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Il video è stato postato su TikTok come se fosse qualcosa di molto divertente da mostrare, ma in quelle immagini in cui si vede un uomo che sferra un calcio a un topo che esce veloce da un negozio, scagliandolo con forza in strada, di divertente c’è da davvero poco. La scena, che Kodami non pubblica come fa sempre quando ci sono immagini violente e lesive della dignità di altri esseri viventi, è stata ripresa probabilmente da qualche amico con il quale l’uomo evidentemente si trovava in compagnia.
La ferma condanna di questa crudeltà inutile, arriva dalla sezione locale dell’Oipa, la quale ha definito quel comportamento «assolutamente aberrante» criticando allo stesso modo, anzi in maniera ancora più grave, il dover «leggere determinati commenti a favore di questo soggetto del tipo "tanto è solo un topo" oppure "che tiroo!"» e ricordando a tutti che anche se «per molti può sembrare un semplice topo e ad alcuni possa fare anche impressione, quanto accaduto non può giustificare tale violenza nei confronti di un essere vivente, qualunque esso sia».
Fortunatamente, scrive ancora l'associazione «il mondo è bello perché è vario e non tutti la pensano allo stesso modo» e infatti «oltre alle risate ignoranti di alcuni soggetti contro quel povero animale, ci sono anche tante persone, molto più sensibili, che hanno mostrato il loro stupore e allo stesso tempo la loro amarezza ed indignazione, nel vedere tanta cattiveria contro un essere indifeso che non ha fatto del male a nessuno».
L’associazione, concludendo la sua denuncia, ambirebbe «quantomeno alle scuse da parte del soggetto che ha compiuto questo gesto, ma chissà se si è pentito e se arriveranno mai», sottolineando quanto sia difficile, purtroppo che «il mondo possa evolversi in meglio fin quando non ci sarà un cambiamento radicale del pensiero umano, visto che ancora oggi, nel 2023, l'ignoranza e l'insensibilità nei confronti di chi vive nel nostro stesso pianeta Terra, regna sovrana».
Ora, al di là della violenza gratuita di quest’uomo che si diverte senza motivo a fare del male a un essere vivente, il topo è un animale molto poco amato, per usare un eufemismo, da moltissime persone e questo succede perché l’immaginario collettivo li ha ormai etichettati come animali sporchi e portatori di malattie, ma questo non è vero per quanto riguarda lo sporco, perché i topi al contrario sono puliti. E anche riguardo alla diffusione delle malattie sta avvenendo una sorta di riabilitazione di questo roditore il quale, secondo diversi studi, non fu lui il responsabile della “Morte Nera”, come fu chiamata la peste che nel XIV secolo ha causato la morte di oltre un terzo della popolazione europea. In gran parte, infatti, è stato il risultato dei test, sarebbe da attribuire alle pulci e ai pidocchi umani.
Se questo non dovesse bastare, è bene anche sapere che in paesi come Cambogia, Laos, Tailandia, Vietnam, Colombia, Mozambico, Zimbabwe ed Angola, dove il numero di vittime e amputati a causa delle mine antiuomo è elevatissimo, i poveri topi hanno salvato infinite vite umane con il loro olfatto: una società belga in queste zone addestra giganteschi ratti africani a scovare mine inesplose che riescono a controllare 200 metri quadrati di terreno minato, una persona impiegherebbe in media due giorni per fare lo stesso lavoro.
Chiariamo, non vuole essere una romantica elegia del topo, ma vuole piuttosto essere solo una riflessione sulla forza persuasiva che hanno su di noi i cosiddetti stereotipi, dai quali, invece, bisognerebbe cercare di star ben lontani, visto che andando a scavare anche di poco, spesso la realtà mostra qualcosa di completamente diverso. Che, in questo chissà, potrebbe far ottenere al topo una sorta di semi assoluzione anche in qualcuno dei suoi più strenui detrattori.