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5 Maggio 2022
16:45

Cavallo messo in palio alla lotteria di Acate: marcia indietro dopo la protesta delle associazioni

Era il 3 aprile quando un pony veniva legato a un suv e trascinato per 5 km per poi essere lasciato in fin di vita. Un mese dopo il Comune di Acate patrocina una lotteria in cui il primo premio è proprio un cavallo: le proteste hanno spinto l'amministrazione a ripensarci.

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cavallo
Credit Pixabay

Nessun cavallo verrà messo in palio come premio alla lotteria organizzata ad Acate in occasione delle celebrazioni per il santo protettore. Lo ha annunciato l'amministrazione del Comune in provincia di Ragusa, diventato tristemente noto alle cronache per un terribile episodio di maltrattamento proprio su un cavallo, per la precisione un pony, trascinato per cinque chilometri e poi abbandonato sul ciglio della strada ormai in fin di vita.

La notizia del cavallo in palio aveva suscitato le proteste delle associazioni animaliste per la decisione di trattare un animale come un oggetto da vincere, paragonandolo a una cosa di cui disporre liberamente e affidando al caso il suo futuro, senza tenere minimamente conto di cosa sarebbe potuto succedere al cavallo una volta che estratto il vincitore della lotteria. L’Oipa, in particolare, aveva inviato al sindaco di Acate, Giovanni di Natale, una lettera con la richiesta di tornare sui propri passi e impedire che il cavallo figuri tra i premi in palio. Ed è arrivata la risposta con la retromarcia.

Il sindaco di Acate: «No alle strumentalizzazioni»

«Per scongiurare ogni tipo di strumentalizzazione, l’Associazione Acate Futura, organizzatrice della lotteria di San Vincenzo, concorda con l’amministrazione comunale dell’opportunità che, pur mantenendo il cavallo come simbolo della festa, al vincitore della lotteria sia corrisposto solo l’equivalente in denaro del suo valore», si legge nella nota del sindaco Giovanni Di Natale, che ha però voluto puntualizzare una serie di elementi legati alla vicenda.

«Tutti san bene che il cavallo, per le forti ed antiche passioni equestri di Acate, che si rinnovano nella festa del Santo protettore, non è un semplice oggetto con cui si premia, ma è il simbolo stesso della festa e della passione in essa vissuta; per cui, da sempre e naturalmente, è spontaneo associare la gioia della vincita a tale simbolo della stessa festa, che tutti ammirano e amano. Solo se si è in malafede si può misconoscere questa realtà e questa tradizione, che fa parte della cultura di Acate, nota e apprezzata ben oltre i suoi confini – scrive Di Natale – Anche per questo, è assurdo e immorale rimestare nel torbido, associando la celebrazione del nobile animale, attuata individuandolo come premio più ambito, a un’ipotesi di maltrattamento e finanche al triste atto di cronaca del povero pony trucidato, che l’amministrazione e l’intera comunità acatese hanno subito condannato».

Il sindaco di Acate accenna poi a «certe torbide dietrologie», riconoscendo che «le intenzioni e gli scopi sono nobili e legittimi, che non è violata alcuna norma, e che non si può minimamente supporre nessun tipo di maltrattamento del cavallo messo in palio, il quale è tenuto nella stessa azienda dove è nato ed allevato e che, se non fosse stato comprato dal comitato per i festeggiamenti di San Vincenzo, sarebbe stato acquistato da qualcuno altro, per altri fini su cui nessuno avrebbe certo interferito. E perché è necessario strumentalizzare una lunga tradizione di Acate, nella quale, a conferma della sana passione degli acatesi, il vincitore della lotteria ha sempre deciso se tenere il premio – avendone la possibilità e l’intenzione – o se lasciarlo nell’azienda in cui vive ricevendone l’equivalente in denaro».

La decisione dell'amministrazione comunale ha riscosso comunque il plauso di Oipa, che ha definito quella del sindaco «una decisione di buon senso che accogliamo con soddisfazione – ha detto il presidente Massimo Comparotto – Il sindaco e il Comune hanno accolto la nostra richiesta dimostrando che è possibile non guardare al passato, ma al futuro: non a una tradizione fuori dal tempo ma al rispetto degli animali e dei loro diritti, la cui tutela è ora sancita anche dalla Costituzione. Il sindaco Di Natale ha dato il segno di civiltà che chiedevamo».

L’Oipa ha anche annunciato che sarà presente durante i festeggiamenti con le sue guardie zoofile per controllare che non siano commessi illeciti riguardanti gli animali e che non si verifichino maltrattamenti di alcun genere: «È tempo che la Regione Sicilia vari la legge, ancora nei cassetti della Commissione Bilancio, che introduce tutele per gli animali – conclude Comparotto – I nostri emendamenti sono stati approvati. Attendiamo a questo punto solo che venga messa all’ordine del giorno dell’Assemblea. Attendiamo questo passo di  civiltà anche in Sicilia».

La lotteria con il cavallo come primo premio

La lotteria è stata organizzata per i festeggiamenti in onore di San Vincenzo Martire, previsti dal 6 all’8 maggio. Sui biglietti, in vendita a 2 euro, campeggia il logo del Comune di Acate – che sembra quindi patrocinare sia l’evento sia la lotteria – e quello dell’associazione che organizza le celebrazioni: primo premio un cavallo, secondo premio un monopattino elettrico, con estrazione il 14 maggio.

Lotteria cavallo Acate
Credit Oipa

Pony ucciso ad Acate: la violenza sugli animali e la pericolosità sociale

Oipa, insieme con Animalisti Italiani, si è anche costituita parte civile nel procedimento a carico del 32enne di Acate, accusato di maltrattamento di animali aggravato dalla morte. L’uomo è stato rintracciato dai carabinieri anche grazie ai filmati delle telecamere di sorveglianza presenti sulla strada in cui il pony è stato trascinato: una barbarie insensata e anche preoccupante, visto che diversi studi hanno messo in relazione i maltrattamenti sugli animali con una elevata pericolosità sociale, che rischia però di venire punita con pene non commisurate.

Oggi il Codice Penale sanziona infatti il reato di maltrattamento di animali con la reclusione da 3 a 18 mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro (pena aumentata della metà se dal maltrattamento deriva la morte, come nel caso del pony di Acate), mentre l’uccisione di un animale viene punita con la reclusione da 4 mesi a 2 anni. Da tempo ormai le associazioni di battono affinché le norme vengano riviste e inasprite, e proprio ad Acate si è tenuto un corteo per sottolineare l’importanza della revisione e di pene più severe.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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