Eleonora Evi, Alleanza Verdi-Sinistra: «Più eco e meno ego, l’uomo deve cambiare nella relazione con gli animali»

Intervista all'esponente del nuovo soggetto politico nato per le elezioni del 25 settembre 2022. Temi portanti la tutela degli animali e della biodiversità, la salvaguardia degli ecosistemi, il riconoscimento degli animali come esseri senzienti e l'istituzione di un Garante nazionale dei diritti degli animali.

25 Settembre 2022
8:40
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Intervista a Eleonora Evi
Esponente di Alleanza Verdi - Sinistra e europarlamentare di Europa Verde
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Nel programma di Alleanza Verdi e Sinistra per le elezioni politiche del 25 settembre 2022 la tutela degli animali e della biodiversità, la salvaguardia degli ecosistemi, il riconoscimento degli animali come esseri senzienti e l'istituzione di un Garante nazionale dei diritti degli animali sono tra gli argomenti portanti che abbiamo riscontrato nella nostra analisi nella "giungla delle elezioni" e di cui parliamo in questa intervista con Eleonora Evi, esponente del soggetto politico nato proprio per questa tornata elettorale e europarlamentare di Europa Verde.

Quanto spazio è stato dedicato al tema del mondo animale e a quello della biodiversità nel programma di Alleanza Verdi – Sinistra?

L'approccio che ho cercato di mettere all'interno del nostro programma, che è quello che ho portato avanti fino ad oggi io stessa nella mia attività anche al Parlamento europeo, è di mirare davvero a un profondo cambiamento della relazione tra uomini e animali. Gli allarmi che stiamo vivendo, mi riferisco alla pandemia stessa ma anche alla crisi climatica e di biodiversità, ci impongono di cambiare radicalmente il nostro modo con cui ci relazioniamo al mondo animale. L'uomo non può più essere il padrone incontrastato di questo pianeta come si è sentito per troppo tempo. Dobbiamo proprio abbandonare questa visione uomo-centrica per abbracciarne una che sia davvero ecologica. "Più eco e meno ego": uno slogan forse semplice ma secondo me molto vero e molto d'impatto. La nostra salute è interconnessa pienamente a quella del pianeta e degli animali: questa è la chiave di volta per pensare a un futuro che sia appunto in equilibrio e che può garantire la nostra stessa sopravvivenza. Perché poi di questo anche stiamo parlando: far sopravvivere l'essere umano e consentire alle nuove generazioni di avere un pianeta vivibile. In questo c'è moltissimo da fare e cito l'unica cosa che anche a livello giuridico serve per cambiare questa mentalità: fortunatamente l'Italia ha deciso di inserire gli animali e la biodiversità nella sua Costituzione ed è stato un passaggio importantissimo. Ma ora questa cosa deve avere gambe, essere sostanziata e deve applicarsi concretamente nelle norme e nelle leggi per garantire che gli animali siano davvero considerati esseri senzienti e non più dei meri oggetti.

Lei ha citato la modifica della Costituzione ma questo riferimento alla soggettività degli altri esseri viventi sul pianeta non è stato inserito all'interno della nostra Carta. Voi invece nel programma lo ribadite…

Assolutamente, perché credo che possa portare a quel cambiamento radicale che si può poi concretizzare nelle politiche e nelle azioni quotidiane. Penso al tema degli allevamenti intensivi e allo sfruttamento degli animali nel sistema alimentare che è uno dei temi urgenti su cui davvero la politica sta facendo pochissimo, anche a livello europeo e a livello internazionale. E questo è molto grave perché i sistemi alimentari sono veramente una delle cause principali non solo di emissioni di gas serra ma anche di inquinamento del nostro pianeta con tutti i danni alla biodiversità e ovviamente di sfruttamento degli animali. Quindi c'è veramente moltissimo da fare per iniziare a cambiare proprio culturalmente: serve appunto dare tutela piena e giuridica, quindi bisogna agire in questo senso.

Nel vostro programma ci sono anche delle proposte, cosa ritenete opportuno dover fare qualora, appunto, ci sia la fiducia da parte dei cittadini nei vostri confronti?

