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17 Marzo 2023
18:00

«Caccia finanziata da Erasmus+ con soldi dell’Ue». La denuncia dell’Oipa

Strage di animali finanziata dall’Erasmus+, il programma europeo per l’istruzione dei giovani cittadini comunitari. La denuncia dell'Oipa sulla scelta di spendere soldi pubblici per insegnare ai ragazzi e alle ragazze a cacciare.

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cacciatore

Strage di animali finanziata con denaro pubblico dall’Erasmus+, il programma europeo per l’istruzione dei giovani cittadini comunitari. Lo denuncia l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), presieduta da Massimo Comparotto.

L'Oipa ha fatto sapere che nei prossimi giorni invierà alla Commissione europea e alla presidente Ursula von der Leyen la richiesta di bandire tali attività dai progetti finanziati, in Italia e in tutti gli Stati membri dell’Ue.

Sul tema è intervenuta Valentina Bagnato, responsabile delle Relazioni internazionali dell’Oipa: «Ci chiediamo come iniziative di questo tipo possano migliorare la qualità dell’istruzione e la formazione in Europa, obiettivo dell’Erasmus, e ci chiediamo come la Commissione europea possa considerare etico l’insegnamento dell’uccisione di animali indifesi, oltretutto con denaro pubblico dei contribuenti la cui stragrande maggioranza è contraria alla caccia. Per questo manderemo all’inizio della prossima settimana una richiesta formale alla Commissione e alla presidente Ursula von der Leyen affinché non siano più consentiti scambi di questo tipo, all’insegna del sangue. Fare strage di animali indifesi è diseducativo e contrario ai principi di conservazione della biodiversità che la stessa Commissione persegue anche con il Piano d’azione per la biodiversità che punta a invertire la perdita di biodiversità in Europa entro il 2030».

Dal 3 all’8 febbraio scorsi in Varsinais-Suomi, in Finlandia, è stato organizzato il primo scambio internazionale per giovani cacciatori. All’iniziativa hanno partecipato sette giovani di età compresa tra i 16 ei 29 anni provenienti da Finlandia, Estonia e Svezia, coadiuvati da cacciatori e organizzatori locali. La caccia è stata organizzata in diverse battute su diverse specie. I giovani hanno sparato e ucciso cervi dalla coda bianca, volpi, procioni e anatidi. Non è mancata la caccia in tana di piccoli animali.

«Nell’agghiacciante resoconto corredato da foto altrettanto raccapriccianti – fa sapere l'Oipa – si leggono i particolari dei sei giorni sanguinari condotti in nome dell’istruzione e della formazione targata Erasmus: oltre che della carneficina dei poveri animali, i giovani sono stati protagonisti di visite a un’industria e a un negozio di armi, a un poligono di tiro e a un museo della caccia».

Si tratta di una decisione che segue le richieste avanzate anche dalle associazioni del mondo veterinario e delle armi anche in Italia. Il collegamento è emerso quando il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanbattista Fazzolari, tra i banchi di Palazzo Chigi chiedeva di insegnare ai più giovani a sparare. Ma può essere possibile fare convergere un intento educativo di rispetto verso tutte le specie mentre si insegna come uccidere un animale per sport?

Durante il primo scambio internazionale per giovani cacciatori la didattica si è incentrata anche su un’introduzione all’inseguimento del cervo dalla coda bianca cui è seguita una caccia nelle aree di Alastaro, Virttaa e Pöytä durante la quale i giovani finlandesi facevano da tutor agli studenti ospiti. La settimana si è conclusa con una lezione per «la preparazione di piatti di selvaggina e una nuova occasione di caccia per chi non avesse ancora abbattuto un cervo dalla coda bianca», come si legge nel resoconto.

L’Oipa ha ricordato come le modalità di spesa del programma Erasmus+ sia finanziato dalla Commissione europea, organo esecutivo dell’Unione Europea, attraverso il bilancio dell’Unione Europea. Riguarda quindi tutti i cittadini e le comunità dell'Unione, e dovrebbero essere spesi nel rispetto delle anime e delle sensibilità che la compongono.

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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