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24 Aprile 2023
12:50

Trovati degli insetti che si nutrivano di piume di dinosauro: erano nell’ambra da 105 milioni di anni

Alcuni scienziati hanno trovato dei frammenti di ambra che conservano al loro interno piume risalenti a 105 milioni di anni fa. A rendere eccezionali questi reperti, però, è la presenza di coleotteri nascosti fra le piume.

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Alcuni scienziati dell'Istituto geologico e minerario della Spagna hanno trovato alcuni frammenti di ambra che conservano al loro interno antiche piume risalenti a 105 milioni di anni fa. A rendere eccezionali questi reperti, però, è la presenza di coleotteri nascosti fra le barbe di alcune piume che secondo gli studiosi probabilmente si stavano nutrendo di detriti al loro interno o delle piume stesse.

Questi insetti erano molto simili, secondo le ricostruzioni, alle specie che attualmente infestano il piumaggio degli odierni uccelli e che si nutrono fra le penne e le piume. La notizia è stata pubblicata presso PNAS ed è stata molto apprezzata dai paleontologi poiché dà modo di osservare per la prima volta uno dei frammenti di cui era composto il mosaico di un antico ecosistema del Cretaceo sconosciuto ai più: il micro-ecosistema parassitico presente in ogni organismo vivente.

I reperti studiati dai paleontologi provengono tutti da San Just, in Spagna, e nello specifico presentano delle mute larvali di coleottero immerse nell'ambra. Le piume appartenevano probabilmente a un dinosauro teropode sconosciuto, seppur i paleontologi non sono ancora del tutto sicuri del gruppo di appartenenza. Più certa invece la relazione simbiotica tra i coleotteri e l'animale preistorico. Gli insetti infatti osservati al microscopio presentano morfologie simili a quelle dei dermestidi che attualmente sono conosciuti per essere parassiti di pellicce e piumaggi.  Probabilmente vivevano, quindi, oltre che sulla superficie di moltissime specie piumate, anche nei loro nidi, dove si nutrivano di altri insetti parassiti come zecche e pulci e altri nutrienti nascosti fra le penne e le piume.

«Nei nostri campioni, alcune delle porzioni di piume erano molto vicine alle mute dei coleotteri dermestidi e mostrano danni e segni di decadimento. Questa è una prova concreta che questi coleotteri fossili quasi certamente si nutrivano delle piume o dei residui nascosti fra esse – spiega Enrique Peñalver, ricercatore dell'Istituto geologico e minerario della Spagna e autore principale dello studio – Le larve di coleottero scoperte vivevano fra le piume accumulate sopra o vicino a un albero che produceva resina, probabilmente in un nido. Una colata di resina ha catturato fortuitamente il complesso composto da piume e insetti e l'ha conservata fino a noi, per milioni di anni».

Non tutti gli esperti che hanno lavorato in questa scoperta, però, si dichiarano convinti che questi coleotteri fossero davvero utili a mantenere i nidi liberi dai parassiti, come Ricardo Pérez-de la Fuente, del Museo di storia naturale dell'Università di Oxford. Egli infatti ritiene che è troppo presto per considerare ufficialmente questi insetti come dei simbionti dei teropodi. «Non è chiaro se l'ospite piumato di questi coleotteri abbia davvero beneficiato delle larve che si nutrivano delle sue piume staccate. Tuttavia, il teropode è uscito molto probabilmente illeso dall'attività degli insetti, poiché i nostri dati mostrano che non si nutrivano di piumaggio vivente ancora attaccato al corpo e mancavano di strutture difensive che tra i moderni dermestidi possono irritare la pelle dei giovani ospiti del nido, portandoli persino alla morte».

Questo dibattito, dunque, è lungi dal concludersi presto e altri accademici stanno cominciando a interessarsi a questi reperti per nuovi potenziali studi. Riuscire a comprendere definitivamente quale fosse il rapporto dei coleotteri con i dinosauri piumati e i primi uccelli sarà utile per avere un quadro migliore delle interazioni fra parassiti e ospiti, tanto nel Cretaceo quanto oggi.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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