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29 Settembre 2021
14:49

Viterbo, macellavano abusivamente mucche e capre: 2 denunciati

Avevano capi di bestiame non registrati. Per questa ragione i titolari di un’azienda agricola della Provincia di Viterbo sono stati denunciati. Nel blitz effettuato dai carabinieri (tra cui anche quelli del Nas), e dai veterinari della Asl della Tuscia, sono stati sequestrati anche 3 quintali di carne. Sulla testa dei due pende ora il reato di macellazione clandestina dei reati da reddito.

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Avevano capi di bestiame non registrati. Per questa ragione i titolari di un’azienda agricola della Provincia di Viterbo sono stati denunciati. Nel blitz effettuato dai carabinieri (tra cui anche quelli del Nas), e dai veterinari della Asl della Tuscia, sono stati sequestrati anche 3 quintali di carne. Sulla testa dei due pende ora il reato di macellazione clandestina dei reati da reddito.

La perquisizione è una delle parti di un’indagine promossa su delega della Procura della Repubblica di Viterbo. I militari hanno sequestrato 30 capi non identificati (5 bovini e 25 ovini). I 300 chili di carne bovina, sezionata, non aveva bolli sanitari ed era stata conservata in una cella frigorifera. I carabinieri hanno portato via anche una pistola a proiettile captivo che sarebbe stata usata per lo stordimento degli animali, insieme a 77 cartucce.

Gli imprenditori sono stati segnalati al Servizio veterinario della Asl di Viterbo colpevoli di aver omesso la registrazione dell’azienda zootecnica nella Banca dati nazionale. Questo genere di attività promossa dalle forze dell'ordine a Nord del Lazio si inserisce all’interno di un monitoraggio più ampio che stanno conducendo i carabinieri del Nas in tutta Italia per il rispetto delle disposizioni nazionali e comunitarie per regolare la macellazione degli animali da reddito, per garantire la sicurezza delle carni e il rispetto del benessere degli animali.

Proprio durante l’estate è stato il Nas di Viterbo ad aver portato a termine l’operazione Opson X, denunciando 4 persone titolari di 3 aziende agricole nella vicina Provincia di Rieti. Anche in quel caso sono state accertate mancanze nella identificazione dei capi di bestiame ed è stata omessa la notifica dell’avvio dell’attività. In totale è stato disposto il blocco sanitario di 27 bovini, 34 ovini e 200 tra ovini e caprini per un valore, se fossero stati immessi nel mercato, di oltre 100mila euro.

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