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2 Agosto 2021
17:40

Trentino, fa caldo e l’orso si tuffa nella pozza: il video ripreso dalla fototrappola

Le fototrappole di Fausto Pizzedaz Trentini hanno immortalato un orso che si tuffa in una pozza sul monte Stivo, nel Trentino meridionale. La stessa pozza ha più volte regalato emozioni all'appassionato di fauna selvativa, che ragiona sulla capacità di convivenza dimostrata dagli animali all'interno dello stesso ecosistema.

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L'appassionato di fototrappolaggio Fausto Pizzedaz Trentini ha avuto la fortuna di immortalare un meraviglioso esemplare di orso intento a tuffarsi in una pozza sul monte Stivo, nel Trentino meridionale. «Ho l'impressione che si tratti di un maschio di 3 o 4 anni che già in passato avevamo soprannominato "pancia bianca" – racconta a Kodami l'autore del video – Attraverso le foto trappole lo avevamo già avvistato più volte in questo luogo, dove molto spesso va a rinfrescarsi soprattutto nei mesi estivi».

Orso e cervi condividono la pozza d'acqua: «Gli animali sono maestri di convivenza»

«Sono molti anni che posiziono foto trappole in questa zona, eppure ogni volta che riesco ad immortalare gli orsi mi emoziono molto – racconta Fausto Pizzedaz Trentini – Il bello dell'osservare gli animali intorno a questa pozza è che permette di vedere anche momenti di condivisione tra specie diverse in presenza dell'acqua, ciò che per loro è una risorsa vitale. Questo mi fa riflettere sulla grande capacità degli animali di convivere senza aggressività nell'ecosistema. È davvero una splendida lezione quella che ci offre la natura».

Oltre all'orso infatti, a sfruttare l'acqua della pozza ripresa sul monte Stivo ci sono anche altri mammiferi che purtroppo non sono stati ripresi in questa occasione. A testimoniare il valore della biodiversità dei boschi della zona però, poche settimane prima del video pubblicato da Pizzedaz Trentini, l'ingegnere ambientale Massimo Vettorazzi attraverso le sue foto trappole aveva ripreso l'incredibile momento dell'incontro tra orso e lupi che, seppure a distanza, incrociavano lo sguardo entrambi consapevoli della presenza dell'altro: «Ormai è chiaro che anche il lupo è diventata una presenza fissa da queste parti, ma rispetto all'orso si tratta di un animale ancora più restio a cercare l'incontro con l'uomo».

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La mappa delle segnalazioni disponibile sul sito dedicato ai grandi carnivori in provincia di Trento

Vivere in Trentino: «L'orso è qui con noi, conoscerlo fa superare le paure»

Fausto Pizzedaz Trentini vive a Lasino, in Valle di Cavedine. Dal suo paese, rivolgendo lo sguardo verso Ovest, si vedono proprio le cime del Parco Naturale Adamello Brenta, dove più di 20 anni fa sono stati rilasciati i primi orsi del progetto LifeUrsus: «Dalle nostre parti può succedere di incontrarli nel bosco. Anche io stesso ho avuto la fortuna di poterli vedere – racconta l'appassionato di fauna – Un avvistamento in particolare è stato davvero emozionante: si trattava di una femmina con due piccoli che, correndo, mi sono sfrecciati alla distanza di circa 30 metri, forse spaventati da altre presenze umane».

Nonostante gli avvistamenti però, Pizzedaz Trentini non è preoccupato per la presenza del plantigrado e sostiene che, con un po' di accorgimenti si possa convivere sui sentieri senza correre rischi: «Ciò che molto spesso preoccupa le persone è il fatto di non sapere nulla di questo splendido animale, ma se ne conosci i comportamenti e le abitudini, difficilmente ti metti in situazioni pericolose – afferma l'autore del video – Proprio per questo motivo ritengo importante, per chi si avventura in queste zone, soprattutto sui sentieri meno trafficati, chiedere informazioni presso le strutture ricettive riguardo il comportamento da tenere, le accortezze da prendere, e i sentieri da evitare in determinate stagioni in modo da ridurre i rischi».

A questo riguardo, la Provincia Autonoma di Trento pubblica la mappa aggiornata delle segnalazioni di presenza di orse femmine con i cuccioli, ovvero proprio quegli individui che, in caso di incontro, potrebbero manifestare comportamenti volti ad allontanare gli esseri umani più impreparati, nel tentativo di proteggere la prole. Nei periodi più delicati quindi, consultando la mappa sarà possibile evitare i luoghi in cui sono già avvenuti avvistamenti, godendosi così la passeggiata senza preoccupazioni.

Il parere dell'etologa: «Pozze d'acqua e frutteti per mantenere l'orso distante dalle zone antropizzate»

Per comprendere il motivo dell'affascinante comportamento dell'orso nello specchio d'acqua, abbiamo chiesto a Federica Pirrone, etologa e membro del comitato scientifico di Kodami di spiegarci cosa stia succedendo nel video: «Ciò che vediamo fare all'orso non è assolutamente insolito. Questa specie infatti ama bagnarsi soprattutto nelle giornate più calde – spiega Pirrone – In alcune zone del mondo sono proprio gli esseri umani che, nell'intento di mantenere gli orsi distanti dai luoghi abitati, mettono in atto progetti di deviazione dei corsi d'acqua, permettendo così al plantigrado di trovare le risorse necessarie senza avvicinarsi agli abitati». Questa soluzione, attuata soprattutto in Nord America, viene talvolta accompagnata dalla scelta di mettere a disposizione degli animali anche risorse alimentari nei pressi del loro habitat: «L'idea è quella di prevenire gli avvicinamenti degli orsi permettendo loro di trovare ciò di cui hanno bisogno al di fuori dell'ambiente antropizzato – spiega l'etologa – Coltivare un frutteto distante dal paese senza concentrarsi sul reddito che ne deriva può sembrare un'idea costosa ma a lungo andare l'investimento viene ammortizzato grazie alla riduzione degli incontri ravvicinati e dei danni da parte della fauna all'interno dei luoghi abitati dagli esseri umani».

Video: Fausto Pizzedaz Trentini

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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