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11 Maggio 2024
13:00

Vitello messo in palio al torneo di briscola: Ausl e Oipa intervengono

Un vitellino era stato messo in palio come primo premio al torneo di briscola organizzato da un bar in provincia di Bologna. Dopo le proteste degli animalisti e l'intervento dell'autorità sanitaria l'animale è stato sostituito con dei buoni spesa.

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Un vitellino era stato messo in palio come primo premio al torneo di briscola organizzato da un bar a Marzabotto, in provincia di Bologna. L'animale era diventato la ricompensa per attirare i frequentatori del bar, alla stregua di un qualsiasi oggetto.

Una volta venuta a conoscenza dell'iniziativa però sono intervenuti gli attivisti per i diritti degli animali sia dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) che di Animal Action guidati dall’avvocata Donatella Monaco. Gli attivisti hanno allertato la Polizia e l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna e sono riuaciti a impedire che si realizzasse la triste intenzione degli organizzatori del torneo.

Dopo l'intervento di volontari e dell'autorità sanitaria il vitello è stato sostituito con dei buoni-spesa. «Ci siamo mossi subito sensibilizzando per le vie brevi l’Ausl, che è intervenuta consentendo un lieto fine alla vicenda – ha spiegato Marina Curti, coordinatrice delle guardie zoofile Oipa di Bologna e provincia – Ringrazio i referenti dell’Azienda sanitaria che hanno consentito una rapida conclusione della vicenda».

L’articolo 9 della Costituzione italiana tutela degli animali che tra l'altro godono, grazie al Trattato internazionale di Lisbona, della qualifica di «esseri senzienti», secondo l'associazione quindi «è tempo d'introdurre a livello nazionale un divieto che impedisca di mettere in palio in gare e riffe tutti gli animali,  e non solo i domestici come previsto da alcune leggi regionali e regolamenti comunali».

Gli animali infatti diventano di frequente il premio in gare e altre manifestazioni locali, come se si trattasse di oggetti inanimati e senza che la persona che li acquisisce manifesti alcun tipo di consapevolezza circa la loro cura. Una circostanza che appare in contrasto con l'orientamento prevalente tra i cittadini che va verso la tutela e il rispetto di ogni individuo, compresi quelli sfruttati dall'industria alimentare come bovini e ovini, i più utilizzati in simili contesti.

L'associazione ha quindi invitato il legislatore nazionale a intervenire in questa direzione: «Attendiamo questo passo di civiltà».

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