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7 Febbraio 2022
15:04

Svizzera, un referendum per difendere i diritti dei primati

I cittadini di Basilea, in Svizzera, domenica 13 febbraio 2022 sono chiamati a esprimersi sulla possibilità di inserire i diritti dei primati Costituzione cantonale.

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Inserire il diritto alla vita e all'integrità fisica e mentale dei primati nella Costituzione cantonale: è su questo si pronunceranno i cittadini di Basilea, in Svizzera, durante il referendum di domenica 13 febbraio 2022.

Molte testimonianze scientifiche hanno già segnalato come i primati siano a tutti gli effetti esseri senzienti, capaci di provare un'ampia gamma di sensazioni profonde che vanno dalla gioia al dolore. Un team internazionale ha rilevato ad esempio come gli oranghi siano in grado di usare l'arte per esprimere la loro individualità e, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista "Proceedings of the Royal Society B", le madri soffrono per la morte di un figlio.

L'iniziativa in favore dei diritti fondamentali dei primati è stata promossa dal think-tank svizzero Sentience Politics ("Politiche per la senzienza") che a partire dal 2016 si è occupato di raccogliere le 100.000 firme necessarie a indire il referendum per la modifica della Costituzione cantonale.

Per la prima volta al mondo le persone potranno così esprimersi sui diritti fondamentali degli animali. Ciò è dovuto alla peculiare forma di governo della Confederazione Svizzera che si basa sulla democrazia diretta: i cittadini sono chiamati a votare direttamente le leggi e i provvedimenti costituzionali. Un unicum in Europa dove invece le decisioni sono affidate ai rappresentanti eletti in Parlamento.

La domanda sui "Diritti fondamentali dei primati" viene proposta insieme a una serie di altri quesiti, alcuni a livello cantonale e due a livello federale: uno relativo alla proibizione dei test scientifici sugli animali e sugli esseri umani e uno sul bando alla pubblicità del tabacco in forme visibili ai bambini. Questi ultimi hanno effetti non solo sul Cantone di Basilea, abitato da poco meno 200mila persone, ma avrà effetti sull'intero paese.

«Questa iniziativa non è solo un'opportunità per Basilea come Cantone faro, ma più in generale per tutta la politica animale e ambientale in altre regioni della Svizzera e in tutto il mondo – spiega l'associazione animalista – Adottando l'iniziativa, il diritto alla vita e all'integrità verrebbe inserito nel catalogo dei diritti fondamentali. In questo modo si porrebbe effettivamente fine alla violazione degli interessi più fondamentali dei primati».

Secondo le stime di Sentience Politics sono circa 150 i primati che vivono entro i confini del Cantone, molti dei quali detenuti nello zoo di Basilea. Com'era prevedibile, subito sono arrivate le proteste del Giardino zoologico che ha segnalato come il provvedimento sia rivolto principalmente a limitare le loro attività, dato che le uniche scimmie dell'area cantonale sono in loro possesso.

La struttura ospita dodici specie diverse, nove di queste classificate come "minacciate" dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Sulla base di questo e di una gestione descritta come «scientifica e rispettosa», lo Zoo ha invitato i cittadini a votare no all'iniziativa. «Con i loro programmi di allevamento e di conservazione coordinati a livello internazionale, gli zoo gestiti come quello di Basilea danno un importante contributo alla protezione urgente delle scimmie», spiegano.

Non è dello stesso parere Sentience Politics che sostiene come ad essere al primo posto per lo Zoo di Basilea siano «i programmi di allevamento e il profitto». Per l'associazione animalista è definitivamente terminato il tempo della mediazione nel Cantone e in tutta la Svizzera: «I primati sono usati per l'intrattenimento e la ricerca, ma non hanno mezzi di autodeterminazione e non possono difendersi dagli attacchi contro il loro stile di vita – sottolineano – La legge svizzera sulla protezione degli animali non rende giustizia al principio della dignità degli animali sancito dalla Costituzione».

Ora la decisione è rimessa nelle mani dei cittadini di Basilea.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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