Il video del puma e del cervo: questa volta è un fake, ma esistono esempi di amicizie incredibili

Un filmato realizzato con una fototrappola mostra un puma e un cervo camminare amichevolmente l'uno dietro l'altro. Il video, diventato un meme divertente e molto popolare, è un falso, ma esistono tante altre storie di interazioni incredibili tra specie diverse.

8 Febbraio 2022
15:57
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In questi giorni vi sarà forse capitato di vedere sui social un video che mostra due animali, un predatore e una preda, passeggiare tranquillamente uno dietro l'altro, quasi come se fossero amici. Il filmato notturno, realizzato con una fototrappola nascosta, viene spesso accompagnato da una descrizione (tra l'altro divertentissima) che recita più o meno così: «Predatore e preda che tornano a casa dopo una lunga giornata di riprese con National Geographic». Mettendo da parte l'indiscutibile ilarità del meme, molti utenti si sono chiesti quale possibile spiegazione etologica potrebbe esserci dietro a un comportamento tanto insolito, e in tanti hanno correttamente messo in dubbio l'autenticità del video. Proviamo perciò a capirlo insieme e anche a scoprire, fake a parte, che esistono delle storie vere di collaborazione tra specie che mai penseremmo possano convivere pacificamente.

Il filmato è reale?

Anche se ricomparso solo di recente, come spesso accade il video circola in Rete da molto più tempo, almeno dalla fine del 2020. È stato certamente girato in America, perché i protagonisti animali sono un puma (Puma concolor) e un maschio di cervo dalla coda bianca o della Virginia (Odocoileus virginianus), due specie i cui areali si sovrappongono soprattutto in Nord e Centro America. Già nel novembre 2020, quando ha iniziato a circolare, alcuni utenti di Reddit, la piattaforma un po' social e un po' forum, erano rapidamente arrivati alla conclusione che si trattasse di un fake, un video montato ad arte.

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Il puma è uno dei predatori principali dei cervi dalla coda bianca

Il video, con tutta probabilità, è stato montato sovrapponendo due filmati differenti, realizzati dalla stessa fototrappola da punto fisso. Un indizio piuttosto evidente appare verso la fine del filmato, quando il cervo inizia a uscire dall'inquadratura: le zampe e la parte posteriore del suo corpo iniziano lentamente a dissolversi, mostrando in trasparenza lo sfondo dell'ambiente circostante.

Per quanto divertente, quindi, il video non è reale e non è nemmeno troppo difficile da realizzare. Quando si scattano foto o si girano filmati da un punto fisso è abbastanza semplice sovrapporre le immagini per realizzare una singola composizione. Spesso viene fatto proprio per mostrare la diversità delle specie o dei comportamenti catturati in un singolo punto in momenti diversi.

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Il cervo dalla coda bianca è uno dei più comuni ungulati del Nord America

Amicizie curiose e insolite

Cervo e puma, quindi, hanno semplicemente percorso lo stesso sentiero in due momenti differenti, tuttavia interazioni e comportamenti insoliti tra specie diverse, che coinvolgono a volte prede e predatori, non sono poi così infrequenti. Sempre nel 2020 un'altra fototrappola era riuscita a catturare, questa volta per davvero, un rarissimo momento di complicità tra un coyote (Canis latrans) e un tasso americano (Taxidea taxus).

I due predatori, spesso in competizione tra loro, a volte stabiliscono una partnership reciprocamente vantaggiosa andando a caccia insieme. Lavorando in tandem (a volte addirittura in gruppi formati da un tasso e più coyote) aumentano per entrambi le probabilità di catturare una preda, di solito scoiattoli di terra (Urocitellus richardsonii).

Non di rado capita anche di vedere foto o filmati di predatori, spesso grandi felini africani, mentre interagiscono con comportamenti quasi materni verso cuccioli di gazzelle o impala, animali che normalmente vengono mangiati da ghepardi, leopardi e leoni. Non è ancora del tutto chiaro quali siano i meccanismi alla base di questi comportamenti apparentemente innaturali, ma di solito, quando sono coinvolti cuccioli, tra le ipotesi più accreditate viene utilizzato il sopravvento dell'istinto materno come possibile spiegazione. Altre volte invece si tratta solo di inesperienza da parte del predatore, che ancor troppo giovane non sa ancora bene come comportarsi verso la preda e finisce per giocarci.

Individui di specie diverse possono aiutarsi tra loro?

Ciononostante, amicizie insolite e comportamenti apparentemente altruistici e prosociali tra specie diverse non sono poi così rari. Tra i cetacei, per esempio, sono state più volte documentate interazioni a lungo termine tra specie diverse oppure comportamenti di aiuto o supporto verso individui in difficoltà. Alle Azzorre un gruppo di capodogli sembrava proprio aver adottato un delfino nato con una malformazione alla spina dorsale. Altri casi invece riguardano le orche, osservate mentre sembrano soccorrere una megattera rimasta impigliata in una rete.

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Cetacei sociali come le orche, i delfini o le balene spesso instaurano relazioni insolite con specie differenti

Comportamenti e interazioni di questo tipo coinvolgono quasi sempre specie con spiccate tendenze sociali e della già dimostrate capacità di provare empatia. Di esempi come questi ce ne sono tanti, e non sempre è facile trovare una spiegazione unanime e convincente. Tuttavia, non è da escludere che animali selvatici, spesso in competizione tra loro, possano instaurare relazioni che ci sembrano inverosimili o che facciamo fatica ad accettare. Troppo spesso tendiamo a semplificare e ad inscatolare i comportamenti sociali, i ruoli ecologici e le interazioni tra gli animali, ma negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti nelle studio dell'altruismo, dell'empatia e della prosocialità, anche tra specie differenti.

Non è poi così sconvolgente che un predatore altamente sociale possa allargare, anche nei confronti di una potenziale preda, i comportamenti altruistici e sociali di solito riservati ai membri del proprio gruppo. È proprio questo uno degli aspetti più affascinanti dello studio del comportamento animale.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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