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24 Marzo 2022
17:54

Anche dalla Svizzera cercano di salvare dall’estinzione l’huemul del sud

Nel 2018 è stato inaugurato il Parco nazionale Patagonia per tutelare l’huemul del sud, il cervo andino. Ma oggi gli aiuti per la conservazione della specie arrivano anche dalla Svizzera.

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Nel dicembre 2018 il presidente del Cile, Sebastián Piñera, ufficializzò e celebrò la nascita di una nuova riserva naturale nella provincia di Chile Chico nella regione di Aysén. Si tratta del Parco nazionale Patagonia, 304.527 ettari di territorio che avrebbero contribuito alla creazione di una delle aree protette più grandi del mondo.

Ma la creazione di quel Parco, non sarebbe mai avvenuta senza la donazione di 4,4 milioni di ettari fatta dalla Fondazione intitolata a Douglas Tompkins, signore multimiliardario, fondatore del marchio di abbigliamento North Face, che ha trovato nella battaglia ecologista la missione degli ultimi anni della sua vita.

Legato profondamente alla Patagonia e al Cile, Tompkins, dopo aver venduto le sue aziende, si è dedicato completamente alla conservazione della natura e dell’ambiente ampliando le riserve protette di foresta tra Cile e Argentina.

Grazie alla sua ultima donazione, Tompkins, non solo ha collaborato alla realizzazione del Parco Patagonia e al completamento della rete di parchi nazionali. Ma ha permesso anche la nascita della Ruta de los Parques de la Patagonia, strada che percorre e unisce, per più di 2.800 chilometri, 17 aree protette del Paese.

Huemul del sud, il cervo andino troppo confidente

Dall’arida steppa patagonica ai boschi verdi e i laghi glaciali, il cuore del sud del Cile non è soltanto uno scenario di paesaggi straordinari. È anche ricco di numerose specie endemiche, tra cui il guanaco, un camelide simile al lama, e il cervo andino, o huemul del sud (Hippocamelus bisulcus) come viene chiamato in spagnolo, un piccolo cervo dal corpo più tozzo e dalle zampe più corte rispetto al cervo conosciuto in Europa.

Inserito dall’IUCN, l'Unione internazionale per la conservazione della natura, nella lista delle specie in via di estinzione, di huemul in Argentina ne vivono ancora tra i 350 e 500 esemplari, sparsi nelle Ande su un territorio di 1800 chilometri. E quelli presenti nella regione di Aysén sopravvivono proprio grazie alla protezione del Parco nazionale Patagonia, uno dei pochi luoghi che può fornire loro la speranza di salvarsi.

Lo huemul andino, però, è anche la grande passione del biologo svizzero Werner Flueck che, dal 1990 vive in Argentina. Il ricercatore, insieme alla moglie, anch'essa biologa, ha dato vita alla fondazione Fundación Shoonem (Shoonem è come la popolazione locale chiama il cervo andino) per salvarli dall'estinzione.

Secondo il biologo, il problema fondamentale di questo cervo selvatico, è la sua espansività verso gli esseri umani. Infatti, mentre altre specie scappano quando sentono l'odore dell'uomo, il cervo andino, invece, si lascia facilmente avvicinare. Per questo motivo i pochi huemul sopravvissuti erano quelli che vivevano nelle regioni più alte o remote, dove però la mancanza di cibo li rendeva fragili di salute, soprattutto per quanto riguarda le ossa.

Sulla conservazione dell'huemul, tra Argentina e Cile è stato concluso un memorandum d'intesa (MoU), che è entrato in vigore il 4 dicembre 2010. Concluso sotto gli auspici della Convenzione di Bonn, la Convenzione sulla conservazione delle specie migratrici di animali selvatici, il MoU mira a migliorare lo stato di conservazione della specie attraverso una stretta cooperazione tra i due Stati dell'area di distribuzione, poiché le specie migrano attraverso la regione di confine di questi paesi. 

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Simona Sirianni
Giornalista
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