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In piazza Carlo Fontana, nel pieno centro di Lanuvio (Roma), c’è stato un atterraggio speciale, quello di un pellicano. Tra lo stupore dei passanti, e degli automobilisti in transito, l’animale è riuscito a evitare di essere investito. La polizia locale del piccolo borgo dei Castelli si trovava sul posto e si è attivata per cercare di salvarlo.
L’uccello, in ottima salute, aveva un anello sulla zampa destra, segno di un esemplare proveniente da un rifugio vicino. La polizia locale ha consegnato l’animale alla Lipu, la Lega italiana per la protezione degli uccelli, grazie all’aiuto dei Guardiaparco regionali di Rocca di Papa, specializzati nei soccorsi ad animali selvatici.
Il pellicano è noto per un profondo sacco golare sotto il becco, all’interno del quale trasportano i pesci che cacciano. È grazie a questa tipica parte anatomica che riescono a dare da mangiare ai loro cuccioli, incurvando un po’ il lungo collo per nutrirli. In passato proprio questo movimento era stato frainteso dagli esseri umani e si credeva che facesse in questo modo per dare ai pulcini il sangue del suo torace. Questa tradizione portò l’uccello a trasformarsi nel simbolo del rapporto di amore tra genitori e figli. Ed è una delle allegorie del sacrificio di Cristo sulla croce.
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Il pellicano comune (Pelecanus Onocrotalus) è presente nell’Europa dell’Est (sul Delta del Danubio, per esempio), nell’Africa equatoriale e australe, nell’Asia centro-orientale. In Italia è raro trovarlo, non è nidificante ed è un migratore. La sua presenza è minacciata soprattutto dalla bonifica delle zone umide che per lui sono un luogo perfetto dove vivere e cacciare.
