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31 Dicembre 2020
9:00

Animali e fuochi d’artificio, i Comuni che hanno vietato i botti

Cresce sempre di più la consapevolezza che i botti di Capodanno provocano danni agli animali, sia domestici che selvatici. Quali sono i comuni che si sono mossi in tal senso emettendo ordinanze per vietare l'utilizzo dei fuochi d'artificio? Un elenco da Nord a Sud che ci dimostra che qualcosa si sta muovendo, ma non è ancora abbastanza.

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La notte di Capodanno è generalmente un momento di festa e gioia, celebrato come da tradizione con i fuochi d'artificio. E' sempre più evidente però quanto i botti provochino gravissimi danni agli animali, sia domestici che selvatici, e questa consapevolezza deve spingere il singolo cittadino e le istituzioni a prendere provvedimenti per tutelarli. Kodami ha lanciato una campagna di sensibilizzazione attraverso il video realizzato da Luca Iavarone, direttore creativo di Ciaopeople, in cui sono i bambini a spiegare agli adulti perché è un'usanza letale nei confronti degli animali.

Ma anche a livello politico, per fortuna e sempre di più, alcuni sindaci si sono mossi in tal senso, emettendo ordinanze che vietano l'utilizzo dei botti a Capodanno per tutelare il nostro benessere e quello delle altre specie che vivono intorno a noi. In più quest'anno, a causa della covid-19, si aggiunge il coprifuoco in tutta Italia dalle 22 alle 7 del primo gennaio per evitare assembramenti di persone in strada e un affollamento dei reparti ospedalieri, dovuti a eventuali danni causati dai fuochi d'artificio.

Quali sono le città che hanno vietato i botti di Capodanno con ordinanze e multe?

Nord/Centro Italia:

  • Borgomanero: il sindaco Sergio Bossi, attraverso ordinanza, ha vietato l'utilizzo di fuochi d'artificio, botti e petardi dal 30 dicembre al primo gennaio in alcune aree comunali.
  • Cesenatico: il sindaco Matteo Gozzoli ha firmato un'ordinanza che pone il divieto "di usare nei luoghi pubblici, oppure, aperti al pubblico, materiale esplodente, far esplodere petardi, castagnole e simili artifici esplodenti e rumorosi; il divieto è esteso anche ai luoghi privati che si trovano all’interno di centri abitati e nelle adiacenze delle carreggiate stradali, marciapiedi aree verdi e viali alberati" dalle ore 18 del 31 dicembre fino alle 6 del primo gennaio e dal 5 al 7 gennaio negli stessi orari.
  • Sant'Antonino di Susa: il sindaco Susanna Preacco ha firmato il 18 dicembre un'ordinanza che pone il divieto di "far esplodere fuochi d'artificio, petardi, botti di qualsiasi tipo nelle strade, piazze ed aree pubbliche su tutto il territorio comunale tutto l'anno e in particolare fino all'8 gennaio".
  • Cervignano: il sindaco Savino ha firmato un'ordinanza che vieta l'utilizzo di botti e petardi dal 18 dicembre al 6 gennaio per l'incolumità delle persone, degli animali e per prevenire fughe di cani o altri animali domestici. Le multe vanno dai 25 ai 500 euro.
  • Treviso: il sindaco Mario Conte ha firmato, il 21 dicembre, un'ordinanza che vieta l'utilizzo di tutti i fuochi d'artificio, di qualsiasi genere, dal 30 dicembre al 6 gennaio.
  • Desio: Roberto Conti, il sindaco, ha firmato l'ordinanza per vietare, dal 24 dicembre al 6 gennaio, i fuochi e i botti al fine di tutelare la quiete pubblica, gli animali e la sicurezza in tutto il territorio comunale.
  • Cervia: l'ordinanza, firmata dal sindaco Massimo Medri, vieta l'utilizzo di qualsiasi tipo di materiale pirotecnico in luoghi pubblici e privati, che si trovano all'interno del centro abitato, dal 24 dicembre al 6 gennaio. Le sanzioni vanno dai 25 ai 500 euro, compreso il sequestro del materiale.
  • Cologno Monzese: il sindaco non ha emesso nessuna ordinanza riguardo il materiale pirotecnico ma il Regolamento di polizia urbana vieta in questo comune di usufruire dei fuochi d'artificio senza autorizzazione. L'amministrazione comunale inoltre ha lanciato una campagna per promuovere il messaggio. Anche Monza l'anno scorso ha posto il divieto, nel centro storico e vicino le opere pubbliche, nel regolamento di polizia urbana.
  • Pesaro: è stata avanzata una mozione dal consigliere comunale Andrea Marchionni per vietare in maniera assoluta botti, petardi e fuochi d'artificio la notte di Capodanno, che negli anni scorsi erano vietati solo nelle vie principali del centro. Tale mozione sembra essere stata  però rifiutata dal sindaco Ricci e la sua giunta, che ritiene che un'ordinanza specifica non sia necessaria.
  • Tivoli: il sindaco Giuseppe Proietti ha firmato l'ordinanza che regolamenta, ma non vieta del tutto, dal 19 dicembre al 6 gennaio, l'utilizzo e la vendita dei fuochi d'artificio. Le sanzioni vanno dai 25 ai 500 euro.

