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9 Dicembre 2023
9:55

Basta cavalli che trainano le carrozze: la raccolta firme di Oipa per chiedere lo stop

Incidenti e infortuni sono all'ordine del giorno per i cavalli che trainano le carrozze per i turisti. Oipa torna a chiedere lo stop definitivo con una raccolta firme che terminerà il 30 aprile prossimo da presentare al ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini.

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Quelle ecologiche e motorizzate sono già realtà in molte città come New York, Berlino, Vienna e Mumbai. In Italia invece si ritiene ancora che la carrozza trainata da cavalli sia un’esperienza irrinunciabile per i turisti alla ricerca del pittoresco durante la loro vacanza italiana. Questa situazione si scontra, però, con la costante battaglia delle associazioni contro lo sfruttamento degli animali che ha portato questa volta l’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, a lanciare una nuova raccolta di firme per chiedere lo stop definitivo a qualsiasi veicolo a trazione animale sulle strade d’Italia.

«Gli incidenti che hanno provocato la morte o l’infortunio dei cavalli che accompagnano i turisti in città, sono numerosissimi, e non sembra così assurdo chiederne il divieto di circolazione – spiega il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto – Ma non è solo per questo che arriva la nostra petizione, perché a peggiorare la situazione c'è anche il trattamento di questi animali è preoccupante, poiché è difficile verificare se i cavalli siano sovraccaricati di lavoro e se abbiano cure adeguate».

A dire il vero, alcuni Comuni in questi anni hanno preso misure per regolamentare l’uso delle carrozze al fine di garantire il benessere degli animali e la sicurezza dei viaggiatori, provvedimenti che includono i limiti sulle ore di lavoro per i cavalli, i requisiti per il riposo e per la cura veterinaria, nonché standard per la manutenzione delle carrozze stesse: «Ma questo non basta a fermare gli incidenti per i poveri cavalli ed è per questo che chiediamo allora, tutti insieme, che la legislazione riconsideri nel suo complesso l’uso delle carrozze».

La raccolta firme, che terminerà il 30 aprile prossimo, prendendo spunto dal rinnovato articolo 9 della Costituzione che inserisce tra i principi fondamentali anche la tutela degli animali, chiede al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini, di vietare la circolazione di veicoli a trazione animale a livello nazionale con una modifica al Codice della strada, riconvertendo poi le carrozze trainate da cavalli in taxi o in veicoli elettrici.

In Italia, peraltro, i titolari di licenze in città come Roma, Firenze, Palermo, Messina e Pisa, sono ormai poche decine, ma le Amministrazioni locali senza una legge nazionale non possono abolirle. Esemplare fu la vicenda delle “botticelle” di Roma dove la delibera d’iniziativa popolare per la loro abolizione e la loro riconversione firmata da circa 10 mila cittadini nel 2018 non passò per i pareri contrari dei Dipartimenti Ambiente e Mobilità poiché ritenuta in contrasto con la normativa nazionale (legge n. 21/1992).

«C’è da dire, oltretutto, che la riconversione delle licenze delle carrozze in licenze taxi non solo sarebbe opportuna dal punto di vista etico, ma rappresenterebbe un segnale di sensibilità ecologica laddove si passasse alla trazione elettrica, così come è stato fatto nella Reggia di Caserta dove, dopo la morte tragica di un cavallo nell’agosto del 2020 per fatica e caldo, si è deciso di adottare per il trasporto dei turisti una flottiglia di golfcar. Un caso esemplare, da replicare a livello nazionale». Le firme sono raccolte online, sul sito dell’associazione nella sezione dedicata alla campagna, o attraverso il modulo che può essere stampato da chi voglia sostenere e diffondere la richiesta.

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Simona Sirianni
Giornalista
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