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10 Agosto 2022
10:45

Trovato un pitone reale nel parcheggio dell’Inail di Torino

Un Pitone reale è stato trovato nel parcheggio dell'Inail di Torino. Il giovane esemplare, magro e disidratato, ora si trova al Centro animali non convenzionali di Grugliano.

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Un Pitone reale è stato recuperato nel pomeriggio del 9 agosto all'Inail di Torino, precisamente nella sede della Direzione regionale dell’Inal Piemonte in corso Galileo Ferraris. Di sicuro non è andato a riscuotere l'assicurazione per il suo infortunio ma forse, potendo parlare, denuncerebbe volentieri chi lo ha abbandonato o perso di vista.

L'esemplare, in pessime condizioni di salute, si trova ora ricoverato al Centro animali non convenzionali di Torino. «È stato segnalato da un dipendente, il dottor Aldera, dirigente ufficio attività strumentali – racconta il Crac a Kodami – e il nostro tecnico faunistico, nell'ambito del servizio "Salviamoli insieme on the road" che svolgiamo per conto di Città Metropolitana di Torino, è andato a recuperarlo».

Il serpente, secondo i veterinari del centro, è molto giovane e potrebbe essere rimasto in giro per giorni dato che è magro e disidratato. La chiamata di soccorso è partita dal parcheggio sotterraneo dell'Inail dove l'animale può essere stato abbandonato, ma non si esclude nemmeno che possa essere scappato dalla sua teca.

Dal Canc di Torino confermano che anche per gli esotici l'estate non è un buon periodo, alcune persone in partenza per le vacanze decidono di non : «Il ritrovamento è ancora più frequente che in altri momenti dell'anno – spiegano – Purtroppo capita molto spesso che serpenti come questi vengano abbandonati o che scappino dai loro terrari».

Originario dell'Africa occidentale, il Pitone reale (Python regius) è un serpente non velenoso dal carattere piuttosto mansueto, che non richiede grossi impegni per essere allevato. Per queste caratteristiche è diventato uno dei serpenti più diffusi in cattività tra gli allevatori e gli appassionati che, attraverso la selezione, sono riusciti a creare migliaia di colorazioni e morfotipi differenti.

Questi serpenti possono essere molto longevi, e vivere fino a 30 anni. Sono ovipari, e la femmina depone in media 6/7 uova che protegge e riscalda col corpo per circa 60 giorni. In natura si nutre di piccoli mammiferi, che scova e cattura di notte grazie alla sua capacità di percepire il calore corporeo, abilità comune a molti serpenti.

La speranza, adesso, è quella di riuscire a ritrovare il proprietario e che non si tratti dell'ennesimo caso di abbandono dovuto alla leggerezza e alla scarsa consapevolezza di chi acquista un animale per moda e non sa o non vuole poi prendersene cura.

Con l'arrivo dell'estate sono molti gli animali selvatici in difficoltà, soprattutto cuccioli di mammiferi e piccoli di uccelli, che vengono segnalati agli agenti faunistico-ambientali della Città metropolitana di Torino.

Nell'ambito del progetto “Salviamoli insieme” il Canc, settore dell'ospedale veterinario universitario del Dipartimento di Scienze Veterinarie (Grugliasco) che si occupa esclusivamente di animali non convenzionali, in convenzionali con Città Metropolitana di Torino accoglie, cura e riabilita gli animali selvatici in difficoltà portati dai cittadini o da personale di vari enti. Vengono curati dai veterinari del Canc oltre 5000 animali selvatici/anno (nel 2021 esattamente 5071 soggetti). Reperibilità 366-6867428.

Inoltre esiste il “Salviamoli insieme… on the road” tramite il quale i tecnici faunistici del CANC, su mandato di Città Metropolitana di Torino, effettuano il recupero di animali di grosse dimensioni o pericolosi incidentati e di rettili in edifici pubblici o in situazioni pericolose per il cittadino (non il biacco che si fa la sua vita nel giardino di una villetta per intenderci…) Telefono 349-4163385.

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Annissa Defilippi
Giornalista
Racconto storie di umani e animali perché ogni individuo possa sentirsi compreso e inserito nella società di cui fa parte a pieno diritto. Scrivo articoli e realizzo video mettendomi in ascolto dei protagonisti; nascono così relazioni che, grazie a Kodami, possono continuare a vivere.
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