Tre esemplari di leopardo delle nevi (Panthera uncia), ospiti del Lincoln Children's Zoo in Nebraska, sono deceduti nei giorni scorsi per complicanze dovute alla Covid-19. La notizia è stata diffusa venerdì tramite un post di Facebook della pagina ufficiale della struttura. «Un vero colpo al cuore», hanno commentato i responsabili del parco.
I tre leopardi Ranney, Everest e Makalu non erano gli unici felini contagiati presenti nella struttura: insieme a loro, due tigri di Sumatra (Panthera tigris sumatrae), sottospecie a rischio critico di estinzione, che fortunatamente sembrano essere fuori pericolo e totalmente guarite. «Lo zoo rimane aperto. Continueremo a seguire le indicazioni sanitarie e veterinarie indicate dall'American Association of Zoo Veterinarians (AAZV) per salvaguardare animali e ospiti».
Conosciamo la specie
Il leopardo delle nevi è un grande felino endemico delle zone montuose dell'Asia centrale, considerato "vulnerabile" dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Generalmente solitario ed errante, vive ad altitudini superiori ai 3000 m e frequenta spazi aperti come prati montani e zone rocciose dove preda principalmente stambecchi siberiani, baharal ed altre capre selvatiche. Per mimetizzarsi in tali ambienti, l'animale è munito di un folto manto grigio chiaro maculato. La folta coda è invece utilizzata come una "sciarpa" per coprire il muso nei freddi inverni Himalayani.
Chi è il leopardo delle nevi e perché è detto “fantasma delle montagne”
La sua splendida pelliccia, insieme ad altre parti del corpo utilizzate nella medicina tradizionale asiatica, lo rende un bersaglio ambito per i bracconieri. Anche i sempre più frequenti scontri con i pastori locali minacciano la sopravvivenza di questo superpredatore, analogamente a quanto possiamo osservare sui nostri Appennini con il lupo. Si stima che attualmente la popolazione selvatica si aggiri attorno ai cinquemila individui.
Animali e Covid-19
Una preoccupante caratteristica dei virus è quella di poter "saltare", in alcuni casi, da una specie ad altre in seguito all'evoluzione di determinate caratteristiche virali. Dai numerosi studi sull'argomento, risulta evidente che felini, visoni e cani possono contrarre la Covid-19 in seguito al contatto con altre persone o animali infetti. Tuttavia al momento non risulta che i felini o i cani giochino un ruolo nella diffusione della malattia. Il Ministero della Salute specifica che non è giustificata l’adozione di misure che possano compromettere in qualche modo il benessere del proprio animale, ma raccomanda di assumere un atteggiamento precauzionale. Lo stesso che, giustamente, si dovrebbe adottare con i propri coinquilini umani.