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31 Agosto 2023
10:36

Bambino viveva in casa con 30 cani morti: arrestata una coppia

Due persone sono state arrestate in New Jersey con l'accusa di maltrattamento sugli animali e di aver messo in pericolo il benessere di un bambino, lasciato a vivevere in una casa insieme a 30 cani morti. La coppia è stata arrestata e il bambino affidato ai servizi sociali.

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cane triste

Due persone sono state arrestate con l'accusa di maltrattamento sugli animali e di aver messo in pericolo il benessere di un bambino dopo che la Polizia ha trovato il piccolo di 9 anni che viveva in una casa insieme a 30 cani morti. È successo in New Jersey, negli Stati Uniti.

La 35enne Rebecca Halbach e il 32enne Brandon Leconey detenevano nella loro abitazione oltre 100 cani, di cui molti ritrovati senza vita. Gli agenti sono intervenuti dopo la segnalazione di un cittadino che aveva scoperto della morte di un cane.

La Polizia di Evesham, la città in cui è successo il fatto, sapeva che Halbach e Leconey avevano in stallo a casa loro degli animali per conto di un'associazione, ma non si aspettavano di trovare una tale situazione di degrado.

Una volta nell'appartamento infatti gli agenti hanno trovato più di 30 cani morti in vari stadi di decomposizione, 14 cani vivi e diversi gatti e conigli. Gli animali in alcuni casi erano tenuti in gabbia, in altri lasciati liberi di muoversi insieme ai cadaveri, e in questo contesto viveva anche il bambino di soli 9 anni.

Il piccolo è stato preso in carico dai servizi sociali, mentre Leconey è stato rinchiuso nel carcere della contea di Burlington. Halbach al momento si trova in ospedale, per una condizione medica non connessa al caso, e sarà trasferita in carcere successivamente. I due rimarranno in custodia in attesa dell'udienza di detenzione davanti alla Corte Superiore della Contea di Burlington.

Questo caso che può sembrare animal hoarding, il disturbo da accumulo di animali. Le persone affette da questo disturbo può essere definito come la raccolta compulsiva di un grande numero di animali e l’incapacità nel fornire loro standard minimi di nutrizione, igiene e cure veterinarie.

Tuttavia potrebbe anche essere il caso di un cosciente accumulo di animali allo scopo di ottenere benefici economici da parte dell'associazione che, inconsapevolmente, glieli aveva affidati. A scoprire il raggiro è stato proprio un cittadino interessato alla situazione dei cani che sapeva essere in quella casa.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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