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31 Gennaio 2022
15:54

Sperimentazione senza animali: fondi alle Università di Pisa e Genova dal Ministero della Salute

Le Università di Pisa e Genova hanno ottenuto dal Ministero della Salute 106mila euro ad ateneo per fare ricerca sui metodi sostitutivi alla sperimentazione animale.

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Pisa e Genova sono legate da un filo rosso contro l’uso degli animali nella sperimentazione clinica. Le due Università della città hanno ottenuto dal Ministero della Salute 106mila euro per ateneo per fare ricerca sui metodi sostitutivi che possano evitare l’uccisione degli esemplari.

«La scelta del Ministero – spiega la professoressa Arti Ahluwalia dell’Università di Pisa – ha premiato due istituzioni che da anni hanno a cuore e si occupano di questi temi. Proprio per questo nel 2017 abbiamo fondato il Centro 3R, di cui sono referente assieme alla collega Anna Maria Bassi di Genova. 3R sta proprio per Reduction, Replacement, Refinement, ossia riduzione, raffinamento e sostituzione della sperimentazione animale».

Per scendere più nel dettaglio, a Pisa l’attenzione si focalizza su un naso "hi-tech", con un modello in vitro avanzato di un polmone e un dispositivo di "nano-dosimetria", che potranno sostituire i test di inalazione forzata che oggi vengono eseguiti su animali per comprendere il rischio di alcuni nanomateriali industriali. Il modello sarà realizzato con un bioreattore che è in grado di riprodurre l’ambiente dinamico dell’alveolo polmonare e che combina, in contemporanea, diverse azioni: l’inspirazione, l’espirazione, il flusso sanguigno e la deposizione di aerosol su una membrana biomimetica che ha cellule della parete alveolare umana. Grazie a un’interfaccia grafica per nano-dosimetria in-silico, sarà possibile predire la dose effettiva percepita di nanomateriali industriali dalle cellule alveolari.

L’università di Genova, invece, ottimizzerà l’attendibilità di una piattaforma in vitro multicellulare basata su cellule di origine umana per studiare le basi molecolari del Poag, il glaucoma primario ad angolo aperto, una patologia che oggi non ha cure e che porta alla cecità.

In Italia cresce così la sensibilità sulla sperimentazione non animale. E mancano pochi giorni, in Svizzera, per il voto popolare per lo stop agli esperimenti. Il prossimo 13 febbraio le urne si apriranno per vietare in toto tutte le sperimentazioni e di evitare l’importazione di prodotti sviluppati all’estero e che abbiano previsto la loro uccisione. Inoltre, il quesito chiede che la ricerca sia condotta senza impiegare animali. La proposta popolare, nel caso in cui dovesse passare, allarga anche la propria azione esigendo il divieto di sperimentazione sugli esseri umani. Ma la politica già ha detto come la pensa. Il Consiglio degli Stati (con 42 voti contrari e 2 astensioni) e il Consiglio nazionale (con 195 voti contrari, nessun sì e nessuna astensione), hanno già espresso il loro secco “no” all’iniziativa.

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