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12 Agosto 2022
15:02

Tar rigetta ricorso della Sfattoria degli Ultimi: «Non sussiste un caso di eccezionale gravità e urgenza»

Il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato dai legali della Sfattoria degli Ultimi. Grande l'amarezza del rifugio. Kodami è sul posto e aggiorneremo questo articolo con notizie verificate in tempo reale.

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Tutto inizia questa mattina presto, quando da fonti verificate di Kodami abbiamo saputo che il Tar del Lazio ha rigettato il ricorso presentato dai legali della Sfattoria degli Ultimi perché non sussiste «un caso di eccezionale gravità ed urgenza tale da non consentire neppure la previa notificazione del ricorso e la domanda di misure cautelari provvisorie con decreto presidenziale».

Nel primo pomeriggio, intorno alle 16 e 20, l'Ansa "batte" un'agenzia con le parole di Angelo Ferrari, Commissario straordinario per la peste suina: «Non è accoglibile la richiesta di non procedere all’abbattimento dei suini». Dichiarazione che ha chiaramente infiammato gli animi delle tante persone che supportano i volontari del rifugio, tutti già provati da quanto sta accadendo. Ma le parole di Ferrari sono state estrapolate da una nota ufficiale e Kodami ha voluto parlare direttamente col Commissario il quale ha spiegato che: ««Quanto diffuso dall'agenzia di stampa sono le mie osservazioni all'interno di una nota ufficiale e fotografano lo stato attuale delle cose: ad oggi, con le leggi che ci sono, i maiali devono essere abbattuti. Però verrà valutato il nuovo ricorso (che la sfattoria ha già presentato ndr) e alla luce di ciò si valuterà nuovamente a quanto sta accadendo e agli sviluppi su cui stiamo lavorando. Questo è il momento di ascoltare. E stiamo ancora ascoltando, la parola fine non è stata ancora scritta. Stando ai rapporti delle Asl la via prevista dalla legge sino ad ora è quella degli abbattimenti, tuttavia la questione verrà ancora valutata: stiamo lavorando per il futuro di questi rifugi».

Dal punto di vista burocratico ciò che è accaduto è che la sospensiva presentata dai legali di Paola Samaritani, la fondatrice del rifugio a nord di Roma, non è stata accolta e ricordiamo che già la prima istanza presentata dalla Sfattoria era stata rigettata per la mancanza di un documento, un problema sanato in tempi strettissimi che aveva poi permesso ai legali di Samaritani di presentare l'atto completo.

Ma anche questa ultima versione è stata respinta dai giudici del Tribunale amministrativo, i quali non hanno riconosciuto il carattere di eccezionale gravità ed urgenza del ricorso presentato dalla Sfattoria. Il provvedimento di abbattimento dell'Asl resta in vigore e ora è stato anche "ratificato" da Ferrari.

Emanuele Zacchini proprio agli inviati di Kodami sul posto in prima mattinata aveva commentato: «Presenteremo sicuramente un nuovo ricorso e i nostri legali confermano che possiamo farlo. Tuttavia una volta ancora ci rattrista constatare che viviamo in un mondo in cui la morte di un animale è considerata una ipotesi accettabile».

Al rifugio ci sono centinaia di persone e Kodami è sul posto per raccontare con chiarezza quello che sta accadendo in una giornata decisamente complicata per coloro che tutelano gli animali che sono lì curati e amati. Lo stesso volontario ha voluto tramite noi rivolgere un appello struggente e drammatico perché la politica intervenga in prima persona per fermare l'abbattimento.

In una nota ufficiale, poi, la Sfattoria ha spiegato che si sarebbero rivolti al Consiglio di Stato: «I diritti degli animali afferma sono tutelati dalla nostra Costituzione ma non dal giudice. Si tratta di un incredibile episodio di malagiustizia. Il Tar del Lazio (decreto numero 5347 del 12/08 2022 – pres. Arzillo) condanna infatti a morte, senza alcuna motivazione, circa 140 capi di suidi raccolti, accuditi e tenuti in custodia, nonché assolutamente sani ed inoffensivi, da un gruppo di 200 volontari presso una struttura regolarmente registrata nella Banca Dati Nazionale del Ministero della Salute. La signora Paola Samaritani – che rappresenta la Sfattoria – si appella alle coscienze civili perché venga impedito un vero e proprio sterminio. Nella giornata di oggi verrà effettuato l'estremo tentativo per superare l'incredibile decisione del giudice amministrativo e salvare la vita alle povere "bestie", invocando l'intervento del Consiglio di Stato. È però necessario che anche la politica "sana" intervenga con immediatezza per scongiurare un irreparabile scempio».

La conferma a Kodami sulle prossime mosse da compiere per salvare gli animali è arrivata anche dall'avvocato Michele Pezone, responsabile nazionale Diritti degli animali della Lndc Animal Protection. La Lndc insieme alle altre grandi associazioni di protezione animali stanno supportando la Sfattoria attraverso i loro sportelli legali coadiuvando i ricorsi presentati. Pezzone fa chiarezza sui vari passaggi burocratici fatti fino ad ora: «Vista l'assoluta urgenza della situazione era stata presentata dai legali della Sfattoria un'istanza per chiedere la sospensiva per motivi di estrema urgenza. I motivi alla base di questa istanza sono appunto stati rigettati. Non ci arrendiamo. Tutti sono già al lavoro per presentare un nuovo ricorso».

Kodami questa mattina aveva chiesto alla deputata Pd Patrizia Prestipino di commentare il respingimento del Tar: «Nessun animale verrà ucciso. Ho attivato i canali ufficiali ed esiste la disponibilità, anche da parte della dirigenza dell'Asl, a trovare una soluzione non cruenta insieme ai gestori del rifugio e alle associazioni animaliste all'interno di un confronto che coinvolge anche la politica». Ma è proprio sotto la guida del Commissario proposto dai Ministri della Salute Speranza e dell'Agricoltura Patuanelli che nelle intenzioni della deputata va avviato il tavolo di confronto per discutere una «soluzione che tuteli gli animali e la legge».

Da tanti account social, non solo della Sfattoria, ma di altri santuari e oasi dedicati alla tutela degli animali come "Capra libera tutti" gli appelli si moltiplicano per chiedere alle persone di recarsi lì. Tutti invitano a una protesta pacifica, nel segno proprio di ciò che anima lo spirito dei volontari della Sfattoria degli Ultimi che sono intervenuti proprio con una stories per dissociarsi da chiunque "approfitti" della situazione per mandare messaggi sbagliati.

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I 130 suidi presenti alla Sfattoria degli Ultimi sono stati raggiunti la mattina di lunedì 8 agosto da una notifica impositiva che ne ha decretato l'abbattimento. L'uccisione dei maiali e dei cinghiali del rifugio è stata decisa in ottemperanza alle misure di prevenzione contro la peste suina africana in Italia decise dai regolamenti europei e delle ordinanze del Commissario straordinario alla Peste suina africana, Angelo Ferrari, direttore dell'Istituto zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta.

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*Gli aggiornamenti sono a cura dei nostri inviati Salvatore Ferraro e Giovanna Scozzese

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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