Un uccello segretario torna a camminare grazie a una protesi realizzata con una stampante 3D

Un uccello segretario ospite del parco ornitologico di Walsrode ha perso un arto dopo una brutta frattura. L’amputazione lo ha scosso anche psicologicamente, portandolo a smettere di mangiare. Gli assistenti del parco hanno chiamato un ingegnere meccanico che realizza protesi utilizzando una stampante 3D. Ora questo animale ha una nuova zampa e ha ritrovato la voglia di vivere.

13 Novembre 2021
12:00
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Grazie a una protesi realizzata con una stampante 3D un uccello è tornato a camminare, dopo che la sua gamba era stata amputata a seguito di una frattura. Söckchen è il nome di questo animale, un esemplare femmina di uccello segretario(Sagittarius serpentarius), un rapace prevalentemente terrestre che abita le praterie e le savane africane. Quando gli assistenti del parco ornitologico di Walsrode, in Germania, hanno assistito Söckchen, hanno preso la difficile decisione di amputare la sua gamba, per via dei nervi gravemente danneggiati. Söckchen aveva rotto la zampa atterrando male, dopo essere sobbalzata per lo spavento. In natura, la perdita di un arto può significare in molti casi una condanna a morte, specie per l’uccello segretario, che grazie ai suoi artigli è in grado di cacciare insetti, serpenti e persino cuccioli di ghepardo.

Ma anche per Söckchen, che vive in un santuario, la gamba recisa era una grave debilitazione, al punto da essere diventata depressa e mangiare sempre di meno. Per aiutarla, gli allevatori di uccelli del Weltvogelpark hanno contattato un ingegnere meccanico e volontario di e-NABLE, una comunità globale di volontari che usano le loro abilità con le stampanti 3D per realizzare dispositivi protesici gratuiti e a basso costo per le persone che ne hanno bisogno. Lars Thalmann ha creato dapprima una protesi molto fedele alla forma dell’arto originario, ma la struttura, compresa anche di una zampa finale, è risultata ingombrante e pesante. Nel tentativo successivo, su consiglio di un veterinario, Lars ha stilizzato le forme della protesi creando una versione più semplice da usare per Söckchen.

Il risultato finale, secondo il racconto di Lars Thalmann, permetterà all'animale di comportarsi come in natura: «La sfida più grande è stata rinforzare l’intera protesi affinché non si rompesse». Söckchen ha subito preso confidenza con la nuova protesi, e anche il suo umore è migliorato molto. «Dopo aver provato la protesi si è entusiasmata, mangiando come prima dell'incidente», aggiunge l'ingegnere. Lars continua tutt’ora a monitorare la situazione, perché queste protesi hanno bisogno di revisioni continue e con il passare del tempo l’arto può parzialmente risvilupparsi, e non aderire più. Le stampanti 3D sono una realtà disponibile da appena una decina di anni e la loro applicazione alle protesi per gli animali, seppur ancora sperimentale in futuro può diventare una soluzione economica e adattabile a ogni essere ferito. I prossimi anni ci aspettano sicuramente grandi sorprese, dice Lars Thalmann: «Credo che la stampante 3D sia il futuro perché puoi facilmente crearci qualunque cosa. Penso sarà sempre più utilizzata, ma deve essere usata in un ambiente controllato».

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