darsi alla fuga.

A raccontare l’accaduto è stato Leonardo Galante, responsabile provinciale del Nucleo: «Erano quasi le 5 del mattino – spiega a Kodami – avevo ricevuto una segnalazione relativa a tre persone che avevano sparato a un cinghiale a 50 metri dalle abitazioni. Quando sono arrivato, però, ce n’era solo una, attendeva all’interno di una macchina nascosta.  Mi sono guardato intorno e appena mi sono spostato sono uscite dalla campagna le altre due persone. Erano senza fucili. Ho chiesto informazioni sul cinghiale, ma ovviamente mi hanno risposto che non ne sapevano nulla. Sono entrati in macchina e ho visto da dove uscivano. Lì c’era una femmina morta di 70 kg. Seguendo la scia era chiaro che l’avessero trascinata fino lì per caricarla a bordo».

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Galante è riuscito comunque a prendere il numero di targa del mezzo e a denunciare l’episodio ai Carabinieri. Tuttavia, non c’è stato neanche il tempo di far intervenire la ASL che il corpo era comunque sparito nel nulla, portato via da qualcuno molto probabilmente per il consumo alimentare non autorizzato.

Non è la prima volta che si verificano episodi di questo tipo in zona. Lo scorso gennaio un episodio analogo era avvenuto sempre a Marina di Ginosa, a poca distanza da dove si è registrata questa ennesima uccisione. Anche lì i bracconieri avevano agito a poca distanza dalle abitazioni, completamente noncuranti del rischio di poter colpire anche un uomo: «Considerato come era stato martoriato, anche questa volta, il corpo del povero cinghiale non può trattarsi di cacciatori esperti – ha aggiunto Galante – del resto una carabina può fare danni pure a grande distanza. Dobbiamo trovare il modo di fermarli. I cinghiali sono tanti e purtroppo questa situazione non è facile da gestire».

Le forze dell’ordine, ad ogni modo, a seguito della denuncia hanno avviato tutte le verifiche sperando che gli elementi raccolti siano sufficienti per inchiodare i responsabili e fermare questa folle pratica.

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Roberto Maggi
Giornalista
Sono nato a Bari nel 1985. Sono un giornalista, fotografo e videomaker. Amo raccontare storie di animali sia con le parole che con le immagini. Sono laureato in giurisprudenza e da anni seguo la cronaca locale in Puglia. Amo tutti gli animali, ma in particolar modo i gatti. Faccio spesso amicizia con loro quando viaggio con la mia moto.
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