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25 Giugno 2021
13:00

Verona: trasportava illegalmente oltre 500 pulli di uccelli selvatici, fermato e denunciato

Un uomo di 55 anni anni è stato fermato dalla Polizia stradale di Verona mentre trasportava oltre 500 pulli di uccelli selvatici stipati nella sua auto. Il valore stimato degli uccelli, sul mercato nero dei richiami vivi, avrebbe potuto superare i 20mila euro. L'uomo è stato denunciato per ricettazione, uccisione e maltrattamento di animali e multato per quasi 10mila euro.

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Un uomo è stato fermato dalla Polizia stradale a Verona mentre trasportava oltre 500 pulli di uccelli selvatici nella sua auto. È accaduto domenica 20 giugno sull'A4, in direzione Milano. Gli animali erano stipati in evidente stato di maltrattamento e sofferenza in 22 piccole cassette posizionate nel bagagliaio e sui sedili posteriori. Dei 540 pulli ritrovati e appartenenti a varie specie, per lo più tordi bottacci, cesene e tortore, 40 erano già morti, mentre tutti gli altri sono stati affidati alle cure del centro di recupero per la fauna selvatica “Il pettirosso” di Modena.

L'uomo di 55 anni, originario di Perugia, è stato denunciato per ricettazione, uccisione e maltrattamento di animali ed è stato multato per quasi 10mila euro per violazione delle norme sul trasporto di animali vivi: trasporto non autorizzato con veicolo privo delle attrezzature idonee, animali stipati oltre il consentito, conducente non autorizzato al trasporto e mancanza degli specifici contrassegni sul veicolo.

Tutti gli uccelli erano privi di anelli identificativi previsti dalla legge, ed erano stati molto probabilmente prelevati in natura direttamente dai nidi, per essere poi rivenduti sul mercato nero dei richiami vivi. Il valore dei pulli, nati da pochissimi giorni e quasi completamente privi di piumaggio, avrebbe potuto superare i 20mila euro.

Gli uccelli vivi utilizzati come richiami sono, infatti, fondamentali per la cosiddetta caccia d'appostamento, che consiste nel nascondersi in un capanno nei pressi dei luoghi di sosta degli uccelli migratori, per attirarli grazie al canto degli animali da richiamo rinchiusi nelle piccole gabbie appese tutt'intorno. Una volta attirati, gli uccelli vengono poi abbattuti dal cacciatore, che se ne sta comodamente seduto all'interno del capanno.

Gli uccelli da richiamo devono provenire da allevamenti o catture autorizzate, ma ancora oggi questa pratica barbara e crudele alimenta il bracconaggio e le catture illegali, che nel nostro paese sono ancora, purtroppo, particolarmente diffuse. Ogni anno sono infatti migliaia gli uccelli che vengono catturati dai bracconieri per essere rivenduti sul mercato nero e secondo BirdLife, la più importante organizzazione al mondo sulla conservazione degli uccelli, nel bacino del Mediterraneo sono circa 25 milioni gli uccelli selvatici che vengono catturati e uccisi illegalmente annualmente. 5,6 di questi soltanto in Italia, che è al secondo posto solamente dietro all'Egitto per quanto riguarda il bracconaggio.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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