Rimanendo sul tema dei sistemi alimentari c'è tantissimo da fare: bisogna andare verso l'abolizione della pratica dell'allevamento intensivo e intervenire subito anche con delle vere e proprie moratorie rispetto a tutte quelle continue richieste di permessi per costruirne di nuovi o per ampliare gli esistenti. E' un cancro vero, proprio a livello planetario perché per alimentare questi animali negli allevamenti intensivi noi stiamo facendo enormi distruzioni in altre parti del mondo. Penso alla deforestazione nel Sudamerica per la coltivazione di soia e mangimi che poi importiamo. Una delle battaglie su cui mi sono spesa di più anche al Parlamento europeo e che dobbiamo continuare a portare avanti è poi quella di abolire le gabbie. Noi dobbiamo passare ad un sistema alimentare in cui non è più pensabile di utilizzare delle pratiche così orribili e che di fatto sono proprio l'emblema dell'allevamento intensivo: l'allevamento in gabbia simboleggia lo sfruttamento più becero. E non solo perché l'animale in gabbia non soltanto è privato di qualunque possibilità di comportamento e di espressione dei suoi bisogni naturali ma c'è un abuso di antibiotici,  di farmaci e tutto questo è veramente deleterio oltre che per l'animale anche per la salute umana e per quella del pianeta. Quindi bisogna continuare su questa strada per abolire e abbandonare il più presto possibile un modello di allevamento intensivo per abbracciarne uno che metta al centro l'agro ecologia e l'agricoltura biologica. Bisogna dirlo in maniera molto chiara, se non riduciamo il nostro consumo di prodotti animali e di derivazione animale non riusciremo neanche, per esempio, a contrastare il fenomeno della crisi climatica: una grandissima fetta di emissioni di gas climalteranti viene proprio dall'allevamento intensivo. Ci sono già buone esperienze, penso ai Paesi Bassi ma anche alla Spagna, in cui questi primi passi si stanno compiendo. L'Italia deve guardare a questi modelli virtuosi. Ancora c'è da lavorare pure sul trasporto di animali vivi. Lo vediamo viaggiando sulle nostre autostrade, sulle strade: la quantità di camion che trasportano animali verso il macello o verso l'ingrasso è impressionante. E a livello europeo c'è stata una commissione di inchiesta che ha chiarito in maniera inequivocabile come le regole europee non garantiscano minimamente il benessere degli animali. Infine, ma non per ultimo, il tema della caccia e quindi della protezione della fauna selvatica: in questo momento la biodiversità è veramente in forte pericolo e le Regioni stanno dando il via libera alla stagione venatoria, anche anticipata. Questa cosa è veramente allucinante: la caccia è una pratica che va abolita senza se e senza ma.

Qual è la più grande risorsa del nostro Paese?

E' proprio la nostra biodiversità perché l'Italia è il paese europeo che ha la maggiore quantità di specie vegetali e animali: una risorsa preziosissima che noi però non siamo in grado di tutelare adeguatamente. Penso anche alle stalle, alle zone protette, alla rete Natura 2000 ovvero alle aree di protezione speciale, di conservazione della nostra biodiversità e della natura che sono però costantemente minacciate. Siamo anche in procedura d'infrazione da anni proprio perché non siamo in grado di gestirle correttamente. Adesso dobbiamo cambiare ancora nuovamente mentalità, poi: la Commissione europea sta proponendo nuovi obiettivi per ampliare giustamente queste aree del 30%. Quindi ci sarà un grande lavoro da fare per tutelare al meglio e al massimo la nostra preziosissima biodiversità.

Andiamo nelle case delle famiglie. Quasi quattro italiani su dieci vivono con un animale domestico. Qual è il messaggio di Alleanza verde e sinistra a questa fetta importante di popolazione?

E' molto bello che tanti italiani abbiano deciso di condividere la propria vita con un altro essere vivente. Questo però comporta un sacco di sacrifici per moltissime famiglie perché gli animali sono definiti "beni di lusso" e di fatto hanno una serie di costi più o meno nascosti o anche espliciti che le persone devono sobbarcarsi. Quindi una delle nostre proposte è quella di andare a intervenire sull'Iva sia sul cibo per gli animali che per tutte le spese veterinarie, perché obiettivamente sono molto onerose. Però non basta: anche in questo caso bisogna cambiare un po' la mentalità e la cultura. Io penso al dramma della vendita dei cuccioli online: è una di quelle cose che bisogna assolutamente vietare e invece si deve promuovere fortemente l'adozione: ci sono parecchie gabbie da aprire.

Qual è la promessa che sicuramente manterrete?

Quella sul cambiamento dei sistemi alimentari, il tema "basta gabbie" e poi lavorare veramente per ridurre il consumo di carne e quindi favorire contestualmente e promuovere diete vegetali che dovrebbero diventare la proposta di default in qualunque mensa o ufficio. Insomma: qualunque luogo dovrebbe avere un menù vegano e vegetariano come opzione.

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Diana Letizia
Direttrice editoriale
Giornalista professionista e scrittrice. Laureata in Giurisprudenza, specializzata in Etologia canina al dipartimento di Biologia dell’Università Federico II di Napoli e riabilitatrice e istruttrice cinofila con approccio Cognitivo-Zooantropologico (master conseguito al dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Parma). Sono nata a Napoli nel 1974 e ho incontrato Frisk nel 2015. Grazie a lui, un meticcio siciliano, cresciuto a Genova e napoletano d’adozione ho iniziato a guardare il mondo anche attraverso l’osservazione delle altre specie. Kodami è il luogo in cui ho trovato il mio ecosistema: giornalismo e etologia nel segno di un’informazione ad alta qualità di contenuti.
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