Il video del salvataggio di una tartaruga marina a Palmi

A Palmi una tartaruga di mare è stata liberata da una rete. Un piccolo gesto che può dare il buon esempio, ma non dobbiamo dimenticare come questi animali necessitano di azioni ben più concrete per essere salvaguardate.

2 Settembre 2022
13:10
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Se da una parte l'inquinamento dei mari sta devastando gli ecosistemi, dall'altra pochi sparuti gesti di solidarietà nei confronti della natura possono riaccendere la speranza di poter realmente cambiare le nostre abitudini. È la storia di Valeria Staltari e Rocco Caratozzolo, due guide turistiche che avvistando una tartaruga marina (Caretta caretta) in difficoltà, hanno deciso di aiutarla.

Il salvataggio è avvenuto al largo delle coste di Palmi, in provincia di Reggio Calabria. «Eravamo vicino lo "Scoglio dell'Ulivo" – spiega Valeria Staltari a Kodami – Che è un noto simbolo naturale delle nostre parti. Era la mattina del 29 agosto e durante una gita in barca abbiamo notato in lontananza una tartaruga che nuotava a fatica. Volevamo capire quale fosse il problema e ci siamo avvicinati notando che purtroppo l'animale aveva una pinna incastrata».

Proprio come è possibile notare dal video pubblicato dalla pagina Facebook Escursioni CostaViola in barca la tartaruga è stata presa e messa sulla barca per poter capire meglio cosa fare per liberarla. La pinna anteriore destra era bloccata da una rete che, nel corso del tempo, gli aveva lasciato evidenti segni intorno all'arto.

«Abbiamo tagliato la rete e, dopo aver verificato che non avesse ferite gravi, l'abbiamo rimessa in acqua» termina Valeria Staltari, che descrive l'evento con semplicità e naturalezza, come se fosse normale e doveroso aiutare un animale in difficoltà in certi casi. Sicuramente un piccolo gesto è ciò che può bastare per riaccendere la speranza e dare il buon esempio, ma non dobbiamo dimenticare come questi animali necessitano di azioni ben più concrete per essere salvaguardate.

Si stima, infatti, che ogni anno circa 150mila tartarughe marine rimangono impigliate negli attrezzi da pesca nel solo Mar Mediterraneo, e che di queste oltre 40.000 muoiano. Le minacce che gravano su questi rettili, però, sono molte, tra cui anche l’eccessiva presenza di macro e microplastiche nel mare, l’aumento della temperatura superficiale delle acque oceaniche, la riduzione dei siti di nidificazione e la pesca accidentale.

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