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19 Gennaio 2022
17:15

Si arrabbia con la mamma e massacra il cane con una forbice, Animalisti italiani lo denuncia

Si arrabbia con la mamma e scaglia tutta la sua furia contro il cane di casa, un meticcio di sei chili. Lo inizia a prendere a colpi di forbice e lo massacra. Un’aggressione in piena regola che gli ha fatto vivere una settimana di pene e agonia, fino a morire. Venerdì scorso quest’episodio è avvenuto in un appartamento di Arenaccia, a Napoli.

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Si arrabbia con la mamma e scaglia tutta la sua furia contro il cane di casa, un meticcio di sei chili. Lo inizia a prendere a colpi di forbice e lo massacra. Un’aggressione in piena regola che gli ha fatto vivere una settimana di pene e agonia, fino a morire. Venerdì scorso quest’episodio è avvenuto in un appartamento di Arenaccia, a Napoli.

Una storia che fa rabbrividire, a tal punto che Animalisti Italiani ha alzato gli scudi puntando il dito contro l’aggressore, denunciandolo, e chiedendo al Governo di modificare la legge per pene più severe per il maltrattamento di animali. «La crudeltà sugli animali è il tirocinio della crudeltà sugli uomini. In questo macabro caso è sotto gli occhi di tutti, visto che l’individuo ha tentato di aggredire anche la madre che per prima aveva chiamato il 118, segnalando l’accaduto – spiega Walter Caporale, presidente di Animalisti Italiani – La donna si sarebbe barricata in casa, chiudendosi in una stanza per ben 7 giorni per sfuggire al figlio che, non potendo aggredire la madre, ha riversato tutta la sua rabbia sul cane indifeso».

Per Animalisti Italiani, «non va più nascosto che esista una correlazione tra gli abusi subiti dagli amici a quattrozampe e quelli che avvengono all’interno delle mura domestiche. Gli animali sono “esseri senzienti” (come li definisce il Trattato di Amsterdam del 1997) a cui bisogna garantire benessere. Per questo andrebbero perseguiti con pene più adeguate e severe i reati di maltrattamento».

L’associazione ha presentato una formale denuncia contro l’uomo, di 39 anni, e proseguirà la raccolta firme per chiedere al Governo l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. Chiederà, inoltre, ulteriori dati alla Asl Napoli 1, dove il cane era stato ricoverato, perché «non risulta chiaro perché il cane, già sofferente e in condizioni gravi a causa delle ferite inferte, sia stato sterilizzato durante la degenza».

Il maltrattamento di animali è punito secondo l'articolo 544 ter, “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni” e “chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi o con la multa da 5.000 a 30.000 euro”.

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