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26 Maggio 2023
10:11

Un’altra tartaruga azzannatrice recuperata tra Morlupo e Carpena in pochi giorni

I due esemplari sono stati avvistati a distanza di pochi giorni in luoghi divisi da meno di un chilometro. Entrambi recuperati, ci si interroga ora su come vi siano finiti: abbandono o riproduzione?

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Due esemplari di tartaruga azzannatrice recuperati nelle stesse zone nel giro di pochi giorni. Succede tra Capena e Morlupo, Comuni alle porte di Roma divisi da circa un chilometro. E proprio la vicinanza geografica e temporale fa pensare che si sia trattato di un abbandono da parte di qualcuno che aveva comprato i due rettili – la cui detenzione è vietata per legge – senza tenere conto della loro pericolosità.

La prima tartaruga azzannatrice è stata trovata, una settimana fa, in un giardino privato di Capena. La seconda è stata invece notata domenica sulla strada che collega Capena a Morlupo, avvistata in mezzo alla carreggiata da una coppia che si stava spostando in macchina. In entrambi i casi è intervenuto il naturalista ed etologo Andrea Lunerti, che ha recuperato i rettili con tutte le precauzioni del caso e le ha poi inviate al centro di recupero dei carabinieri forestali di Latina.

Da chiarire adesso come ben due esemplari di questa specie esotica siano finiti tra Morlupo e Capena: una delle ipotesi, come detto, è che si tratti di abbandono da parte di qualcuno che li ha comprati (illegalmente) senza conoscerne le specifiche caratteristiche, ma non è neppure escluso che, vista la vicinanza del Tevere, qualche individuo anche lui abbandonato abbia trovato un habitat adeguato alla riproduzione. E in quest’ultimo caso lo scenario è ancora più preoccupante, perché la tartaruga azzannatrice non è soltanto una specie alloctona (e per questo potrebbe avere serie ripercussioni sugli ecosistemi in cui viene forzatamente inserita), ma è anche potenzialmente pericolosa.

La specie – la cui detenzione è illegale dal 1996 – è infatti inserita tra quelle considerate proprio pericolose per la salute e la pubblica incolumità a causa della velocità e della potenza del morso: uno studio pubblicato sul Journal of Evolutionary Biology ha confermato che la forza della mascella di una azzannatrice ha tra i 208 e i 226 Newton, mentre quella dell'area dei molari dell'uomo oscilla tra i 300 e i 700. Nonostante questo, le tartarughe azzannatrici vengono spesso acquistate da privati per poi essere regolarmente abbandonate quando crescono ed emerge la complessità nel dover gestire un animale di questo genere, certamente non abituato a vivere in cattività, men che meno in abitazione. Da qui il crescente numero di ritrovamenti in luoghi pubblici e corsi d'acqua.

Esattamente un anno fa un altro esemplare era stato trovato a Roma, in una vasca condominiale di un palazzo di Monteverde. Anche in quel caso era intervenuto Lunerti, che aveva recuperato il rettile prima che potesse ferire con il suo morso qualche residente. La prudenza è dunque d'obbligo nelle zone di Morlupo e Carpena, alla luce del doppio ritrovamento: se si avvista una tartaruga azzannatrice non bisogna avvicinarsi o tentare di toccarla o prenderla, ma chiamare subito il 1515, il numero di pronto intervento per le emergenze ambientali.

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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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