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14 Dicembre 2023
13:44

Astore muore dopo essere stato ferito da un bracconiere: «Un grande dolore, abbiamo provato a salvarlo»

Un astore è stato colpito da un bracconiere nel Parco Regionale Naturale dei Monti Lucretili ed è morto durante l'operazione chirurgica per asportare l'ala.

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Un giovane astore è stato colpito dai bracconieri e, purtroppo, non è sopravvissuto. Il rapace è stato trovato a Poggio Cesi (comune di Sant’Angelo Romano), nel territorio del Parco Regionale Naturale dei Monti Lucretili. Una volta recuperato dai guardiaparco, l’astore ferito è stato portato nel centro di recupero Parco faunistico Piano dell’Abatino. E poi a Roma, al Centro veterinario specialistico di via Sandro Giovannini per tutti gli accertamenti.

La radiografia ha evidenziato la presenza di pallini da caccia nel corpo dell’animale, di cui uno ha distrutto l’articolazione dell’omero con la spalla. «L’unica strada possibile era l’amputazione dell’ala e l’inserimento permanente dell’astore nella voliera del Parco faunistico Piano dell’Abatino – spiega a Kodami Giuseppina Lodovisi, tecnico naturalistico del parco dei Monti Lucretili – Purtroppo è morto durante l’intervento ed è stato un colpo al cuore».

Spiega Lodovisi che il parco dei Lucretili, in collaborazione con il Parco faunistico Piano dell’Abatino accoglie costantemente animali, soprattutto rapaci, vittime dei bracconieri: «Ogni volta facciamo il possibile insieme per salvarli, spesso ci riusciamo e siamo in grado di liberare in natura gli animali curati, ma quando non sopravvivono è sempre una grande sofferenza. L'astore, ad esempio, era bellissimo, probabilmente si trattava di una giovane femmina, e speravamo tutti che potesse farcela».

Astore vittima dei bracconieri
Il giovane astore morto durante l’operazione

L’astore (Accipiter gentilis), un rapace diurno molto simile allo sparviere ma di dimensioni più grandi, è una specie protetta dalla legge 157/92, ed è assolutamente vietato cacciarlo. Il parco ora sta anche valutando di presentare denuncia contro ignoti: «Non possiamo sopportare che ci sia chi entra armato nel parco e spara ad animali stupendi e protetti, pensando di rimanere impunito – spiega Lodovisi – Purtroppo le nuove regole sulla caccia non ci stanno aiutando, anzi ci fanno sentire sempre più vulnerabili».

Al centro recupero Parco faunistico Piano dell’Abatino sta proseguendo il suo percorso di recupero un altro animale colpito dai bracconieri: un’aquila minore recuperata a Contigliano, in provincia di Rieti, e operata a Roma. La speranza di chi se ne sta prendendo cura è quella che possa tornare a volare ed essere rimessa in libertà: «Al momento la sua situazione è stabile e l’aquila minore sta portando avanti l’iter di recupero in maniera regolare – spiega a Kodami il biologo Antonio De Marco, tra i fondatori del Parco faunistico Piano dell’Abatino – per saperne di più dovremo aspettare ancora qualche settimana».

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Giulia Argenti
Giornalista
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