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7 Aprile 2023
11:14

Alcune femmine di ragno si fingono morte per tranquillizzare i maschi durante l’accoppiamento

Le femmine di una specie di ragno cadono in uno stato di catalessi dopo aver scelto i loro partner sessuali maschili, per tranquillizzarli e facilitare l'accoppiamento.

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In molte specie di invertebrati, fra cui i ragni, gli interessi fra i due sessi in termini evolutivi non sempre combaciano e questo ha portato spesso e volentieri all'evoluzione di comportamenti alquanto bizzarri ed estremi.

Un esempio di questi è il cannibalismo sessuale femminile riscontrabile ad esempio in un gruppo di alcune specie di ragni che si distinguono per la loro capacità di comporre delle tele con un buco centrale formando una sorta di “imbuto”.

La funzione di questo comportamento è ormai nota: le femmine uccidono e si nutrono dei maschi con cui si accoppiano al fine di garantirsi un notevole quantitativo di energia. Ciò conferisce un vantaggio evolutivo importante per le femmine, dato che assicura la sopravvivenza della loro prole.

Nonostante il “sacrificio nuziale” dei maschi sia parzialmente ricompensato dal fatto che “grazie a loro” la loro prole potrà sopravvivere meglio, in realtà alla fin dei conti questo gioca a svantaggio dei maschi perché ad esempio impedisce loro futuri accoppiamenti con altre femmine.

Ecco come si instaura a livello evolutivo un vero e proprio conflitto fra i due sessi che ha portato in questo gruppo di ragni all’evoluzione di strategie di difesa contro il cannibalismo femminile, in questo caso di comportamenti aggressivi che i maschi stessi mettono in pratica dopo il rituale di corteggiamento, per difendersi dalla possibilità di finire nel menù delle loro partner sessuali.

In un nuovo studio pubblicato sulla rivista Current Zoology, un gruppo di ricercatori ha studiato il comportamento sessuale di maschi e femmine di Aterigena aculeata, una specie di ragno appartenente al gruppo nominato poc’anzi, con il fine di comprendere le dimensioni di questo “conflitto sessuale”.

Si è visto come le femmine di questa specie si comportano in maniera spiccatamente aggressiva verso conspecifici, sia verso i maschi sia verso altre femmine. Al contrario, quando le femmine si trovano davanti a maschi scelti accuratamente dopo le loro esibizioni rituali, non solo non li cannibalizzavano ma anzi entravano in uno stato di catalessi sessuale dove si fingevano sostanzialmente morte, facilitando in questo modo l’avvicinamento e l’atto riproduttivo da parte dei maschi. Al termine di quest’ultimo le femmine si “svegliavano” istantaneamente come se niente fosse accaduto.

Questa catalessi sessuale femminile è un comportamento che i ricercatori hanno visto essere anche fisiologicamente molto simile alla tanatosi, quando alcuni animali si fingono morti ad esempio a seguito dell’incontro con un predatore, una strategia difensiva che si è evoluta perché disincentiva di solito i predatori ad attaccare presunte carcasse di animali.

Il fingersi morte permette dunque a queste femmine di mandare un segnale molto chiaro e tranquillizzante ai maschi: “Vieni pure, non mordo mica!”. Dal canto loro, nei maschi la presenza di questo segnale può renderli più sicuri delle intenzioni non aggressive delle femmine vista la loro predisposizione ad agire in maniera aggressiva verso di loro per evitare di essere cannibalizzati.

Dal punto di vista evolutivo, questo comportamento è stato selezionato nelle femmine di questa specie per tranquillizzare i maschi considerando come parallelamente nella loro storia evolutiva di questi ragni la “lotta fra i sessi” ha portato all’emergenza di comportamenti che femmine e maschi mettono in atto l’uno contro l’altro durante la riproduzione al fine di massimizzare i propri vantaggi in competizione fra di loro, come il cannibalismo sessuale e l’aggressività maschile.

È quindi molto interessante notare come in questo processo di co-evoluzione fra i comportamenti dei due sessi, a partire da interessi opposti, l’iniziale emergenza di comportamenti inizialmente vantaggiosi come il cannibalismo sessuale femminile e i comportamenti aggressivi di difesa evolutisi nei maschi abbiano poi posto le condizioni affinché fosse più vantaggioso e venisse selezionato un ulteriore comportamento, quello della catalessi sessuale femminile.

Quest’ultimo, agendo come un segnale pacifico e onesto dalle femmine verso i maschi finisce per conferire vantaggi ad entrambi i sessi dato che azzera il rischio di essere vittima di cannibalismo femminile da parte dei maschi e garantisce alle femmine che questi ultimi si accoppino con loro, portando il conflitto sessuale in questa specie su di un livello stabile ed egualmente vantaggioso.

Infine, è anche un esempio in cui il comportamento in cui gli animali si fingono morti come nel caso della tanatosi, non diventa vantaggioso solo per chi esprime il segnale ma anche per chi lo riceve, dato che nel caso preda-predatore a quest’ultimo la presenza di quel segnale risulta svantaggiosa perché gli impedisce di potersi nutrire di una preda che in realtà sarebbe viva e vegeta.

Sono un biologo naturalista di formazione, attualmente studente magistrale presso L'università di Pisa. Comprendere i meccanismi che muovono il comportamento degli animali e le ragioni che ne hanno permesso la loro evoluzione sono le domande principali che muovono la mia ricerca e la mia passione per l'etologia. Rispondendo ad esse, tento di ricostruire sia il filo conduttore che accomuna l'etologia di ogni specie animale, sia le differenze che distanziano ogni ramo evolutivo dall'altro.
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