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No ai botti per i “Festas de Sartu”, la tradizionale celebrazione religiosa che ogni anno, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, si tiene a Tortolì, piccolo borgo in provincia di Nuoro, in Sardegna.
La richiesta arriva da Maurizio Chieri, un residente che ha deciso di lanciare una petizione online diretta al sindaco di Tortolì e alla Curia proprio per ricordare le pesantissime conseguenze che petardi e fuochi d’artificio hanno sugli animali (e non solo). In occasione della festa di San Salvatore, San Lussorio e San Gemiliano – i “Festas De Sartu”, appunto – vengono infatti organizzate delle processioni che attraversano il paese e in cui vengano sparati potenti botti, momenti che culminano poi in uno spettacolo pirotecnico.
«Tutto ciò insiste al centro del paese, creando una serie di disagi, sofferenze e rischi ben noti, ma dei quali non se ne vuole parlare perché “Le tradizioni non si toccano” – sottolinea Cheri – Nessuno vuole che le tradizioni vengano cancellate, si chiede solamente che ne venga eliminata una componente obsoleta. In passato i botti venivano sparati per richiamare la popolazione alla processione, oggi ci sono tantissimi mezzi per avvisare la popolazione dell’arrivo della processione, senza bisogno di assordare chi questi mezzi non li gradisce. Sarebbe fantastico sapere che i comitati organizzatori decidano, mostrando grandi doti di sensibilità e empatia, di spendere i soldi destinati ai botti per finanziare eventi che uniscono le persone, anziché dividerle».
Come confermato all’unanimità da educatori e veterinari, e ribadito più volte anche su Kodami, i fuochi d’artificio e i petardi hanno conseguenze molto gravi sugli animali, sia domestici sia selvatici: il forte rumore e i lampi di luce possono causare stress, ansia e panico, far perdere loro l’orientamento e provocare fughe con l’altissimo rischio smarrimento o investimento da parte di auto. A spiegare tutte le ricadute negative dei botti aveva già pensato anche Luca Iavarone, direttore creativo di Ciaopeople, che con il suo team ha realizzato il video "Gli effetti dei botti sugli animali”, diffuso in occasione del Capodanno. Nel video alcuni bambini ricevono in dono particolare per i festeggiamenti dell’ultima notte dell’anno, e sono costretti a fare una scelta molto importante per tutelare il loro compagno a quattro zampe: una produzione che ha vinto due premi nell’undicesima edizione dei Lovie Awards, il più prestigioso riconoscimento europeo per l’eccellenza online.
La petizione di Chieri, condivisa su Charge.org, chiede quindi in modo formale all’amministrazione comunale di «vietare qualsiasi forma di manifestazione di questo tipo quali botti e fuochi di artificio, in ogni periodo dell’anno, compresi i botti di fine anno», ricordando anche che «moltissime amministrazioni vicine alle nuove esigenze dei cittadini, hanno già vietato queste manifestazioni, altresì anche alcune Diocesi hanno deciso di porre fine a queste tradizioni arcaiche. In tutta Italia e nel mondo intero si svolgono quotidianamente tantissime manifestazioni, religiose e non, pacificamente, senza che venga sparato alcun botto. Ci si aspetta quindi una presa di coscienza ed un’azione risolutiva, da chi di dovere, nei confronti della controversia».