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26 Novembre 2021
14:16

Animal Welfare Foundation: le fattorie del sangue in Islanda vanno chiuse, basta violenza sui cavalli

Ogni anno, migliaia di cavalle incinte vengono allevate solo per ricavare dal loro sangue l’ormone ECG, usato per aumentare la fertilità degli animali negli allevamenti intensivi, i quali così possono produrre un maggior numero di cuccioli destinati poi all’ingrasso e alla macellazione. Per questo, Animal Equality, membro attivo di Eurogroup for Animals e partner di AWF, chiedono alla Commissione europea di vietarne l'importazione.

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Violazioni sul benessere di 5000 cavalli islandesi in almeno 100 stabilimenti, con false dichiarazioni rilasciate degli allevatori, delle autorità veterinarie e delle aziende farmaceutiche coinvolte. La spaventosa scoperta è stata fatta durante la nuova indagine di AWF, Animal Welfare Foundation, su quelle che ormai vengono definite le “fattorie del sangue”.

Qui, ogni anno, migliaia di cavalle incinte vengono allevate solo per ricavare dal loro sangue l’ormone ECG, (gonadotropina corionica equina), usato per aumentare le gravidanze in altri animali dentro gli allevamenti intensivi. In pratica l’ormone serve ad aumentare la fertilità degli animali che così possono produrre un maggior numero di cuccioli destinati poi all’ingrasso e alla macellazione.

Per questo, Animal Equality, partner di AWF, insieme a Eurogroup for Animals, chiedono alla Commissione europea di vietare l'importazione di ECG nell'Unione europea, seguendo la direzione indicata dal Parlamento europeo nella sua risoluzione sulla strategia Farm to Fork, studiata per trasformare e rendere il sistema alimentare europeo più sostenibile sotto diversi aspetti.

Una pratica crudele che prevede il prelievo, ogni settimana, di cinque litri di sangue da ciascuna cavalla incinta, per un massimo di dieci settimane. I puledri che nascono, invece, avendo prezzi al minimo, vengono mandati al macello. Lo sfruttamento del sangue delle cavalle è diventato talmente redditizio, da incrementare ulteriormente questo crudele e scioccante business che è in piena espansione da anni, a causa della domanda da parte delle aziende farmaceutiche.

L’indagine della Fondazione ha rivelato come, durante il prelievo del sangue, i lavoratori picchino i cavalli e usino i cani per obbligarli a spostarsi. E seppure i veterinari, come dice la legge islandese, debbano intervenire rapidamente qualora accertassero violazioni sul benessere delle cavalle, questo non accade per via dei compensi altissimi con cui vengono remunerati.

La raccolta del sangue viola le leggi sulla protezione degli animali in vigore in Islanda e nell'UE. Un trauma fortissimo imposto alle cavalle solo per continuare ad accrescere gli allevamenti intensivi, il cui impatto sul clima, sull’ambiente e etico è ormai provato e dimostrato, in un ciclo continuo di sfruttamento e sofferenza per gli animali.

Fino a qualche anno fa i principali centri di produzione dell’ECG si trovavano in America Latina, in Argentina e Uruguay, ma dopo l’emergere di inchieste in cui venivano mostrate le strazianti condizioni in cui gli animali erano costretti a vivere, molte case farmaceutiche dichiararono che non avrebbero più utilizzato l’ormone importato da quelle aree.

Ma senza cambiare nulla, visto che le stesse aziende si sono semplicemente rivolte altrove, ovvero all’Europa, dove pur essendoci norme che vietano queste pratiche, le condizioni delle cavalle sono identiche a quelle di tutte le altre fattorie del sangue come quelle descritte nelle indagini di AWF.

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Simona Sirianni
Giornalista
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