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13 Febbraio 2024
13:48

Uno spettacolo di Harry Potter mette in serio pericolo gli animali selvatici australiani

Uno spettacolo all'aperto di Harry Potter rischia di distruggere un'area naturale a Melbourne, colpendo diverse specie animali, dopo aver già causato diversi danni in altre aree naturali del pianeta.

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Una grossa protesta animalista sta animando l'opinione pubblica australiana contraria alla realizzazione di un ""A Forbidden Forest Experience", spettacolo interattivo multimediale ambientato nel mondo di Harry Potter che dovrebbe realizzarsi all'interno di una riserva naturale nei pressi di Melbourne, nota ai locali come The Briars.

La scenografia prevede di utilizzare, da questo febbraio fino ad aprile, centinaia di luci e di diffusori di nebbia nel cuore della riserva in cui la fauna selvatica ha la sua casa. A complicare la situazione, c'è anche l'intenzione di far entrare centinaia di visitatori durante la notte perché la messa in scena è stata ideata per essere vissuta al buio.

La riserva, come affermano alcuni docenti di ecologia australiani in un articolo denuncia uscito sulla rivista The Conservation, ospita tra l'altro importanti animali autoctoni che rischiano di soffrire per colpa dell'illuminazione artificiale e per le musiche dei film che verranno diffuse tramite delle casse nascoste. Fra questi animali ci sono  gufi, canguri, koala, wallaby, gli alianti di Krefft, lucertole e rane notturne, vari serpenti, falene, succiacapre, ragni e decine di altre specie.

La riserva, situata sulla penisola di Mornington, viene considerata un vero e proprio santuario della natura poiché permette di trovare un'ecosistema intatto a pochi chilometri dal centro città. Lo spettacolo è stato concepito in modo tale da voler fare percepire ai visitatori le stesse sensazioni provate da Harry, Ron ed Hermione quando visitavano la foresta proibita di Hogwarts. E' prevista una passeggiata notturna di due chilometri durante la quale i turisti incontrano i vari personaggi e i mostri dei film come Aragog, il gigantesco ragno amico di Hagrid. 

«La petizione nata negli scorsi giorni per far spostare l'evento ha raccolto più di 21.000 firme ma finora non sono sembrate sufficienti per convincere l'organizzazione e l'amministrazione di Melbourne a fare un passo indietro – hanno dichiarato gli scienziati coinvolti nelle proteste, fra cui Jaana Dielenberg della Charles Darwin University – Il mondo della ricerca ha tra l'altro dimostrato che la luce artificiale, il suono e la presenza di molte persone nei boschi durante la notte possono danneggiare gravemente la fauna selvatica. Non è difficile capire perché. Immaginate se uno spettacolo di musica e luci e migliaia di persone si presentassero a casa vostra ogni sera per settimane intere… Come vi sentireste?».

La maggioranza dei mammiferi, delle falene e delle rane presenti nella riserva sono delle specie notturne. Un fattore che li porterà a subire maggiormente lo schiamazzo che già in diverse altre occasioni e in altre parti del mondo – in Belgio in particolare – è stato accolto con freddezza e ostilità da parte degli ambientalisti. A Bruxelles, il ministro belga per la Natura Zuhal Demir è stato perfino costretto ad affermare in Parlamento che lo spettacolo non sarebbe stato riproposto a causa dei seri danni provocati negli anni precedenti alla fauna selvatica.

«La luce interferisce con la capacità di molte specie di navigare e di orientarsi durante la notte – spiega Dielenberg, che ha svolto delle ricerche su questo fenomeno – Ciò può causare a sua volta lo schianto degli uccelli e impedire alle tartarughe di trovare il mare. Alcuni animali rinunceranno a nutrirsi, bere e ad attirare i compagni, mentre altri proveranno a spostarsi in un luogo ancora più buio. In Belgio la gente del posto ha testimoniato che i gufi hanno lasciato le riserve per evitare le luci. Non vogliamo che lo stesso accada da noi».

A essere a rischio sono anche i pipistrelli, gli opossum marsupiali e i bandicoot. I giochi di luce e i richiami delle bestie presenti nel mondo di Harry Potter potrebbero spingere anche diversi predatori diurni ad avvicinarsi all'interno della riserva, favorendo così la caccia a specie già a rischio di estinzione. «Dobbiamo anche ricordare che il rumore causato dall’uomo stressa tutti gli animali selvatici e ne modifica il comportamento – chiariscono sempre i ricercatori, all'interno del loro articolo denuncia – Rende più difficile per gli animali trovare compagni o ascoltare i richiami dei loro piccoli. Può anche impedire alle prede di sentire i carnivori e  quando migliaia di esseri umani attraversano un'area lasciano forti odori, simili a quelli dei predatori».

La riserva The Briars fa parte di un complesso sistema di parchi e di aree naturali che coprono l'intero circondario di Melbourne: perdere la fauna andrebbe perciò a colpire indirettamente anche altre aree. Poco lontano i confini sono infatti situati il Devilbend Natural Features Reserve, il Woods Bushland Reserve e il Devilbend Recreation Reserve, oltre che diversi parchi e giardini privati. Insieme costituiscono il polmone verde della capitale dello stato australiano di Victoria e una delle poche zone di macchia mediterranea australiana non toccate dagli incendi degli scorsi anni.

Il Mornington Peninsula Shire Council, l'ente che ha approvato lo spettacolo, ha difeso l'evento affermando che porterà molti turisti a visitare Melbourne e che l'organizzazione ha posizionato oggetti di scena, luci e suoni in modo tale da non interferire con la fauna selvatica. Gli animalisti tuttavia ritengono che ciò non sia vero e sono pronti a continuare a lottare, per impedire che l'aria venga devastata dai turisti inconsapevoli.

Questa polemica ricorda molto il caso dei Jova Beach Party, accusati dagli animalisti di disturbare la fauna costiera e di distruggere le spiagge del nostro paese. Per quanto ritenuti dannosi, quegli eventi consentirono comunque al nostro paese di dotarsi di un coordinamento nazionale per la tutela degli ambienti naturali dai grandi eventi, che comprende diverse sigle associative e ambientaliste.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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