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10 Agosto 2022
8:46

Würstel ripieni di chiodi lanciati in un giardino a Genova: «Paprika e Nina hanno rischiato di morire»

Dei würstel ripieni di chiodi sono stati lanciati in un giardino a Genova. Due cani hanno rischiato di morire, ma sono stati salvati dalla loro umana, che si è accorta di cosa avevano ingerito e si è precipitata in clinica.

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wurstel chiodi
Credit Facebook – Clinica Veterinaria Foce

Würstel ripieni di chiodi lanciati da una mano assassina nel giardino di un condominio per uccidere i due cani di casa: succede a Genova, nel quartiere di Oregina. Vittime Paprika e Nina, sopravvissute soltanto grazie alla prontezza di spirito della loro umana.

A diffondere la notizia, lanciando un appello a prestare la massima attenzione, è stata la Clinica Veterinaria Foce, che ha mostrato i bocconi letali rimossi dallo stomaco delle due cagne: «Fortunatamente Paprika e Nina, grazie alla prontezza della loro padrona, non sono morte. Ma c'è qualcuno, in zona Oregina a Genova, che ha provato ad assassinarle. Chissà quante esche ha messo in giro, questo pazzo Prestate attenzione, davvero».

Le esche sono state lanciate all’interno del giardino di un palazzo di salita San Barnaba, in una zona residenziale del capoluogo ligure, e l’ipotesi è che l’obiettivo fosse nuocere proprio a Paprika e Nina, anche se alcune sono state trovate anche sulla strada. Doppiamente preoccupante, tenuto conto che in zona ci sono anche alcuni gatti liberi che potrebbero incappare nei bocconi e mangiarli, con esiti letali.

L’accaduto è stato riparato alle autorità, e la speranza è che le telecamere della zona abbiano inquadrato la persona che ha commesso un gesto punito dalla legge. Spargere bocconi di cibo avvelenato, o comunque riempito di oggetti finalizzati a ferire o uccidere animali, è infatti un reato. L’approvazione della Legge 189/04 e relativo Titolo IX bis del Codice penale ha inasprito il reato di uccisione e maltrattamento di animali, e agli articoli 544 bis e ter si indicano le pene per l’uccisione (reclusione da quattro mesi a due anni) e il maltrattamento (reclusione da tre a diciotto mesi o multa da 5.000 a 30.000 euro, pena aumentata della metà se dal maltrattamento deriva la morte dell’animale).

Alle sanzioni per chi arreca lesioni o causa la morte di un animale tramite avvelenamento e per chi prepara, detiene e utilizza esche e bocconi avvelenati si aggiungono poi le sanzioni previste dal codice penale in caso di configurazione dei seguenti reati: “Uccisione e danneggiamento di animali altrui” (art. 638); “Getto pericoloso di cose” (art. 674 ); “Adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari” (art. 440).

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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