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16 Maggio 2022
17:00

Aperto a Empoli il primo hotel per le api solitarie, il Vicesindaco: «Un aiuto per salvare la biodiversità»

Arriva ad Empoli il primo hotel per api solitarie: luoghi in cui questi insetti impollinatori possono nidificare e svernare.

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Intervista a Fabio Barsottini
Vicesindaco di Empoli
ape osmia bicornis
Ape Osmia

«Ripartiamo dalle api per rifondare le basi del nostro rapporto con la Terra e con la Natura», è così che Fabio Barsottini, vicesindaco di Empoli, spiega a Kodami la ratio che ha spinto l'amministrazione comunale ad aderire al progetto Bee Empoli attraverso l'istallazione di 19 hotel per api solitarie.

Anche noti come "bug hotel" o "bee hotel", queste costruzioni altro non sono che casette realizzate artigianalmente a impatto ambientale zero, destinati a diventare luoghi di nidificazione e svernamento delle api solitarie, tra gli insetti impollinatori più importanti.

«Le api, grazie alla loro opera di impollinazione, favoriscono la biodiversità e preservano gli ecosistemi territoriali», ricorda il Vicesindaco. La diminuzione del numero di impollinatori sta infatti causando il declino di numerose specie vegetali e sistemi naturali.

hotel per api a Empoli
Gli hotel per api solitarie realizzati a Empoli

Il primo hotel è stato installato nel parco urbano di Serravalle e gli altri lo seguiranno a breve in punti strategici del territorio urbano, sempre accompagnati da cartellonistica esplicativa. «Vogliamo sensibilizzare le persone offrendo loro la possibilità di dare concretamente il loro contributo – sottolinea il Vicesindaco – Queste casette sono facilmente replicabili anche nel giardino di casa, basta sapere come fare».

Immagine
Il primo hotel per api istallato al Parco di Serravalle ad Empoli

«Un problema come quello ambientale non si risolve delegando al Comune o al Terzo settore – rileva Barsottini – ma lo si affronta come collettività e con la consapevolezza che tutte le scelte che singolarmente prendiamo condizionano il mondo in cui viviamo, e qui entra in gioco la tutela delle api».

Secondo l’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), l'88% delle piante selvatiche da fiore e oltre il 75% delle principali colture agrarie dipendono dall'impollinazione animale, tuttavia le popolazioni di insetti con questa funzione registrano un declino vertiginoso dovuto, tra gli altri fattori, anche al massiccio uso di pesticidi per la gestione agricola intensiva.

«Il paradosso – dice Barsottini – è che le api sembrano più al sicuro in città piuttosto che in campagna dove si fa largo uso di insetticidi e diserbanti. Anche pensando a questo abbiamo incentivato iniziative sul territorio urbano analoghe a quelle attuate in altre grandi città italiane».

Barsottini, 29 anni, è al suo secondo mandato nella giunta di Empoli, dove è entrato nel 2014 come assessore all'Ambiente, esperienza proseguita poi nel 2019 in qualità di vicesindaco sotto la guida della prima cittadina Brenda Barnini.

barsottini bee hotel
Il vicesindaco Fabio Barsottini

Il progetto è nato da una esperienza personale di Barsottini che ha trovato poi attuazione grazie alla ricettività della giunta empolese: «Per il mio compleanno mi è stata regalata una casetta per api solitarie, da lì è nata l'idea di fare conoscere le potenzialità di questa iniziativa alla collettività – racconta Barsottini – Fin da subito con la sindaca Barnini abbiamo accettato la sfida di amministrare il Comune in ottica green: agli orti urbani sono seguiti i bee hotel e anche per il nuovo piano urbanistico stiamo rileggendo la città guardando alla sostenibilità dei trasporti».

«Il sopraggiungere della pandemia si è rivelato un momento spartiacque per tutte le amministrazioni – aggiunge il Vicesindaco – Ci ha costretti a riprogrammare l'agenda pubblica: il mondo è stato stravolto e anche noi ci siamo dovuti riorganizzare, abbiamo provato a farlo affrontando questa sfida con ottimismo e con la consapevolezza che viviamo all'interno di un sistema fortemente interconnesso».

Si fa preso a dire "api"

Con la sesta estinzione di massa attualmente in corso e lo spettro degli sconvolgimenti climatici causati dall'innalzamento delle temperature il ruolo degli impollinatori si rivela cruciale. Ma si fa presto a parlare di api: compongono questa grande famiglia di imenotteri almeno 5.700 specie diverse, tra cui la domestica (Apis mellifica) e i bombi.

Non tutte le api, infatti, vivono in arnie e si dedicano alla produzione di miele, un gran numero preferisce la vita solitaria, sono proprio queste ad essere responsabili dei piccoli buchi visibili sui muri di molte abitazioni. Proprio per la sopravvivenza delle specie solitarie sono sempre più importanti i bee hotel: è tra le stanze di queste costruzioni che gli insetti possono nidificare e trovare riparo durante i mesi più freddi, senza timore di essere scacciati dagli inquilini umani.

bee hotel api solitarie
Le tipiche "stanze" dell’hotel per api solitarie

Tra le api solitarie c'è l'Osmia, che crea nidi con petali di fiori, ma ogni specie è dedita all’impollinazione di una pianta o di un fiore in particolare. Da qui l'importanza di preservare anche le api selvatiche, non solo quelle domestiche utili all'uomo per la produzione di miele.

Oltre all'aspetto ambientale il progetto ha ripercussioni positive anche sulla sfera sociale: a costruire i bee hotel di Empoli è la Cooperativa sociale Sintesi Minerva, la cui mission è valorizzare e rafforzare l’occupazione di persone appartenenti a categorie protette, spesso svantaggiate al momento del loro ingresso nel mondo del lavoro.

«Le singole azioni che compiamo nella nostra quotidianità hanno ripercussioni in ogni ambito – conclude Barsottini – e per questo vogliamo agire lavorando di conseguenza per cambiare il sistema in cui viviamo, integrando esigenze ambientali, sociali e produttive».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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