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4 Luglio 2023
10:36

Stop alla sperimentazione animale per i cosmetici in Canada: «Procedura crudele e non necessaria»

Il Canada si allinea ai circa quaranta i Paesi che hanno già deciso vietare i test sugli animali per i cosmetici. La legge dovrebbe entrare in vigore il 22 dicembre, ma non sarà retroattiva perché i prodotti precedentemente testati sugli animali potranno ancora essere venduti.

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Il Canada si unisce agli altri 40 Paesi nel mondo che hanno già vietato la produzione e il commercio di cosmetici la cui sperimentazione sia avvenuta sugli animali. Lo scorso 23 giugno il Governo federale ha approvato l’aggiornamento della normativa a riguardo e Jean-Yves Duclos, Ministro della Salute canadese, ha annunciato che nel suo Paese non sarà più possibile utilizzare tale procedura «crudele e non necessaria».

Le nuove misure, compreso il reato di “etichettatura falsa” ovvero quelle informazioni che possono fuorviare il consumatore, dovrebbero entrare in vigore il 22 dicembre, ma non toccherà i prodotti testati sugli animali prima dell’introduzione della legge che potranno ancora essere venduti. Le aziende dovranno quindi fornire a Health Canada, “su richiesta”, la prova che il loro prodotto è stato sviluppato senza potenziali danni agli animali.

«L’approvazione di questo divieto è una grande vittoria per gli animali e anche per noi di SPCA di Montreal che per anni abbiamo lottato perché ciò avvenisse», ha affermato Erin Martellani, responsabile delle campagne per la difesa degli animali presso la Society for the Prevention of Cruelty to Animals.

La legge imporrà alle aziende di non effettuare, né direttamente né commissionandoli a terzi, test su animali; di monitorare i propri fornitori e produttori affinché si attengano all’impegno di non testare su animali le materie prime cosmetiche; di non utilizzare ingredienti provenienti dall’uccisione di animali.

Ogni anno sono più di mezzo milione gli animali, tra cui topi, conigli, criceti, porcellini d’India, scimmie, pesci e uccelli, che vengono uccisi nei laboratori perché vengono impiegati per i test  medici, chimici, farmaceutici, alimentari e cosmetici. Prima di morire, alcuni di loro sono costretti a subire torture indescrivibili che potrebbero tranquillamente essere evitate affidandosi a tipologie di test più moderne senza perdere clientela o business, come dimostra ampiamente il successo dei marchi cruelty-free.

Ed è proprio la presenza di queste valide opzioni, una delle ragioni per cui tali esperimenti sono sempre più oggetto di controversia e sono sempre più evitati. Negli ultimi anni, sono state sviluppate e validate, infatti, molte tecniche alternative agli esperimenti sugli animali per i cosmetici che includono metodi in vitro, come i test su colture cellulari e metodi basati sulla modellistica computerizzata che oltre ad essere spesso più veloci e più economiche, sono anche più predittive rispetto agli esperimenti sugli animali che hanno grandi differenze fisiologiche, genetiche e metaboliche rispetto all’umano e quindi i risultati ottenuti su di loro potrebbero non essere accurati o generalizzabili alla nostra specie, rendendoli così meno affidabili e meno utili per valutare l'efficacia e la sicurezza dei prodotti.

Molti paesi e organizzazioni internazionali, davanti a un netto cambiamento nell'opinione pubblica e nella volontà di spostarsi verso l'adozione di queste alternative, hanno introdotto leggi e regolamenti per limitare o vietare gli esperimenti sugli animali per i cosmetici. In generale, infatti, l'obiettivo è quello di muoversi verso metodi di test che siano scientificamente validi ma eticamente accettabili e più aderenti alla biologia umana, riducendo o eliminando la dipendenza dagli esperimenti.

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Simona Sirianni
Giornalista
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