Sud Italia:

  • Cesa: il sindaco Enzo Guida ha firmato un'ordinanza che vieta l'utilizzo dei fuochi d'artificio sino al 7 gennaio 2021. Al posto dei fuochi d'artificio ha proposto l'utilizzo delle lanterne per ricordare le vittime da covid-19.
  • Molfetta: il sindaco Tommaso Minervini ha vietato, attraverso un'ordinanza, la vendita fino al primo gennaio di materiale pirotecnico, con sanzioni dai 50 ai 5000 euro per i trasgressori, per tutelare gli animali domestici, la fauna selvatica e l'incolumità pubblica. Il sindaco dichiara, tra l'altro che "il frastuono dei botti, oltre a cagionare un’evidente reazione di spavento, può portare i nostri amici a quattro zampe a perdere l’orientamento, con il rischio di provocare sinistri, ma anche a perdere la vita."
  • Reggio Calabria: il sindaco, Giuseppe Falcomatà, ha vietato, dal 21 dicembre al 7 gennaio, la vendita ambulante e l'utilizzo di fuochi d'artificio di ogni genere vicino ai luoghi pubblici descritti nell'ordinanza. Una decisione presa, tra le altre cose, per evitare "un aumento delle polvere sottili" e quindi per salvaguardare anche l'ambiente.
  • Bari: il sindaco Antonio Decaro ha emanato l'ordinanza che vieta dal 23 dicembre al primo gennaio la vendita di qualsiasi tipo di materiale pirotecnico, tranne quelli in categoria F1, come fontane e coriandoli. Dispone inoltre il divieto di utilizzo dei fuochi d'artificio, sia in luoghi pubblici che privati, senza licenza. Le sanzioni per i trasgressori variano dai 25 ai 500 euro.
  • Nocera superiore: il sindaco Giovanni Maria Cuofano ha emesso un'ordinanza per vietare l'esplosione di ogni genere di botti, petardi e materiali pirotecnico nel territorio comunale, per tutelare i cittadini e gli animali. Il divieto varrà dalle 19 del 31 dicembre alle 3 del primo gennaio.
  • Pontecagnano Faiano: dal 16 dicembre al 6 gennaio il sindaco Giuseppe Lanzara vieta, attraverso ordinanza, "l' accensione e il lancio dei fuochi d’artificio, sparo di petardi, scoppio di mortaretti, razzi ed altri artifici pirotecnici".
  • Nola: il sindaco Gaetano Minieri ha posto, attraverso ordinanza, il divieto di accendere e lanciare fuochi d'artificio, compresi petardi e annessi, in tutte le zone dove siano presenti altre persone, consentendo l'uso solo dei  botti di "libero commercio" o in zone isolate. Le sanzioni prevedono dai 50 ai 500 euro di multa e il sequestro di tutto il materiale.
  • Policoro: il sindaco Enrico Mascia, attraverso ordinanza, pone il "divieto di utilizzo di ogni tipo di fuoco d'artificio, petardi, spari, botti di qualsiasi tipo e denominazione, benché di libera vendita, su tutto il territorio comunale" dal 23 dicembre sino al 7 gennaio.

Isole

  • Iglesias: con l'ordinanza n.156 del 15 dicembre il sindaco vieta l'utilizzo nei luoghi pubblici di qualsiasi materiale pirotecnico su tutto il territorio comunale dal 22 dicembre al 6 gennaio.
  • Palermo: il sindaco Leoluca Orlando ha firmato un'ordinanza che vieta l'utilizzo dei fuochi d'artificio il 24 e 25 dicembre e il 31-1 gennaio. Le sanzioni per chi la vìola ammontano dai 500 ai 5000 euro e il sequestro del materiale pirotecnico.

Un cambiamento è necessario

I Comuni che si stanno muovendo in tal senso non sono pochi, ma comunque non abbastanza per poter vedere dei risultati concreti e far diminuire l'impatto sulle specie animali. Molte associazioni, tra cui la LAV (la Lega Antivivisezione), spingono molto su questo tema e sul convincere i sindaci a emanare le ordinanze il prima possibile, così da avere il tempo di sensibilizzare le persone sull'argomento. Un netto cambiamento forse ci sarà solo se verrà emessa una legge a livello nazionale. Quest'anno però, probabilmente, a causa della pandemia da covid-19, avremo un Capodanno meno "rumoroso" e più rivolto verso il benessere.

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