Il 20 marzo 2021 verrà lanciato il satellite "Simba", o più tecnicamente il CubeSat WildTrackCube-SIMBA (System for Improved Monitoring of the Behavior of Animals), a bordo di un razzo Soyuz/Fregat con lo scopo di monitorare e tracciare i movimenti della fauna selvatica dei parchi nazionali del Kenya. I satelliti infatti sono un ottimo modo per poter studiare il comportamento delle specie animali perché permettono di venire a conoscenza dei loro spostamenti così poter attuare delle azioni per tutelarli. Inoltre Simba sarà utile anche per un altro scopo: ridurre i rischi di un eccessivo avvicinamento di alcuni animali all'uomo. Può succedere infatti che alcune specie sconfinino al di fuori dei parchi e avere la possibilità di monitorarle permetterebbe di evitare che arrechino danni alle colture o nei casi gravi, all'uomo stesso.
Per funzionare il satellite avrà accesso ai dati sanitari e alla posizione degli animali dotati di radiocollare, ritrasmettendo poi le informazioni alle stazioni di terra che potranno procedere al tracciamento dei movimenti e alla localizzazione degli individui. Il satellite è stato sviluppato da alcuni studenti e ricercatori del laboratorio S5Lab – Sapienza Space Systems and Space Surveillance Laboratory, insieme a due università africane che si trovano una a Machakos e l'altra a Nairobi in Kenya.
L'istallazione del satellite Simba è stato completato il 12 febbraio a Mosca e il progetto è sostenuto dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e dall'Agenzia Spaziale del Kenya nell'ambito del programma Ikuns (Italian-Kenyan University Nano-Satellites). Simba non è però il primo nano-satellite kenyano a essere lanciato all'interno del programma Ikuns. Il primo infatti, lanciato con successo e sviluppato in collaborazione con la Sapienza di Roma, è stato CubeSat 1KUNS-PF, mentre Simba rappresenta il terzo.