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19 Aprile 2022
13:13

Aquile reali e testuggini: come l’Emilia-Romagna tutela gli habitat

Aquile reali e anfibi sono tra gli animali che beneficeranno dei 3,6 milioni di euro messi a disposizione dal Programma di investimenti per i parchi e le aree protette dell'Emilia-Romagna.

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Aquila reale
Aquila reale

Protezione degli habitat e salvaguardia delle specie a rischio: sono queste le azioni poste in essere dalla Regione Emilia-Romagna grazie a 3,6 milioni di euro per 43 progetti del Programma di investimenti per i parchi e le aree protette 2021-2023.

Destinatari del finanziamento sono cinque Enti di gestione dell’Emilia orientale, Emilia occidentale, Emilia centrale, Delta del Po, Romagna.

Tra i beneficiari della tranche finanziaria, con una quota pari a 150mila euro, c'è anche il Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello, nato dall'intesa fra le regioni Emilia-Romagna e Marche. Il presidente del Parco, Lino Gobbi, spiega a Kodami le linee d'intervento: «La quota messa a nostra disposizione dall'Emilia-Romagna verrà ripartita in tre diversi aree d'intervento: habitat, sentieri e lago Andreuccio, che è la porta del Parco».

Di fronte ai tanti interventi di forestazione e riforestazione proposti, spesso ci si dimentica degli habitat secondari, quelli nati dall'intervento dell'essere umano, presenti da sempre in un'area storicamente abitata dall'uomo come l'Appennino.

«Abbiamo deciso di fare una cosa nuova per noi, e molto innovativa per tutto l'Appennino – aggiunge Gobbi – Proteggeremo le specie che abitano le praterie secondarie. I prati stanno progressivamente diminuendo e così anche gli animali che dipendono sa questo particolare ecosistema».

Un'azione che andrà a tutelare in primis le Aquile reali (Aquila chrysaetos), uno dei rapaci più maestosi che si possono ammirare in natura. In Italia si distinguono quattro popolazioni distribuite su Alpi, Appennino, Sicilia e Sardegna. Sugli Appennini, tuttavia, la densità è inferiore, probabilmente a causa della persecuzione e della ridotta disponibilità alimentare.

«L'emblema delle nostre aree è l'aquila reale del Furlo, il nostro Parco è territorio di caccia di questo rapace, se diminuiscono le zone in cui può trovare risorse alimentari è chiaro che si mette a rischio la sua sopravvivenza in queste zone – sottolinea il presidente Gobbi – Un rischio che non possiamo correre. L'aquila è un emblema della biodiversità e della forza della natura, per questo come Ente facciamo di tutto per la sua conservazione, anche non perdere ulteriori pezzi di prato».

Gola del Furlo
Gola del Furlo

«I prati sono fondamentali per la vita dei rapaci stanziali come le aquile e dei rapaci migratori come il biancone; ma rappresentano una risorsa anche a livello sistemico: l'acqua viene assorbita dai prati, arricchita di minerali e poi si riversa nella Valconca come acqua potabile», conclude Gobbi.

Non solo le aquile: anche le testuggini di terra (Testudo hermanni) beneficeranno degli interventi di conservazione decisi dall'Emilia-Romagna. Le popolazioni stabili del Delta del Po sono messe a rischio dalla perdita di habitat ma anche dalle ripetute introduzioni di individui non autoctoni.

Testuggine di terra tartarugaTestudo hermanni
Testuggine di terra

Le testuggini di Hermann sono state inserite dall'Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) tra le specie in pericolo di estinzione. Non solo le tartarughe: tutti gli animali appartenenti alla classe degli anfibi sono fortemente minacciati, come ha spiegato a Kodami l'esperto di deforestazione Giorgio Vacchiano: «Il 40% delle specie di anfibi è attualmente a rischio di estinzione».

Tra le specie degli habitat più minacciati c'è infatti anche la salamandrina di Savi, un raro anfibio endemico italiano, recentemente suddiviso in due entità specifiche, Salamandrina perspicillata (al centro-nord) e Salamandrina terdigitata (al centro-sud).

Salamandrina perspicillata
Salamandrina perspicillata

«Investire nell’ambiente vuol dire investire nel futuro e promuovere occasioni di crescita sostenibile per i territori e le comunità – ha spiegato l’assessora regionale alla Montagna, parchi e forestazione Barbara Lori – Con questo Programma rilanciamo l’impegno della Regione a favore dei parchi, che sempre più devono diventare luoghi in cui la tutela della biodiversità si sposa con forme di fruizione attenta e consapevole. L’Emilia-Romagna ha molto da offrire in questo senso, grazie a una posizione geografica che ne fa un vero e proprio concentrato di ambienti naturali diversi e a una straordinaria varietà di specie animali e vegetali».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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