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28 Febbraio 2022
11:12

Trovato in Scozia lo pterosauro più grande di tutto il Giurassico

Il fossile dello pterosauro più grande del Giurassico è stato scoperto in Scozia da una studentessa universitaria. Il dinosauro volava sull’isola di Skyes e aveva un’apertura alare di almeno 2,5 metri.

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Aveva un’apertura alare di almeno 2,5 metri. E per gli studiosi è uno degli pterodattili più grandi del suo periodo. Volava sui cieli dell’attuale Scozia, sull’isola di Skye. A individuarlo è stata una giovane studentessa universitaria, Amelia Penny, che, nel 2017, si trovava davanti ad alcune rocce costiere e si era reso subito conto che qualcosa di particolare era incastonato. Era un pezzo di mascella che sporgeva dallo strato calcareo.

Gli scavi furono necessari per portare via una parte del fossile e i ricercatori, poi, hanno iniziato a studiare la sua particolare anatomia. È stato a quel punto che gli scienziati dell’Università di Edimburgo hanno potuto dire di essersi imbattuti in una specie tutta nuova. Lo hanno ribattezzato Dearc Sgiathanach, un termine che in gaelico vuol dire sia “rettile alato”, sia “rettile di Skye”.

«Dearch è il più grande pterosauro che conosciamo del periodo giurassico, e questo ci dice che gli pterosauri sono diventati più grandi molto prima di quanto pensassimo, cioè prima del periodo cretaceo, quando erano in competizione con gli uccelli – spiega Steve Brusatte, docente di paleontologia ed evoluzione all’Università di Edimburgo – Questo è estremamente significativo».

L’esemplare ritrovato nello scavo che venne organizzato dalla National Geographic Society ora sarà aggiunto alla collezione dei National Museums della Scozia e sarà al centro di ulteriori studi. La scoperta, intanto, è valsa ai ricercatori anche una pubblicazione sull’autorevole rivista scientifica Current Biology.

«Anche nel contesto degli incredibili ritrovamenti paleontologici di Skye negli ultimi anni, questo è davvero notevole – dice Nick Fraser dei National Museums Scotland – Trovare e descrivere un esemplare così ben conservato e così significativo è davvero una cosa speciale».

«Dearc è un fantastico esempio del perché la paleontologia non smetterà mai di essere sorprendente – commenta Natalia Jahielska della scuola di Geoscienze che ha partecipato al lavoro di ricerca – Gli pterosauri conservati in tale qualità sono estremamente rari e di solito sono riservati a selezionate formazioni rocciose in Brasile e Cina. Eppure, un enorme pterosauro superbamente conservato è emerso da una piattaforma di marea in Scozia. Per raggiungere il volo, gli pterosauri avevano ossa cave con pareti ossee sottili, rendendo i loro resti incredibilmente fragili e inadatti alla conservazione per milioni di anni. Il nostro scheletro, a circa 160 milioni di anni dalla sua morte, rimane in condizioni quasi intatte, articolato e quasi completo. I suoi denti aguzzi che servivano strappare i pesci conservano ancora una copertura smaltata lucida come se fosse stato vivo poche settimane fa».

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