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5 Febbraio 2024
10:08

Traffico illecito di animali: fermata con 130 rane arlecchino nella valigia

Un gran numero di rane velenose arlecchino in pessime condizioni, Oophaga histrionica, è stato confiscato all’aeroporto di Bogotá, in Colombia, nei giorni scorsi. La donna denunciata di traffico di animali selvatici ne aveva nascoste 130 nella sua valigia pensando di riuscire a passare i controlli della dogana.

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Aveva nascosto dentro la sua valigia 130 rane arlecchino, Oophaga histrionica, all'interno di tanti contenitori cilindrici come quelli per le pellicole delle macchine fotografiche convinta di passare indenne i controlli della dogana all'aeroporto di Bogotà, in Colombia. E, invece, la donna è stata fermata dalla polizia colombiana che ha subito sequestrato gli animali. La signora era in viaggio verso San Paolo in Brasile e alle domande degli agenti si è giustificata dicendo che tutti quegli anfibi gli erano stati regalati da una comunità locale nel sud del Paese. Spiegazione poco credibile per gli agenti che dopo aver accertato il numero e i sintomi di soffocamento e disidratazione che presentavano i poveri animali, hanno denunciato la signora di traffico di animali selvatici.

A rendere la rana arlecchino così desiderata è il suo status di specie in via di estinzione causato proprio dal commercio illegale. Gli esemplari sono ricercatissimi sui mercati internazionali tanto che i collezionisti privati arrivano a pagarli fino a 1.000 dollari l’uno. Questo speciale anfibio, che misura meno di cinque centimetri e vive nelle foreste umide lungo la costa del Pacifico tra l'Ecuador e la Colombia, è però anche velenoso e attraverso alcune ghiandole sulla pelle secerne sostanze grazie alle quali si protegge da funghi, batteri e predatori, ma che possono essere mortali per l’uomo. Le rane sequestrate erano in pessime condizioni e sono state affidate a un centro di recupero per la fauna selvatica, dove sono state controllate dai veterinari che cercheranno di fare di tutto per reintrodurle in natura.

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La Colombia è uno dei più preziosi scrigni mondiali della biodiversità, ma è anche un Paese dove le attività illecite, soprattutto all’ombra della cocaina, sono fiorenti. Che questa grande ricchezza di flora e fauna passasse inosservata sarebbe stato davvero molto strano e, infatti, il Paese è diventato uno degli esportatori di specie selvatiche ed esotiche illegali più prospero con grande preoccupazione dei ricercatori e degli ambientalisti.

Non che nel mondo sia il solo: il mercato illecito dei trafficanti di natura vale nel mondo, secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, dagli 8 ai 10 miliardi di dollari l’anno, cifre talmente alte da generare guadagni che mettono questo commercio al quarto posto per valore economico, subito dopo quelli di sostanze stupefacenti, armi e traffico di esseri umani.

Quale sia, la strategia migliore per scoraggiare un'attività che genera problematiche ambientali, sociali, alimentari ed economiche è difficile a dirsi. Tuttavia, divulgazione e sensibilizzazione fatte da Ong o associazioni di esperti, o provvedimenti come quello preso dalla Cina nel 2021 che ha vietato il commercio e il consumo di animali selvatici terrestri, possono essere molto utili per diffondere un'educazione capace di innescare un cambiamento culturale che scardini tradizioni secolari in favore di una visione oggettiva degli equilibri ambientali.

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Simona Sirianni
Giornalista
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