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13 Novembre 2023
13:52

Un pitone reale fugge da una teca e si intrufola in un appartamento in provincia di Agrigento

Un pitone reale è scappato da una teca e si è introdotto nell'appartamento di una famiglia di Agrigento. Il rettile è stato recuperato dai Vigili del Fuoco.

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A Villaggio Mosè, frazione del Comune di Agrigento, domenica 12 novembre un pitone lungo circa un metro e mezzo è riuscito a fuggire dalla sua teca, raggiungendo un appartamento nelle vicinanze e provocando un certo allarme tra i residenti.

La famiglia protagonista della bizzarra vicenda, sorpresa e anche preoccupata dall’ incontro inaspettato, ha prontamente richiesto l'intervento delle Forze dell'Ordine quando si è ritrovata a dover fronteggiare la presenza in casa dell’ospite indesiderato.

I Vigili del Fuoco sono intervenuti sul posto, conducendo le operazioni di recupero che si sono protratte per circa due ore. L'intero appartamento è stato infatti attentamente ispezionato poiché il serpente, all’arrivo dei Vigili, sembrava essersi dileguato, riuscendo ad intrufolarsi nei vari oggetti di arredamento durante la sua esplorazione in un ambiente nuovo.

Il coinvolgimento delle autorità è stato fondamentale per garantire la sicurezza della famiglia e degli altri residenti, nonché per condurre operazioni di recupero adeguate alla salvaguardia dell’animale che è stato delicatamente raggiunto e catturato.

Le circostanze che hanno consentito al serpente di eludere la sua teca sono attualmente oggetto di indagine da parte delle autorità. Al momento l’ipotesi più plausibile è che il pitone sia riuscito a fuggire dalla teca che era stata lasciata aperta e abbia raggiunto l’appartamento vicino grazie ad una finestra socchiusa.

La persona che detiene il rettile, un giovane agrigentino, è stato presente durante le operazioni di recupero e ora la sua posizione è al vaglio delle autorità, dato che rischia una denuncia per omessa custodia di animali.

Il pitone reale non è un rettile velenoso, ma ha a disposizione un'altra importante arma per cacciare le proprie prede. Si tratta infatti di un serpente costrittore e ciò significa che è capace di uccidere le specie di cui si nutre comprimendole con il proprio corpo fino a provocarne la morte per arresto circolatorio.

Per via della sua natura mite e non aggressiva, da alcuni decenni viene spesso allevato e tenuto in cattività. Essendo una specie selvatica e non autoctona, però, è bene ricordare che ne è vietato il rilascio in natura. La decisione di accoglierlo in casa desta quindi molte perplessità per quanto riguarda gli aspetti etologici, etici ed ecologici.

L’incidente verificatosi ad Agrigento ha messo in luce la necessità di trattare con la massima premura gli animali esotici, considerando che, nonostante la loro presenza in ambito domestico, mantengono comunque il loro carattere selvatico e richiedono cure adeguate, che non possono permettere disattenzioni di alcun genere.

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Federica Gennaro
Volontaria
Dottoressa in giurisprudenza all'Università degli studi di Palermo e volontaria animalista siciliana, sono operativa sul territorio nella gestione del fenomeno del randagismo. La scrittura e l'amore per gli animali sono da sempre le mie più grandi passioni e grazie a Kodami ho la possibilità di esprimerle al meglio.
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