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16 Marzo 2023
15:04

Ucciso assieme al fratello Marley ma la storia di Bob Jr, il re del Serengeti, è già un simbolo

Ucciso assieme al fratello Marley dai contendenti al suo territorio, probabilmente maschi giovani forse della sua stessa famiglia. Dal Washington Post alla BBC tutti concordano sul suo ruolo di assoluto protagonista nel panorama del parco africano, famoso per la migrazione annuale delle zebre e degli gnu.

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Giornalista

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Bob Jr, il leone dalla criniera nera e gli occhi di ambra che regnava sul Serengeti è morto. Ma la cosa bella è che è morto, ed ha vissuto, come dovrebbe vivere e morire un leone. Non ucciso dai bracconieri, non in una riserva-zoo, non preso a fucilate da lontano per portarsi a casa la sua criniera, come successe per Cecil. È morto sbranato dai suoi rivali, molto più giovani e forse addirittura consanguinei, che volevano il suo posto. Era anziano quanto basta, quasi 13 anni, e a quell’età il tuo ruolo di monarca assoluto del branco viene messo in discussione. È la legge della savana e probabilmente Bob Jr stesso lo sapeva. Per questo sembrerebbe non essersi difeso più di tanto, almeno a quanto hanno detto i funzionari del parco che hanno dato la notizia e annunciato che stanno organizzando una cerimonia di addio, senza però svelare quando sarà.

Il predominio sul branco: un ciclo naturale a cui non si ci sottrae

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Feroce ma giusto, il ciclo della natura è intervenuto con un passaggio di consegne ineluttabile che ha dato al leone, considerato una vera leggenda del parco nazionale della Tanzania, la morte che ne consacra la vita da essere libero.  «Volevano rovesciare Bob Junior – ha dichiarato alla BBC Fredy Shirima, responsabile della conservazione del Serengeti – Di solito questi incidenti accadono quando il capo di un branco diventa vecchio o, a volte, quando gli altri leoni maschi non sono contenti di non avere il controllo di un grande territorio».

Bob è stato quindi attaccato e ucciso per la supremazia sul territorio. E la complessa struttura sociale di questa specie conferma, infatti, che di solito i leoni vivano in gruppi formati da 5 -6 individui con 1 o 2 maschi adulti e alleati che hanno accesso all'accoppiamento e che i giovani, in cerca del loro regno, possono rompere l’equilibrio in cerca di territori, di femmine, di potere.

Bob Jr e il fratello Marley, ucciso a poca distanza di luogo e di tempo probabilmente per gli stessi motivi visto che aveva condiviso con il re leone il potere sul gruppo per almeno sette anni, non hanno fatto eccezione. E la loro storia è destinata a diventare leggenda nel Serengeti, il parco a nord della Tanzania e ad un passo da Kenya, famoso nel mondo per accogliere la più grande migrazione del mondo di gnu e zebre: un milione di animali che ogni anno si spostano in gruppo attraversando chilometri e chilometri alla ricerca di pascoli verdi e acqua fresca. Uno spostamento di massa sensazionale che attira centinaia e centinaia di turisti per osservare un milione di gnu in movimento, migliaia di zebre e altri animali e, soprattutto, i grandi predatori come Bob Jr e il suo gruppo, attestati in attesa di prede.

Dal Washington Post alla BBC, tutti hanno voluto omaggiare il re del Serengeti

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La fama dei due fratelli intanto è rimbalzata fra i social, che hanno dato la notizia della morte di Bob Jr, e qui quotidiani. Ovviamente fra quelli africani, ma anche fra quelli del resto del mondo: il Washington Post e la BBC hanno raccontato la storia e intervistato i referenti del parco, sicuri che di leoni come Bob Jr e Marley non ne nascano, e muoiano, ogni giorno. Asilia Africa, uno dei tour operator più attivi nella zona  ha postato un lungo e affettuoso saluto ai due leoni straordinari. «Molti hanno viaggiato per lunghe distanze per intravedere il leggendario leone con una caratteristica e lussureggiante chioma nera, Re del Serengeti Bob Jr. Noto per essere uno dei leoni più iconici d'Africa, Bob Jr. è un membro onorario della famiglia Asilia ed è particolarmente familiare tra lo staff del campo e gli ospiti delle pianure di Namiri, dove viaggiavano spesso. Come discendente di una dinastia di leoni maschi particolamente impressionanti, Bob Jr. e il suo altrettanto dominante compagno di coalizione, Marley, hanno regnato sulle pianure orientali per molti anni, condividendo un incredibile viaggio di acquisizioni e perdite».

Quella criniera incredibile, folta e dirompente e virata sul nero come nessun’altra, e quegli occhi color ambra che sembrano ipnotizzare chi li guarda in un’apparente mansuetudine, erano i tratti distintivi di questo leone irripetibile, così come ce lo tramandano centinaia di foto di chi ha avuto la fortuna di incontrarlo in un safari fotografico. La sua vita e la sua storia, in un’Africa che continua a perdere leoni per colpa di bracconaggio e diminuzione di habitat, si sta già trasformando in un simbolo. La stima, terribile, del WWF, infatti, parla di un continente dove negli ultimi cento anni il re della savana è passato da 200.000 a meno di 20 mila esemplari perdendo così, dall’inizio del secolo scorso, il 90% della popolazione di leoni liberi.  Aver potuto vivere liberi e morire come natura vuole, fa di Bob Jr e di Marley, due super leoni che hanno visto compiersi il loro destino nel tramonto della savana che gli apparteneva e a cui loro appartenevano.

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Maria Grazia Filippi
Giornalista
Scrivo da sempre, ma scrivere di animali e del loro mondo è la cosa più bella. Sono laureata in lettere, giornalista professionista e fondatrice del progetto La scimmia Viaggiante dedicato a tutti gli animali che vogliamo incontrare e conoscere nei luoghi dove vivono, liberi.
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